paolo pirino

LA ''GOMORRA'' DE' NOANTRI - L'OMICIDIO DI ROMA VISTO DA AURELIO PICCA E FLAVIA PERINA - ''OGNI GIORNO C'È QUALCUNO COLPITO DA CRIMINALI DA STRAPAZZO: UN GIOVANE NUOTATORE A OSTIA; UN CARABINIERE ACCOLTELLATO; DIABOLIK, NEL PARCO DELLA GRANDE BELLEZZA - DEL GROSSO E PIRINO SONO PREGIUDICATI PER COSE COME LE PERCOSSE A UNA FIDANZATA, UN PO' DI SPACCIO AL MINUTO, E TUTTAVIA SI IMMAGINANO SCARFACE, PABLO ESCOBAR, MA SOPRATTUTTO RAGAZZI DI GOMORRA, DI CUI IMITANO POSE, TATUAGGI, FRASI ICASTICHE

 

1. LA CAPITALE DEL CRIMINE DOVE SI SPARA NEL MUCCHIO

Aurelio Picca per ''il Giornale''

 

luca sacchi copia

Da quando a Roma le hanno appiccicato l' onoreficienza di «Roma Capitale» mi pareva una bufala. Se così avrebbe dovuto essere, nella realtà, Roma adesso sarebbe una sorta di Città Stato a capo di una nazione oliata e efficiente come l' Italia per diritto dovrebbe ambire da sempre. Ma nel frattempo da «Capitale» è nata «Mafia Capitale»: una mozzarella di bufala prodotta con latte in polvere. Si è creato un teorema, un progetto giudiziario, ideologico, nel chiuso delle menti degli architetti del disegno stesso vergando migliaia di pagine che non avrebbero sostenuto alcuna discussione di Laurea. Poi la Cassazione cancella.

 

Era stupido come il gioco delle tre carte, credere che «un vecchio camerata» (è lui che si è espresso così) come Massimo Carminati, un uomo che fa il saluto romano di fronte ai cristalli blindati della sua celletta, sia il Totò Riina di una città che mi ostino a dichiarare «invisibile» per i quintali di souvenir che la soffocano e i turisti allo sbando che per vedere il Colosseo lo contemplano da Google. I nuovi fagottari, come i nuovi criminali. Dei Casamonica (certo non stinchi di Santo) manca solo il film del tanto citato e raccontato funerale con carrozza, cavalli e elicottero.

 

Ma cosa si vuole pretendere da una città che mi trafigge al ricordo di quando si asserragliava nei suoi quartieri come fosse arpionata ai Sette Colli, ora che è una melassa: uno dei cadaveri che un tempo rinvenivano bruciati nel Tevere? E' la Grande Bruttezza che nutre mute di cani armati di coltelli e Magnum 357. La pistola dei veri banditi e non dell' ultimo film sbronzo di Quentin Tarantino.

le foto di pirino

 

Ogni giorno c' è un morto ammazzato: a Ostia sbagliano bersaglio o mira e si fumano un giovane nuotatore che rimane saldato alla sedia a rotelle; un carabiniere viene accoltellato come dopo una partita di dadi andata a schifio; Diabolik, il capo degli Irriducibili laziali, viene freddato chirurgicamente mentre sta seduto su una panchina del Parco degli Acquedotti dove là, a cento metri, Sorrentino girò la scena di Gambardella nella «Grande Bellezza» (ma de che!). Luca Sacchi, bam bum bam, fatto fuori all' Appio Latino. L' altro giorno ero dietro via Frangipane, dove c' è la mitica palestra di boxe «Audace».

i post di paolo pirino su facebook 1

 

Ero con un amico libertario, mai un velo di razzismo. A un certo punto l' ha puntato un vespone con in sella due visi gialli (lo dico come stessi scrivendo una sceneggiatura dei settanta). Di sicuro un indiano e un pachistano (quindi neanche visi gialli). Il pilota ha urlano «Leveteeeee!». Il mio amico libertario è saltato rispondendo: «Ci passa pure un Tir!». No, per dire: Una Roma scarabocchiata, anzi, una matassa di ferro spinato. Per scherzo ho detto al mio amico: «Ma che sei razzista?». Lui: «Sì». Ecco Roma come ti spinge a difenderti.

 

Si ammazza al volo come si tira al piattello. Neppure ai tempi dei fratelli Castellani, Er Bavoso e Er Bavosetto era così; neppure ai tempi del più Grande criminale di Roma (tutto prima della Magliana), protagonista del mio prossimo romanzo era così. Neanche con lui che diceva dei suoi complici: «Alla fine mi sono ritrovato con una banda di scopini». Le possibilità sono due. Una è quella che i neuroni criminali sono senza fissa dimora, cioè non stanno nel cervello (riproducono con le loro gesta il caos della città); oppure piano piano si andranno a organizzare per ricomporre una vera e propria nuova generazione criminale.

i post di paolo pirino su facebook 2

 

É anche questione di rete. Se la rete da pesca è bucata in cento punti, i pesci l' attraversano e si riperdono nel mare. Se la rete non ha smagliature pesca i pesci. Dunque la domanda è questa: Roma che rete vorrà e saprà diventare?

