abdulazeez

CHATTANOOGA KILL KILL - IL JIHADISTA SOLITARIO COLPISCE ANCORA: STAVOLTA È MOHAMMED, NATO IN KUWAIT, LAUREATO IN INGEGNERIA NEL 2012. CHE IERI HA SCRITTO: "CANI AMERICANI PRESTO RIMARRETE STUPEFATTI. #CHATTANOOGA, #USA, #ISIS". E HA POI UCCISO 4 MARINES

1. SPARA NELLE BASI MILITARI UCCIDE QUATTRO MARINES “ERA AFFASCINATO DALL’IS”

Alberto Flores D’Arcais per “la Repubblica

 

attentato jihadista a chattanooga tennessee  9attentato jihadista a chattanooga tennessee 9

Muhammed Youssef Abdulazeez, venticinque anni, è arrivato all’improvviso (erano quasi le undici di mattina) a bordo di una Mustang decappottabile chiara, armato fino ai denti. E deciso ad uccidere. Ci sono ancora diversi misteri su quanto è accaduto ieri mattina a Chattanooga, Tennessee, quando un uomo preso da furia omicida ha attaccato in sequenza due centri di reclutamento militari sparando ad altezza d’uomo. Semplice killer o terrorista? Dopo ore dalla sparatoria non c’era ancora una certezza ufficiale, ma le origini dell’uomo (cittadino americano nato in Kuwait), la sua religione (è musulmano), i luoghi colpiti, e il massiccio arrivo di agenti Fbi delle squadre speciali anti-terrorismo fanno propendere per un attacco (sia pure solitario) in stile jihadista.

attentato jihadista a chattanooga tennessee  8attentato jihadista a chattanooga tennessee 8

 

Con tanto di firma, un tweet postato in rete pochi istanti (erano le 10:34 di mattina) prima della sparatoria: «Cani americani presto rimarrete stupefatti. #Chattanooga, #Usa, #Isis”».

«Sembra abbia agito da solo», ha poi commentato il presidente Obama, che ha espresso il suo dolore per le vittime.

 

attentato jihadista a chattanooga tennessee  6attentato jihadista a chattanooga tennessee 6

Abdulazeez nella cittadina del Tennessee (nota in tutto il mondo per una celebre canzone) era ben conosciuto, il comune lo aveva arruolato tempo fa come “special policeman”, addetto (ma senza armi) a compiti di controllo in un parco, ma nessuno aveva mai sospettato che nutrisse simpatie per il terrorismo islamico. In un primo momento il District Attorney aveva parlato di “domestic terrorism” (un modo, piuttosto generico, con cui vengono definiti gli attentati di estremisti bianchi contro obiettivi governativi), poi - mentre la polizia sosteneva di indagare a tutto campo («non sappiamo se è terrorismo internazionale, terrorismo interno o crimine comune»)- si era auto-smentito: «Le indagini sono in corso, l’Fbi è impegnata a chiarire ogni aspetto della sparatoria, e se si sia effettivamente trattato di terrorismo».

attentato jihadista a chattanooga tennessee  3attentato jihadista a chattanooga tennessee 3

 

I due uffici di reclutamento militari si trovano a circa otto miglia di distanza l’uno dall’altro. Il killer ha attacato prima quello che si trova all’interno di una grande centro commerciale sulla Lee Highway e poi il secondo (più isolato), anche questo lungo una delle grandi arterie della cittadina del Tennessee. Una donna che lavora nel ristorante (italiano) accanto ad uno dei due centri di arruolamento attaccati da Mohammed, è una delle poche testimoni oculari che ha visto tutta la scena: «Guardavo fuori dalla finestra, ho visto questo tipo in una bella auto, una Mustang argentata con la cappotta tirata giù.

attentato jihadista a chattanooga tennessee  16attentato jihadista a chattanooga tennessee 16

 

Un uomo bianco, che ha improvvisamente ha imbracciato un fucile di precisione iniziando a sparare contro l’ufficio militare. Non ho idea di quante volte abbia sparato, sono state tante, tante. Appena ha finito e scappato rapidamente». Le squadre speciali Swat hanno fatto irruzione (dopo la strage e dopo la morte di Muhammed, ucciso da un poliziotto che a sua volta è rimasto ferito) nella casa dove abitava - in un quartiere residenziale - il presunto terrorista.

 

 

2. E L’AMERICA RISCOPRE LA GRANDE PAURA DEL LUPO SOLITARIO

Vittorio Zucconi per “la Repubblica

attentato jihadista a chattanooga tennessee  15attentato jihadista a chattanooga tennessee 15

La grandinata di colpi nelle vetrine dei due centri di reclutamento a Chattanooga dal fucile di Youssef Abdulazeez bucano come grandine micidiale l’illusione di un’estate di pace nell’America che ieri celebrava la speranza della pace con l’Iran e ora sa di avere la guerra dentro. Questo, tra la fine di luglio e le prime settimane di agosto, è il tempo nel quale più di dieci milioni di bambini e ragazzi lasciano le case per raggiungere da soli campeggi e villaggi di vacanza. E se un assassino riesce a colpire militari, marines addirittura, in uno shopping center del Tennessee, non c’è padre, madre, parente che oggi non rabbrividisca.

