i ceceni festeggiano la liberazione di mariupol - 3

“LI ANDIAMO A SGOZZARE UNO A UNO” – I MILIZIANI CECENI ASPETTANO LA RESA DEL BATTAGLIONE AZOV FUORI DALL’ACCIAIERIA AZAVSTOL DI MARIUPOL – I COMBATTENTI UCRAINI SONO NEI TUNNEL SOTTERRANEI INSIEME AI CIVILI E RIFIUTANO DI ARRENDERSI, MA È SOLO QUESTIONE DI TEMPO. L’ENORME AREA INDUSTRIALE ORMAI È UNA TRAPPOLA. ANZI, UNA TOMBA: “CI METTIAMO UN FILO SPINATO E SIAMO A POSTO, DA LÌ NON ESCONO PIÙ…” – VIDEO: I CECENI URLANO “ALLAH AKBAR” PER FESTEGGIARE LA “LIBERAZIONE” DELLA CITTÀ

 

 

 

Gabriele Micalizzi e Monica Perosino per “La Stampa”

 

i ceceni festeggiano la liberazione di mariupol 1

Abbassare gli occhi a terra può essere pericoloso. Qui, in quella che un tempo era una città, sotto i piedi scricchiolano frammenti di cose, pezzi di persone, piccoli ritagli di esistenze che furono, pare mille anni fa. Quel che resta sono schegge di qualcosa che una volta aveva un senso, un suo posto nel mondo. Ma nell'enorme acciaieria di Mariupol nulla ha più un senso, nessuno ha più un posto. La guerra spiega con i fatti il significato di "raso al suolo", "cancellato", smembrato in pezzi talmente piccoli che per capire il tutto non basta guardare.

combattente ucraino rinchiuso nell acciaieria azovstal di mariupol

 

La strada che si infila nell'area industriale della Azovstal, ultimo rifugio dei soldati ucraini e di, pare, mille civili, passa sotto un cielo di colpi di mortaio e artiglieria pesante che picchiano senza sosta. Da ogni buca, dietro ogni trincea potrebbe nascondersi un cecchino, di una parte o dell'altra. Nulla, qui, è rimasto in piedi.

 

soldato pro russo davanti all acciaieria azovstal di mariupol

Non le case, gli alberi, le fabbriche, i negozi, la ferrovia, qualunque cosa costruita dall'uomo o dalla natura è devastato. Un processo irreversibile che ha inghiottito soldati e civili, che ora giacciono abbandonati in mezzo alla strada, neanche la dignità di una fossa comune.

 

combattenti ceceni a mariupol

All'ingresso della città sventolano le bandiere cecene, dentro anche quelle delle milizie di Donetsk. La stoffa è lucida e nuova, pare brillare sullo sfondo delle macerie. Anche ieri, lontano dal perimetro dell'acciaieria, prossimo trofeo di guerra in vista del 9 maggio di Putin, i civili si mettevano in fila per il pane e l'acqua. Sul lungo corso principale, attaccate ai pochi alberi ancora in piedi, ci sono le bandiere rosse che indicano il corridoio umanitario russo che dall'acciaieria portava fuori città.

 

IMMAGINI SATELLITARI DELLE FOSSE COMUNI A MANHUSH

Nessuno l'ha mai usato. Ovunque ci sono carcasse di auto e mezzi militari, ormai arrugginite, come se fossero resti di un'altra guerra. Ma la guerra è la stessa, solo la linea del fronte è cambiata. Ora è qui, attorno alla grande acciaieria, dove i soldati di Donetsk scavano nuove trincee e i ceceni disinnescano le trappole esplosive. I tombini sono stati fatti saltare, vogliono evitare che i soldati ucraini escano «da sotto».

 

volodymyr zelensky

Lungo quella che era la ferrovia, man mano che la Azovstal si avvicina, i colpi si fanno più forti, le persone si dissolvono nel nulla. Lo scenario è apocalittico: si cammina tra i corpi, sopra i corpi, tra macerie, mine, casse di bombe a mano abbandonate, resti della battaglia. È come se qualcuno avesse preso la città e l'avesse scossa con indicibile violenza. Sotto, assieme ai civili, sono rimasti i soldati del battaglione Azov e della 36ª Brigata della Marina ucraina, sopra ci sono i ceceni che li aspettano: «Li andiamo a sgozzare uno a uno», dice un miliziano di Kadyrov brandendo un coltello.

I SOTTERRANEI DELL ACCIAIERIA AZOVSTAL DI MARIUPOL

 

Ora dopo ora il cerchio si stringe sempre di più attorno all'Azovstal, diventata una prigione a cielo aperto per gli ultimi soldati ucraini. «Ci mettiamo un filo spinato attorno e siamo a posto, da lì non escono più», dice un soldato di Donetsk.

 

La strategia è chiara, con il resto della città sotto controllo russo, è solo una questione di tempo. E più che una prigione, l'acciaieria pare una tomba a cielo aperto, chè da lì diventa sempre più improbabile che qualcuno uscirà vivo.

 

acciaieria azovstal

Anche le seconde linee hanno ormai raggiunto il fronte dell'Azovstal, in arrivo ci sono almeno altre 12 unità russe. Se non fosse per le donne, gli anziani e i bambini nascosti nei bunker sotto l'acciaieria, avrebbero già fatto irruzione.

 

cadaveri a mariupol 2

Mariupol, ridotta a macerie fumanti, compare sulla tv di Stato russa, primo piano sulla la bandiera dei separatisti che sventola sulla torre della televisione, il punto più alto della città, e i magazzini della Azovstal in fiamme. «La tregua umanitaria inizierà quando le forze ucraine rintanate nello stabilimento Azovstal alzeranno bandiera bianca», ha messo in chiaro il generale russo Mizintsev. In gioco c'è tutta l'offensiva russa, quella che da ieri ha improvvisamente una logica chiara e definitiva, e che non può prescindere da Mariupol. Prenderla priverebbe gli ucraini di un porto vitale e completerebbe il corridoio terrestre tra la Russia e la penisola di Crimea, forse oltre. I giochi sembrano ormai fatti, l'unica, pesantissima incognita, pesa solo sul destino degli ultimi soldati di Kiev. -

i ceceni festeggiano la liberazione di mariupol 4soldati russi a mariupolvladimir putin i ceceni festeggiano la liberazione di mariupol 3carri armati russi. 1 i ceceni festeggiano la liberazione di mariupol 2cadaveri a mariupol 3cadaveri a mariupol 1foto satellitari di manhush prima della costruzione della fossa comune UCRAINA - CIVILI FERITI A MARIUPOLUCRAINA - TANK A MARIUPOLACCIAIERIA AZOVSTALfoto satellitari della fossa comune a manhushfoto satellitari della costruzione della fossa comune foto satellitari della fossa comune a manhush. foto satellitari di manhush dopo la costruzione della fossa comune carri armati russi

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....