derek chauvin george floyd

IN MANCANZA DI HOLLYWOOD, CI SONO I PROCESSI – L’AMERICA SI PREPARA A UN NUOVO PROCESSO-SPETTACOLO A SFONDO RAZZIALE COME QUELLO DEGLI ANNI ’90 A OJ SIMPSON: IN UNA MINNEAPOLIS BLINDATA, IL PROCESSO A DEREK CHAUVIN, IL POLIZIOTTO CHE UCCISE GEORGE FLOYD, ANDRÀ IN DIRETTA TV - PER LA PRIMA VOLTA IN MINNESOTA LE TELECAMERE  ENTRERANNO IN AULA: L’UNICA PRECAUZIONE È CHE I GIURATI NON VERRANNO MAI INQUADRATI, MA IL RISCHIO È CHE… - VIDEO

 

Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

derek chauvin con il ginocchio sul collo di george floyd

Mediatico (verrà trasmesso in diretta tv), blindato (il tribunale trasformato in una fortezza e tutto il centro di Minneapolis in stato d' assedio nel timore di disordini), surreale (tutto ruota intorno ai conflitti razziali ma le parole razza o razzismo potrebbero non essere mai pronunciate): comincia oggi, dopo intense battaglie procedurali, il processo a Derek Chauvin: il poliziotto che dieci mesi fa uccise George Floyd bloccandolo con un ginocchio sul collo per nove minuti.

 

george floyd

La città, devastata l' anno scorso da atti di vandalismo notturni, con centinaia di negozi, depositi, uffici pubblici, abitazioni private e anche un distretto di polizia dati alle fiamme, aspetta col fiato sospeso. L'America si prepara a un nuovo processo-spettacolo a sfondo razziale come quelli degli anni Novanta a OJ Simpson (lì il palcoscenico era Los Angeles), visto che anche stavolta verrà tutto teletrasmesso. Una scelta non infrequente in molti Stati americani, ma una prima assoluta per il Minnesota dove le telecamere in genere non vengono ammesse in aula. Anche stavolta sembravano escluse e la pubblica accusa (l' Attorney General dello Stato, Keith Ellison, è un afroamericano) si era opposta sostenendo che le riprese avrebbero potuto intimidire i giurati e condizionare il loro giudizio.

 

george floyd arrestato

Ma Peter Cahill, il giudice distrettuale che guida il processo, ha deciso diversamente in base alla rilevanza del caso e anche perché la pandemia limita l' afflusso di pubblico in aula. Ora sono in molti a chiedersi quale sarà l' incidenza del fattore video sul processo e anche sulle controversie sulla razza che scuotono l' America. La tv a suo tempo trasformò il processo a OJ Simpson in una telenovela lunga 8 mesi. Alla fine, nel 1995, il campione fu assolto con un verdetto assai controverso. Ma allora era l' alba di Internet: oggi la telenovela sarà filtrata e forse drammatizzata, esasperata, dai social media.

Il giudice Cahill ha preso qualche precauzione: ad esempio non verranno mai inquadrati i giurati (i cui nomi vengono tenuti riservati).

 

george floyd

Ma quella sulle riprese è solo una delle tante decisioni con le quali Cahill ha dato una sua impronta - a volte innovativa - a un processo storico: il caso più rilevante e sconcertante nel quale la polizia finisce alla sbarra per le violenze contro un nero da quello (1991) di Rodney King, ridotto in fin di vita a Los Angeles da quattro agenti bianchi. Stavolta la pattuglia che ha bloccato George Floyd era multietnica: gli altri agenti, non responsabili diretti dell' uccisione, verranno processati separatamente.

 

Cahill ha respinto la richiesta della difesa di rinviare il processo e spostarlo altrove ritenendo che a Minneapolis fosse difficile mettere in piedi una giuria serena, soprattutto dopo la decisione della municipalità di concedere alla famiglia di Floyd un indennizzo record di 27 milioni di dollari: un' implicita ammissione di colpa. Ma il giudice ha deciso diversamente: il caso ecciterebbe gli animi ovunque.

manifestazione per george floyd a roma

 

Cahill ha dedicato grande cura soprattutto alla selezione dei giurati durata due settimane. E, a differenza di quanto accaduto in passato, ne ha accettati anche alcuni che hanno dichiarato di avere visioni definite sulle ingiustizie subite dalle minoranze etniche in America, purché in grado di assicurare che giudicheranno Chauvin, un bianco di 45 anni, poliziotto da 19, in modo imparziale.

GEORGE FLOYD DURANTE L ARRESTO

 

Alla fine della lunga selezione in una città bianca quasi al 70% e con un 20% di afroamericani, Chauvin, che rischia fino a 40 anni di prigione, verrà giudicato da 7 donne e 5 uomini: tra i 12 giurati 6 bianchi, 4 neri e 2 multirazziali (più 2 bianchi di riserva).

nicole brown simpson, oj simpson, kirs jenner e robert kardashianoj simpson, nicole e i figlioj simpson 2nicole brown simpson e oj simpsonoj simpson

omicidio george floyd 2i quattro poliziotti arrestati per la morte di george floydderek chauvinmanifestante contro polizia rivolte a milleapolis per george floyd 35rivolte a milleapolis per george floyd 34rivolte a milleapolis per george floyd 23omicidio di george floyd 3omicidio di george floyd 2caos a minneapolis per la morte di george floyd 35caos a minneapolis per la morte di george floyd 34caos a minneapolis per la morte di george floyd 32caos a minneapolis per la morte di george floyd 26caos a minneapolis per la morte di george floyd 8caos a minneapolis per la morte di george floyd 19caos a minneapolis per la morte di george floyd 25agente di polizia preme il ginocchio sul collo di george floyd minneapolis 4caos a minneapolis per la morte di george floyd 38 floyd 42george floyd 41agente di polizia preme il ginocchio sul collo di george floyd minneapolis 3omicidio george floyd 1

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....