L’ISLAM DEI PETROLDOLLARI STUDIA AZIONI LEGALI CONTRO “CHARLIE HEBDO” E CHIEDE AI PAESI EUROPEI LEGGI CONTRO L’ISLAMOFOBIA - I MUSULMANI DI PIAZZA INCENDIANO LE CHIESE, PERSEGUITANO I CRISTIANI E INNEGGIANO AI FRATELLI KOUACHI

CECENIA - MANIFESTAZIONE CONTRO LE VIGNETTE SU MAOMETTO 5CECENIA - MANIFESTAZIONE CONTRO LE VIGNETTE SU MAOMETTO 5

Giulio Meotti per “il Foglio”

 

Il mondo islamico è in fermento dopo il ritorno in edicola di Charlie Hebdo ed esplode la rabbia contro “i blasfemi”. L’Organizzazione della Conferenza islamica, l’associazione di 57 stati impegnati a promuovere la “solidarietà musulmana”, con sede a Gedda in Arabia Saudita, ha annunciato che “l’Organizzazione della Conferenza islamica sta studiando in Europa procedure disponibili per intraprendere azioni legali contro Charlie Hebdo”, ha detto il segretario dell’Organizzazione, il saudita Iyad Madani.

 

FILM SU MAOMETTO PROTESTE ISLAMICHE FILM SU MAOMETTO PROTESTE ISLAMICHE

“La pubblicazione di Charlie Hebdo è una scelta idiota che richiede le necessarie misure legali”, ha detto Madani. “Nessuna persona sana di mente, a prescindere dalla propria dottrina, religione o fede, accetta che le sue convinzioni vengano ridicolizzate”. Ong e diplomatici europei sono già al lavoro, su pressione dei regimi islamici, per studiare l’introduzione di leggi contro l’“hate speech” che limiti la libertà d’espressione e criminalizzi “l’islamofobia”. Foreign Policy l’ha chiamato “la Brigata della blasfemia”.

FILM SU MAOMETTO PROTESTE ISLAMICHE FILM SU MAOMETTO PROTESTE ISLAMICHE

 

Dopo aver partecipato alla marcia per onorare i morti di Parigi con il ministro per gli Affari esteri, Nizar bin Obaid Madani, l’Arabia Saudita ha ordinato la flagellazione del blogger liberal Raif Badawi, condannato a mille frustate. Il segretario della Lega araba Nabil Elaraby ha detto che sarà redatto “un quadro giuridico internazionale, che è vincolante per affrontare gli insulti alle religioni e assicurare che la fede religiosa e i suoi simboli siano rispettati”.

LA NUOVA COPERTINA DI CHARLIE HEBDO CON UNA VIGNETTA SU MAOMETTOLA NUOVA COPERTINA DI CHARLIE HEBDO CON UNA VIGNETTA SU MAOMETTO

 

Un numero impressionante di paesi europei – otto, tra cui la Danimarca, la Germania, l’Irlanda, e i Paesi Bassi – mantengono oggi una qualche forma di legge anti blasfemia. Per loro sarà più facile accogliere le richieste dell’Organizzazione della Conferenza islamica. Alla minaccia di azioni legali, la piazza islamica risponde incendiando chiese.

 

COPERTINA DEL 'CHARLIE HEBDO' CON LA VIGNETTA SU MAOMETTOCOPERTINA DEL 'CHARLIE HEBDO' CON LA VIGNETTA SU MAOMETTO

Nel Niger, il cui presidente Mahamadou Issoufou era volato a Parigi per partecipare alla marcia dei leader internazionali dopo la strage nella sede di Charlie Hebdo e nel supermercato ebraico, proteste islamiche hanno causato la morte di tre civili, di un agente e di un cristiano rinvenuto tra le rovine di una chiesa cattolica data alle fiamme. Era stato bruciato vivo.

