L’ISIS E IL “GENOCIDIO” DEI CRISTIANI SONO SOLO UN PRETESTO: LA NIGERIA È RICCA DI PETROLIO E HA UN RUOLO DI RILIEVO PER GLI INTERESSI ENERGETICI DEGLI STATI UNITI NELLA REGIONE. I RAID ORDINATI DA TRUMP POTREBBERO SERVIRE A METTERE SOTTO PRESSIONE IL GOVERNO DI ABUJA, E COSTRINGERLO A TRATTARE UN ACCORDO COMMERCIALE FAVOREVOLE A WASHINGTON – È IL RITORNO DELLO ZIO SAM NEL CONTINENTE NERO, ABBANDONATO A SE STESSO E LASCIATO ALLE SCORRIBANDE RUSSE E CINESI GRAZIE AL DISIMPEGNO INIZIATO NELL’ERA DI OBAMA (CHE FOMENTÒ LE PRIMAVERE ARABE E SCATENÒ IL CAOS NEL NORDAFRICA)
FRONTE AFRICANO
Estratto dell’articolo di Francesco Semprini per “La Stampa”
raid americani contro l isis in nigeria 3
Nelle ore successive al raid compiuto dalle forze statunitensi contro obiettivi dello Stato islamico in Nigeria, l'America si interroga sull'opportunità di tale operazione. Mentre un altro quadrante dell'Africa finisce nel mirino della Casa Bianca dopo il riconoscimento da parte di Israele del Somaliland.
Negli Usa, il tema della violenza jihadista in Nigeria è tornato al centro del dibattito politico, con particolare riferimento alle attività di Boko Haram. Il senatore repubblicano del Texas Ted Cruz è tra i principali promotori della questione.
In un messaggio pubblicato su X il 7 ottobre, ha sostenuto che in Nigeria sarebbero stati uccisi oltre 50 mila cristiani dal 2009 e che più di 18 mila chiese e 2 mila scuole religiose sarebbero state distrutte. Il suo ufficio ha però precisato che il senatore parla di «persecuzione» e non di «genocidio».
[...] Parole riprese anche da Donald Trump, che ha definito la Nigeria un «Paese in disgrazia». [...]
La vicenda nigeriana viene descritta da diversi osservatori come più articolata.
La minaccia, avanzata dal presidente americano, di inserire la nazione africana nella lista dei «Paesi di particolare preoccupazione» appare riconducibile a una pluralità di fattori e viene interpretata soprattutto come uno strumento di pressione diplomatica volto ad allineare Abuja agli interessi statunitensi.
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[...] Sul piano economico, la Nigeria rappresenta uno dei principali produttori di petrolio dell'Africa e riveste un ruolo di rilievo per gli interessi energetici degli Stati Uniti nella regione. Non è un caso che Washington in primavera abbia manifestato interesse a investire nel progetto del gasdotto Nigeria-Marocco.
Secondo diversi osservatori, la questione non sarebbe dunque riconducibile unicamente alle accuse di persecuzione dei cristiani o a narrazioni di violenze su larga scala, ma andrebbe letta all'interno di un più ampio confronto economico e geopolitico. Il contesto internazionale contribuisce a rafforzare questa interpretazione.
Il progressivo indebolimento dell'influenza statunitense registrato nel decennio scorso nell'area ha favorito l'espansione dell'influenza di attori come Cina e Russia.
In questo scenario, la Nigeria, per la sua collocazione strategica e l'abbondanza di risorse naturali, si trova al centro di dinamiche globali sempre più competitive.
La violenza che colpisce la Nigeria si inserisce inoltre in una crisi più ampia che interessa l'intera regione del Sahel. I gruppi terroristici attivi in Africa occidentale sono oggi considerati tra i più operativi a livello globale e rappresentano una minaccia crescente per la stabilità dei governi regionali.
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L'escalation della violenza ha avuto ripercussioni anche sul piano politico. Il peggioramento delle condizioni di sicurezza ha contribuito a indebolire la legittimità di diversi governi dell'area, favorendo un clima di instabilità che, in alcuni casi, ha aperto la strada a colpi di Stato.
