giorgia meloni

IL DUBBIO AMLETICO DI UN LETTORE: “GIORGIA MELONI HA PRESO IL DIPLOMA IN UNA SCUOLA PROFESSIONALE O IN UN LICEO LINGUISTICO? SU OGNI BIBLIOGRAFIA C’È SCRITTO CHE COME TITOLO DI STUDIO HA LA MATURITÀ LINGUISTICA, MA SI È DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ALBERGHIERO ‘AMERIGO VESPUCCI’ DI ROMA - SI TRATTAVA DI UN ISTITUTO PUBBLICO SPERIMENTALE (AI TEMPI I LICEI LINGUISTICI ERANO TUTTI PRIVATI) - IL SUO EX PROFESSORE DI ECONOMIA POLITICA: "ERA UNA STUDENTESSA ECCELLENTE, AVEVA UN GRANDE INTUITO E DELLE OPINIONI IMPORTANTE. È L'UNICA A CUI HO DATO 9 E FU LA PRIMA A CONSEGNARE IL COMPITO ALLA MATURITÀ, SENZA UTILIZZARE LA BRUTTA COPIA"

 

IL TITOLO DI STUDIO DI GIORGIA MELONI DAL SUO CURRICULUM

1. LETTERA A DAGOSPIA

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Gentile redazione di Dagospia,

Vi scrivo perché spero che almeno Voi abbiate il coraggio di pubblicare una notizia che nessuno finora ha mai pubblicato. Su ogni bibliografia di Giorgia Meloni c’è scritto che come titolo di studio ha la maturità di liceo linguistico, ma in realtà si è diplomata all’istituto professionale alberghiero Amerigo Vespucci di Roma.

giorgia meloni giovane elogia mussolini

 

A dimostrazione di quello che scrivo riporto il link di una dichiarazione di suo professore delle scuole superiori, peccato che, poco casualmente il docente non specifichi in quale indirizzo di studi era iscritta la neo Presidente del Consiglio e il professore insegnasse Economia, materia che notoriamente non è mai stata tra quelle insegnate al liceo linguistico.

 

GIORGIA MELONI

Giorgia Meloni ha un titolo di studio di una scuola professionale o di un liceo linguistico? In passato ci sono stati politici che hanno millantato titoli di studio mai conseguiti, come Umberto Bossi e alcuni di Fratelli d'Italia come Crosetto (che, iscritto fuoricorso alla facoltà di Economia di Torino, dichiarava di avere la laurea, che ovviamente non ha mai conseguito) e Daniela Santaché (1 corso di pochi giorni all’Università Bocconi era diventato sul suo CV un master universitario di un anno).

 

GIORGIA MELONI E IL VIDEO CON IL PESCE

Non sarà che la Meloni, per quanto voglia far credere di essere orgogliosa delle sue origini di borgata, si vergogni che a differenza degli ultimi Presidenti del Consiglio non ha studiato al liceo e ha in diploma di istituto professionale alberghiero con indirizzo da barista o cameriera (altro che il bibitaro Luigi di Maio, che almeno ha il diploma di liceo scientifico) o turistico?

 

Infatti tutti i Presidenti del Consiglio da Bettino Craxi a Mario Draghi (passando da Prodi, D’Alema, Monti, Letta, Renzi, Draghi, Conte, insomma nessuno escluso!) hanno una cosa in comune: il diploma di liceo classico! Confido che almeno Voi mettiate in risalto la notizia come merita e ringrazio anticipatamente.

Cordiali saluti

B.

 

GIORGIA MELONI

2. MELONI PRESE IL MASSIMO ALLA MATURITÀ, IL SUO PROF: “DA STUDENTESSA CAPIVA TUTTO AL VOLO E POI APPROFONDIVA, ERA ECCELLENTE”

Da https://www.orizzontescuola.it del 30 novembre 2022

 

Giorgia Meloni? “Da studentessa capiva tutto al volo e poi approfondiva, era eccellente, le ho dato anche un 9 in economia politica, voto che non ho dato quasi mai nella mia carriera. Fu mia studentessa al quinto anno e prese 60/60 alla maturità”.

 

CROSETTO MELONI

A raccontarlo, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, è Carlo Turchetti, professore di Economia politica all’Istituto Amerigo Vespucci di Roma, dove tra i suoi alunni ebbe anche la premier italiana.

 

Si capiva già quando era diciottenne che Meloni avrebbe avuto una grande carriera politica? “Lei aveva un modo di intendere la politica molto coerente, anche se controcorrente rispetto a molti altri studenti. Che per capacità fosse fuori dalla norma era evidente, pensate che alla maturità consegnò per prima e senza utilizzare la ‘brutta copia’, cosa che stupì tutta la commissione“, ha spiegato il docente.