 

A Zinder, seconda città del Niger, due chiese erano state date alle fiamme, assieme al centro culturale francese e a numerosi negozi di cristiani da una folla che scandiva slogan come “Je suis muslim”. Intanto, il governo senegalese bandiva Charlie Hebdo e Libération, reo di aver ospitato i giornalisti sopravvissuti alla strage. In Algeria, dove a migliaia hanno intonato “Siamo tutti Maometto”, non è mancato il sostegno per i fratelli Kouachi, responsabili della strage nella redazione di Charlie Hebdo.

z vignette maometto 06z vignette maometto 06

 

“I Kouachi sono martiri” gridava una folla ad Algeri, assieme a slogan come “El chaab yourid daoula islamia”, il popolo vuole uno stato islamico. In Turchia, la polizia antisommossa è stata dispiegata per proteggere gli uffici di un giornale laico che ha pubblicato l’ultima prima pagina di Charlie Hebdo con il profeta Maometto, Cumhuriyet. Il direttore del giornale, Utku Cakirozer, ha detto che “noi che abbiamo perso dei giornalisti negli attacchi terroristici, comprendiamo il dolore della strage a Charlie Hebdo.

 

Il riferimento è a Ugur Mumcu, editorialista di Cumhuriyet assassinato dagli islamisti, noto per essere un uomo di sinistra (nel 1973 fu incarcerato dalla giunta militare di destra che aveva preso il potere), un oppositore dell’integralismo islamico e del separatismo curdo. La procura di Istanbul ha anche messo sotto processo due delle sue maggiori firme, Hikmet Cetinkaya e Ceyda Karan, per “istigazione all’odio”. Il tweet turco di maggior successo in questi giorni è: “#ÜlkemdeCharlieHebdoDatlamaz”.

 

z vignette maometto 03z vignette maometto 03

Ovvero: “Charlie Hebdo non può essere distribuito nel mio paese”. Il giornale islamista Yeni Akit ha risposto ai colleghi della borghesia laica turca che “non hanno imparato la lezione”, un avvertimento che si riferisce alla strage di Charlie Hebdo. L’ambasciata francese a Niamey ha chiesto ai propri cittadini di non recarsi al lavoro.

 

A Lahore, in Pakistan, 10 mila sostenitori dell’organizzazione islamica Jamaatud- Dawa hanno urlato slogan tipo “Morte ai blasfemi”. Il portavoce dei talebani pachistani del Ttp, Ehsanullah Ehsan, il gruppo responsabile della strage alla scuola costata la vita di oltre 120 persone, in gran parte scolari, ha “invitato a uccidere” i giornalisti di Charlie Hebdo. In Israele, bandiere francesi sono state bruciate sulla Spianata delle moschee a Gerusalemme, mentre a Gaza veniva vandalizzato il centro culturale francese.

z maometto vignetta Charlie Hebdoz maometto vignetta Charlie Hebdo

 

Hamas ha commentato che dietro alla strage di Charlie Hebdo c’è “la mano sionista”, mentre il sito internet del movimento terrorista ha pubblicato le fotografie dei fratelli Kouachi e di Amedy Coulibaly e la dicitura: “Gli shahidim (martiri) che sono stati inviati da Dio, gli eroi del raid di Parigi”. In Iran, i mullah hanno chiuso il giornale Mardom-e-Emrooz, dopo che questo aveva pubblicato una fotografia dell’attore George Clooney e la scritta “Je suis Charlie”.

 

z vignette maometto 04z vignette maometto 04

Il ministero degli Esteri iraniano è stato franco: “La libertà di parola è abusata in occidente e deve essere fermata”. Intanto, in Francia, oltre ai giornalisti di Charlie Hebdo e al romanziere Michel Houellebecq, anche il polemista Eric Zemmour è finito sotto protezione. “Sono sotto protezione della polizia da dopo l’attentato, con due poliziotti che mi seguono dovunque. Non l’ho chiesto, lo subisco, è tutto” ha detto l’intellettuale francese.

 

z vignette maometto 05z vignette maometto 05

Anche l’intimidazione, assieme ai roghi e alle azioni legali, fa parte della campagna d’odio. Aumentata al massimo la protezione a Canard Enchaîné, il settimanale della sinistra libertaria celebre per aver scoperto, fra altri scoop, i diamanti regalati da Bokassa a Giscard: “Ora è il vostro turno” hanno minacciato gli islamisti in una lettera al giornale francese, avvertendo che avrebbero fatto a pezzi i loro giornalisti “con una mannaia”.

z maometto amb danese damascoz maometto amb danese damasco

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?