In questo contesto, la Russia ha rafforzato la propria presenza e influenza nel Sahel, proponendosi come alternativa ai partner occidentali tradizionali. Così come la Cina è protagonista di una penetrazione economica e commerciale nel continente, che è vista dagli Usa come parte della sfida globale tra Washington e Pechino.
soldati mercenari russi in africa
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MEDIA, CHOC NEL VILLAGGIO NIGERIANO COLPITO DA USA, 'QUI NON C'È ISIS'
(ANSA) - Un giorno dopo che un frammento di un missile lanciato dagli Stati Uniti ha colpito il loro villaggio, atterrando a pochi metri dall'unica struttura medica, la popolazione di Jabo, nel nord-ovest della Nigeria, è in stato di shock e confusione.
Suleiman Kagara, residente, ha dichiarato alla Cnn di aver sentito una forte esplosione e di aver visto fiamme mentre un proiettile volava sopra la loro testa. "Non siamo riusciti a dormire la notte scorsa", ha detto Kagara. "Non avevamo mai visto niente del genere prima".
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Poco dopo l'impatto a Jabo, Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti avevano condotto un "attacco potente e mortale" contro i militanti dell'Isis nella regione, accusandoli di "aver preso di mira e ucciso brutalmente principalmente cristiani innocenti". Ma la spiegazione di Trump ha lasciato Kagara e i suoi compaesani perplessi. Mentre alcune zone di Sokoto affrontano sfide come banditismo, rapimenti e attacchi da parte di gruppi armati, tra cui Lakurawa - che la Nigeria classifica come organizzazione terroristica a causa di sospette affiliazioni con lo Stato Islamico - gli abitanti del villaggio affermano che Jabo non è nota per attività terroristiche e che i cristiani locali convivono pacificamente con la maggioranza musulmana.
studenti cattolici rapiti in nigeria 5
Bashar Isah Jabo, un deputato che rappresenta Tambuwal nel parlamento statale, ha descritto il villaggio alla Cnn come "una comunità pacifica" che "non ha precedenti noti di Isis, Lakurawa o altri gruppi terroristici operanti nella zona". Ha affermato che il proiettile aveva colpito un campo "a circa 500 metri" da un centro sanitario di base a Jabo e che, sebbene non ci fossero vittime, l'incidente aveva "causato paura e panico nella comunità"
AFRICA - LA PRESENZA DELLA RUSSIA NEL SAHEL
I CINQUE GRUPPI ISLAMISTI E LE BANDE DI PREDONI: IL PAESE SFIDA LA VIOLENZA
Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”
Lo strike americano in Nigeria non rappresenta una sorpresa, risponde a una strategia della Casa Bianca e si svolge in un teatro complesso dove non sempre il nemico è ben delineato. Ci sono infatti sovrapposizioni, sigle, scissioni, personalismi.
[...] Donald Trump aveva promesso un’azione decisa in difesa dei cristiani nigeriani, una campagna presentata come una risposta alle stragi compiute dai terroristi islamici.
Un messaggio forte che ha l’appoggio della base evangelica del suo elettorato e che non a caso si è tramutato in un attacco sferrato in concomitanza del Natale.
scuola st mary ad agwara, nigeria assaltata
Molti esperti, però, sottolineano che le violenze coinvolgono tutte le componenti della grande nazione africana, in altre parole in Nigeria le aggressioni non hanno come target i soli cristiani. La minaccia riguarda lo Stato nella sua interezza.
DONALD TRUMP AFROAMERICANE - FOTOMONTGGIO
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studenti cattolici rapiti in nigeria 3
UN SUPERMERCATO DI PROPRIETÀ CINESE A ABUJA CHIUSO CON L'ACCUSA DI AVER NEGATO L'INGRESSO AGLI AFRICANI
UN SUPERMERCATO DI PROPRIETÀ CINESE A ABUJA CHIUSO CON L'ACCUSA DI AVER NEGATO L'INGRESSO AGLI AFRICANI
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DONALD TRUMP INCONTRA I LEADER AFRICANI
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vladimir putin summit russia africa 2023 2
bambini in miniera per estrarre cobalto 1
l'invasione cinese in africa
bambini in miniera per estrarre cobalto
LA SPARTIZIONE DEL CONTINENTE AFRICANO
I MERCENARI DELLA WAGNER SALVANO I MINATORI CINESI - REPUBBLICA CENTRAFRICANA
studenti cattolici rapiti in nigeria 6