 

 

2. TATUAGGI GOMORRA E PISTOLA SUL CRUSCOTTO I BULLI DI PERIFERIA CHE SI SOGNAVANO BOSS

Flavia Perina per ''la Stampa''

i post di paolo pirino su facebook 3

 

L' estetica racconta sempre più delle parole, talvolta persino dei fatti. E per capire che cosa succede a Roma (ma non solo) sarà bene guardare gli autoscatti di Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, i presunti assassini di Luca Sacchi, così simili a quelli di altri due killer per caso, Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, appena condannati a 16 anni per il tentato omicidio del giovane nuotatore Manuel Bortuzzo.

 

Del Grosso e Pirino sono pregiudicati per cose come le percosse a una fidanzata, un po' di spaccio al minuto, e tuttavia si immaginano Scarface, Pablo Escobar, mafiosi urka dell' Educazione Siberiana, ma soprattutto ragazzi di Gomorra, fazione Sangueblù, di cui imitano pose, tatuaggi, frasi icastiche, adottando la canzone neomelodica come colonna sonora delle loro vite e accompagnamento delle loro smargiassate sui social.

i post di paolo pirino su facebook 4

 

Sono nati a Roma. Vengono da famiglie perbene (Del Grosso è stato persino denunciato dai genitori). Ma a guardare le loro pagine Facebook si capisce la loro aspirazione: vorrebbero essere entrambi camorristi napoletani. E' lo stesso impellente desiderio degli altri due, quelli degli spari contro Bortuzzo, sposati e padri di famiglia, che simulavano foto di galera dietro le sbarre di un cancello per sentirsi delinquenti veri e postavano sentenziose citazioni di Andrea Zeta, il neomelodico catanese figlio di un boss ergastolano. I ritratti di questi delinquenti stupidi, gente che ha spezzato vite per niente - un litigio, uno scippo, pochi euro - spaventano più di quelli dei banditi "veri" perché rivelano l' inaspettato contagio sociale di modelli esistenziali malati, che escono dai confini di Scampia o di Secondigliano per ispirare balordi di quartiere a ogni latitudine.

fermo dei due sospettati per l'omicidio di luca sacchi 2

 

Valerio Del Grosso è quello che, secondo gli inquirenti, ha fulminato il povero Luca Sacchi con un colpo di calibro 38 alla testa. Faceva il pasticcere. Il giorno dopo il delitto è andato a lavorare normalmente, poi all' ora di pranzo - quando si è saputo che la vittima era morta - si è dato malato ed è sparito. Ha una compagna e un bambino appena nato, vivono tutti nella casa dei genitori a San Basilio. Che cosa spinge uno così a raccontarsi come Ciro l' Immortale, a costruirsi un' identità parallela da trafficante pazzo e vendicativo, che gira in Smart con la pistola nel cruscotto pronto a usarla per niente?

paolo pirino

Il suo compagno, Paolo Pirino, in rete era Pao Letto.

 

La sua pagina Fb è rimasta aperta per molte ore e rivela il tipo di riferimenti su cui questa coppia di bulli di periferia, piccoli pusher da pub o da discoteca, aveva plasmato l' immagine di sè. Ci sono le mani, con due tatuaggi sulla prima falange: Fuck e 1998 (la data di nascita), in stile Sangueblù. Le pagine preferite: Gomorra è la più amata, seguita da una raccolta di citazioni di Don Salvatore, il boss psicopatico che nella seconda stagione della serie finisce sgozzato dai suoi sottoposti durante una processione. Dalle foto di copertina trabocca una galleria di paranze, pistole, mitra che sparano al cielo. Persino quando vuole fare il romantico, Pirino non trova di meglio che postare una foto di Al Pacino e Michelle Pfeiffer avvolta di piume bianche in una delle scene-cult di Scarface. Il torace, esibito ogni volta che si può, è una tavolozza di volti femminili: in primo piano una bionda mascherata che spiana l' arma in faccia a chi la guarda.

i post di paolo pirino su facebook

 

Chissà quando i due assassini sono usciti dalle loro personalità inventate, quando si sono accorti di non essere nè Scarface, nè Don Salvatore, nè Sangueblù, nè luogotenenti di Escobar o del Chapo. Probabilmente è successo al momento della fuga e dell' arresto: soli, senza una banda né un amico e con un' accusa da ergastolo sulla testa. Pirino è stato preso in un condominio di Tor Pignattara dove la sua famiglia ha un appartamento, rannicchiato su una terrazza. Del Grosso si era infilarsi in un residence, lo hanno trovato in dieci minuti.

 

E tuttavia la tragica conclusione della fiction che avevano costruito - Luca Sacchi è morto davvero, senza un motivo - non è un' invenzione, costituisce un allarme largo e preoccupante. La sottocultura camorrista, i suoi riti, le sue musiche, la sua violenza insensata e gratuita, la sua folle propensione all' omicidio, sta diventando modello esistenziale ai piani bassi della delinquenza da marciapiede, e non si limita ad essere imitazione nel look o sui social. Si fa concreta. Arma le pistole. Spara per futili motivi. Lascia per terra ragazzi appena usciti dall' adolescenza come il povero Sacchi. Imprigiona su una carrozzella atleti promettenti come Manuel Bortuzzo. E ci lascia interdetti: vediamo l' infezione, la riconosciamo dai tatuaggi e dai tagli di capelli nelle strade delle nostre città, nessuno di noi sa come fermarla.

valerio del grosso paolo pirinoLUCA SACCHI E LA FIDANZATAluca sacchi con la fidanzataLUCA SACCHIvalerio del grosso

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...