 

attentato jihadista a chattanooga tennessee  14attentato jihadista a chattanooga tennessee 14

L’attacco dell’11 settembre di quattordici anni or sono mise una superpotenza che si credeva ormai dominatrice incontrastata del mondi e sicura benficiaria del dividendo della pax americana di fronte al senso della propria vulnerabilità collettiva, colpita da un manipoli di fanatici dementi disposti al martirio degli innocenti. Ma creò la fallace, consolante sensazione di poter dare ancora una risposta collettiva, che diventò la demenza dell’invazione dell’ Iraq.

 

attentato jihadista a chattanooga tennessee  13attentato jihadista a chattanooga tennessee 13

Le bombe a Boston dei fratelli Tsarnaev, cresciuti e apparentamente coltivati nel cuore dell’America più americana, come l’orgia di sangue compiuta dal maggiore Nidal Hasan a Fort Hood nel 2009, illuminano la completa impotenza di fronte alla follia del singolo, ispirata da ideologie, odi, misticisimo demente o semplici disturbi psichiatrici sublimati da credenze bevute come il classico fiasco di vino a stomaco vuoto .

 

attentato jihadista a chattanooga tennessee  12attentato jihadista a chattanooga tennessee 12

È un’ansia più sottile, ma più insinuante dello shock e del panico del 9/11. Infatti, quando le prime notizie dell’assalto al centro di reclutamento dei marines, dunque dei militari che più di ogni altro corpo militare incarnano la mitologia eroica dell’America armata, sono sgocciolate dal Tennessee, i media elettronici, tv e rete, e poi i portavoce delle autorità locali sembravano facessero a gara fra di loro per contenere il travaso di paura che da quella sparatoria traboccava.

 

Era il gesto di un folle, dicevano, come se un uomo che va a falciare reclute e veterani in due centri commerciali a bordo di una decapottabile potesse essere un tranquillo signore. Era terrorismo domestic , indigeno, nazionale, raccontavano, per dire che no, quell’uomo non era un tentacolo della piovra fondamentalisti. Era insomma il “lupo solitario”, come se l’attacco di un individuo nel tempo del Ramadan, moltiplicabile per mille e mille potesse esser più rassicurante.

attentato jihadista a chattanooga tennessee  11attentato jihadista a chattanooga tennessee 11

 

Poi, all’uscita del nome, Mohamed Yousif Abdelaziz, alla visione della sua pagina Facebook con versetti del Quran, ha mobilitato insieme gli spettri e l’agitazione dello Fbi, alla ricerca di legami internazionali, e ha spezzato la banale monotonia di un’estate che già non è più essere più come le altre. L’attacco di Abdelaziz, quali che siano state le sue motivazioni che ancora non possiamo dire di conoscere e che non bastano il nome arabo e i versi del Quran a dire, è il segno della “Nuova Normalità” nella quale i cittadini americani, come già gli inglesi, gli spagnoli, i francesi, stanno imparando a vivere. E contro la quale non esiste alcuna possibile difesa o prevenzione, o risposta, oltre la parole di circostanza scavate nel volto di nuovo cupo di un desolato Barack Obama.

attentato jihadista a chattanooga tennessee  10attentato jihadista a chattanooga tennessee 10

 

Per quanto i corvi e gli avvoltoi della speculazione ideologica non mancheranno di lancia- re accuse e di promettere miracolose terapie, se eletti, è chiaro che sarebbe stato grottesco mettere guardie armate a difese di centri di reclutamento dove sottufficiali armati e veterani dei marines in uniforme accolgono aspiranti marines.

 

La guerra, che gli illusi e i falchi del 2001 immaginavano fosse lontana, esportabile, con la formula dell’«andiamo a combatterli là per non doverli combattere qui», passa attraverso chiunque accetti la missione del disumano e insieme idiota terrorismo pseudoreligioso che promette, testualmente, «dieci volte più ricompense in Paradiso» al suicida che ammazzi infedeli a casa loro. Tropo ghiotta è la scelta di bucare quelle porte, che sono i cancelli che portano giovani americani direttamente ai fronti delle guerre lontane, perchè la scelta possa essere stata casuale.

 

attentato jihadista a chattanooga tennessee  1attentato jihadista a chattanooga tennessee 1

Non sono stranieri, alieni, barbari coloro che hanno fatto strage di connazionali a Fort Hood, a Boston, ieri a Chattanooga. Sono americani, di nascita, di vita, di abitudini quotidiane, proprio come l’omicida arrivato a bordo di una Mustang cabrio metalizzata con la capote abbassata per poter cominciare a sparare restano seduto e chiunque, anche americani biondi con nomi anglo come altre tragedie dimostrarono, può fare stragi, ogni giorno, ogni ora.

 

Contro questa “Nuova Normalità” non c’è altra difesa che la resistenza privata, dei nervi, dell’attaccamento tenace alla “Vecchia Normalità”, anche guardando i bambini partire soli verso i campeggi, con il cuore in gola.

 

attentato jihadista a chattanooga tennessee  2attentato jihadista a chattanooga tennessee 2

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO