soldati russia ucraina

UN INUTILE MASSACRO: SAREBBERO SETTEMILA I SOLDATI RUSSI MORTI IN UCRAINA FINORA - I FERITI, TRA GLI 11 E I 14 MILA - PER IL PENTAGONO, L’ESERCITO DI PUTIN SCONTA UNA CATENA DI COMANDO INEFFICIENTE, DIFFICOLTÀ LOGISTICHE E PROBLEMI NEGLI APPROVVIGIONAMENTI DI CIBO E PEZZI DI RICAMBIO - MOLTI DEI MILITARI FATTI PRIGIONIERI DAGLI UCRAINI SONO COSCRITTI DI LEVA POCO PIÙ CHE DICIOTTENNI: PER QUESTO MOSCA È COSTRETTA A CHIEDERE IL SOCCORSO DEI MILIZIANI SIRIANI DI ASSAD, CHE NE HA PROMESSI 40MILA, E DEI GUERRIGLIERI CECENI DI KADYROV…

un soldato russo giace morto su un binario ferroviario a irpin, a nord ovest di kiev, maxim dondyuk

Marco Ventura per “il Messaggero”

 

I soldati russi colpiti dagli anti-tank portatili Javelin li vedi uscire dai carri armati e disperdersi, semplicemente, nella boscaglia. Questo osservano dai satelliti gli americani del Pentagono e calcolano il numero di perdite tra le forze di occupazione sulla base di quanto succede a un tank centrato da un missile. Settemila sarebbero i morti russi in venti giorni, stando a report citati dal New York Times, i feriti tra gli 11mila e i 14mila. Pari in tutto al 10 per cento delle forze in campo all'inizio dell'invasione.

 

I RINFORZI

soldati russi pentiti 2

Concordi i servizi, dai britannici agli americani, sia il Pentagono e i think tank come l'Institute for the study of war, che rilancia la notizia di fonte ucraina dell'uccisione in combattimento, sul fronte sud di Mariupol, del quarto generale russo, il comandante della 150a Divisione motorizzata. Un segnale, questo, della necessità per gli alti ufficiali di Mosca di avvicinarsi alla prima linea per compensare la carente catena di controllo e comando. Per non parlare delle difficoltà logistiche, la lunghezza delle linee di rifornimento e la necessità di portare cibo, vettovaglie e pezzi di ricambio.

soldati russi pentiti 1

 

Ma il problema forse più grave è emerso fin dai primi giorni dell'invasione: l'impossibilità per Putin di programmare il ricambio dei soldati. Molti fra i prigionieri dagli ucraini, inclusi i nove rilasciati in cambio del sindaco di Melitopol sequestrato dai russi, sono coscritti di leva poco più che diciottenni, inviati al fronte in violazione della legge russa che prescrive di non mandare a combattere chi non abbiano ricevuto almeno quattro mesi di addestramento. Sui social l'Ucraina fa circolare i documenti di prigionieri con meno di vent' anni, ignari di andare al fronte.

soldati russi pentiti

 

Per questo Mosca è costretta a chiedere il soccorso dei miliziani siriani di Assad, che ne ha promessi 40mila, dei guerriglieri di Kadyrov, il leader ceceno che dopo aver sostenuto di trovarsi in Ucraina ha fatto sapere sul suo canale Telegram che altri «1.000 volontari della Repubblica cecena sono in viaggio per partecipare all'operazione speciale di denazificazione e smilitarizzazione dell'Ucraina», sotto il comando di uno dei suoi parenti, Apti Alaoudinov.

pozdeev andrey yurievich soldato russo pentito

 

E stando all'Institute for the study of war, truppe russe si starebbero dislocando in Ucraina, provenienti da Armenia, Georgia, addirittura Tajikistan, mentre il presidente bielorusso Lukashenko, forse per farsi perdonare di non essere riuscito finora a entrare in guerra col suo esercito, ha messo in guardia Kiev minacciando che «se continuerà la sua escalation contro la Bielorussia, Minsk risponderà».

 

FASE DI STALLO

soldati russi

Un altro drammatico problema per i russi è il basso morale delle truppe, in una situazione che i servizi britannici descrivono «largamente in fase di stallo» e con perdite (7.000 in venti giorni) pari al numero di marines americani caduti per Iwo Jima nella Seconda guerra mondiale e superiori agli americani uccisi in vent' anni in Afghanistan. In un briefing online per giornalisti romeni, il vicesegretario generale della Nato, Mircea Geoana, dice di non prevedere rischi per la sicurezza degli alleati, dato che «il 75 per cento delle forze russe sono bloccate in Ucraina e subiscono enormi perdite».

Soldati russi entrano in una casa di campagna 5

 

Unanimi le fonti occidentali. Nessun avanzamento a nordovest di Kiev, dove i pochi tentativi di forzare le linee sono falliti, nessun tentativo invece a nordest, zero progressi a est, a Kharkiv. Piccoli passi avanti si registrano attorno a Mariupol. Ma ovunque i russi non controllano le città e per camuffare gli insuccessi sul terreno scatenano raid aerei e bombardamenti d'artiglieria, pure su bersagli civili. Molte le vittime, anche per il margine più alto di errore dovuto all'uso da parte russa, secondo i servizi britannici, di armi e munizioni «obsolete, militarmente meno efficaci».

soldati russi soldato ucraino con i corpi dei soldati russi morti alla periferia di irpin, il 1 marzocappello di un soldato russo soldati russi in ucraina 8soldati russi in ucraina 5soldati russi in ucraina 6soldati russi in ucraina 7PUTIN CON I SOLDATI RUSSI

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - MA "LA STAMPA"

DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI (POI SBARCHERA' FLAVIO CATTANEO?)

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?