 

3 . GIORGIA, LA PRIMA DELLA CLASSE

Antonio Rapisarda per “Libero quotidiano”

 

GIORGIA MELONI

Che nell'elaborazione del "metodo Meloni" l'esperienza alle superiori - fra le intimidazioni dei collettivi antifascisti, la trincea delle assemblee dove si conquistava da sola il palco e il diritto di parola e la prima prova di leadership nel movimento studentesco di destra de "Gli Antenati" - sia stata una tappa fondamentale per il futuro premier lo ha documentato lei stessa nell'autobiografia Io sono Giorgia. A questo affresco, da ieri, si è aggiunta una voce: quella di Giorgia Meloni fra i banchi di scuola. A fornire la testimonianza, con ampi dettagli e con più di una nota di merito, è stato Carlo Turchetti. Il suo ex professore di Economia Politica all'Istituto Amerigo Vespucci di Roma nell'anno più delicato per tutti gli studenti: quello della maturità. Che cosa è emerso? Che il presidente del Consiglio e leader di Fratelli d'Italia è stata una studentessa «eccellente».

 

Diplomata con il massimo dei voti (60/60) in un istituto pubblico sperimentale (ai tempi i licei linguistici erano tutti privati), nel quale evidentemente brillava non solo nelle lingue straniere (e i risultati si vedono oggi quando interviene senza interpreti nei grandi summit internazionali) ma anche in una materia, come Economia politica, che incrocerà - eccome - la sua carriera politica.

 

CURIOSA

videomessaggio di giorgia meloni all anci 4

Com' era, dunque, Giorgia a scuola? «Aveva un grande intuito, aveva delle opinioni importanti, le sapeva sostenere. Era molto curiosa», così il suo professore a Un giorno da pecora ha fissato le caratteristiche principali che Meloni da allora si porta dietro. Nel suo libro, non a caso, la "capa" della destra ha ricordato quel di procedere nato proprio al Vespucci: «Io scrivo su carta, a mano.

 

È il mio metodo per fissare in testa le cose, da quando andavo a scuola e, per non dover studiare troppo il pomeriggio, mi costringevo a stare attenta in classe appuntando in tempo reale la spiegazione del professore».

 

Analisi sottoscritta dal suo "prof": «Lei capiva al volo e poi approfondiva. Era eccellente».

Lo era anche nella sua materia, dove Giorgia può vantare uno dei voti più alti che Turchetti ha assegnato in carriera: «Poche volte ho dato 9... Glielo diedi sulle scuole economiche: nel rapporto fra la società e il senso di giustizia». Anche ai tempi l'impronta della destra sociale era evidente nei ragionamenti della leader in pectore:«Era molto attenta, a proposito dei fattori di produzione, su quali fossero gli elementi che andavano utilizzati a vantaggio della gente».

giorgia meloni al g20 di bali 2

 

Caratteristiche che Meloni spendeva in prima linea. In politica. «Sì. Era molto coraggiosa», ha continuato il docente a cui non passava inosservata la vita avventurosa della sua ex studentessa. «Partecipava alle attività politiche esterne o si recava spesso come ospite (capo degli studenti di destra, ndr) al Maurizio Costanzo show.

Ma poi recuperava immediatamente se qualche insegnante nel frattempo aveva svolto una parte importante del programma».

 

COERENTE

La domanda a questo punto è d'obbligo: in quella diciottenne c'erano già le caratteristiche dell'attuale premier? «Non facciamo voli pindarici», ha ribattuto Turchetti, «ma che era fuori dalla norma non c'erano dubbi». Lo dimostrava in classe, quando seppur in minoranza «per le sue idee controcorrente» riusciva sempre «con coerenza, a ristabilire le sue ragioni» e a rappresentare persino un elemento «di coesione» con gli altri che la pensavano diversamente.

 

giorgia meloni al g20 di bali. 1

La prove del nove, poi, fu proprio l'esame di maturità quando stupì i professori esterni «consegnando il compito per prima e senza utilizzare la "brutta copia"».

Poteva essere, poi, un esame come gli altri quello di Giorgia Meloni? Ovvio che no. A raccontarlo, qui, ci pensa la sua autobiografia. Argomento del suo tema di italiano? Quando si dice il destino: l'immigrazione. Per questo motivo gran parte della commissione l'aspettava al varco. All'orale però trovarono pane per i loro denti. «Scusate», disse loro, «vi devo segnalare che voi qui state facendo un processo alle mie idee e questo non è consentito, siete qui per valutare la mia preparazione». L'esito di quell'esame è noto. Il resto della carriera pure.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…