torta hitler a maratea

MEIN SACHER - A MARATEA UN PASTICCERE ESPONE IN VETRINA UNA TORTA AL CIOCCOLATO GLASSATA CON IL FACCIONE DI HITLER E SUBITO SCATTA LA POLEMICA - UMBERTO AVIGLIANO SI DIFENDE: “ME L’HA CHIESTA UN CLIENTE” - FOTO CON I PRECEDENTI

Bruna Magi per “Libero quotidiano”

 

TORTA HITLER A MARATEATORTA HITLER A MARATEA

E ci risiamo. Con gli attacchi alla storia. Poco tempo fa l' ostracismo verso qualsiasi simulacro raffigurante Benito Mussolini, ora a tocca all' alleato storico per colpa del quale il Duce perse la guerra e la vita. Prima l' accusa di apologia del fascismo, ora quella del nazismo. Tutto perché in una pasticceria di Maratea (Potenza), un cliente ha ordinato non la classica Sachertorte (visto le origini austriache del Furher...) ma una sostanziosa megatorta glassata e decorata con il faccione di Adolf, rappresentazione piuttosto riuscita, tanto che il pasticciere, Umberto Avigliano, presubilmente orgoglioso del suo manufatto, l' ha messa in vetrina prima che il cliente la ritirasse.

 

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Apriti cielo! Scandalo da dietrologia ottusa. Ormai è una mania e investe non solo l' Italia, ma ha attecchito bene anche negli Usa. Ma perché non si ragiona? A parte il fatto che chi perde le guerre ha sempre torto, com' è possibile non rendersi conto dell' evoluzione dei tempi e dello scorrere della storia? Il passato storico lascia impronte, nel bene e nel male, finisce sui libri, lo studiamo a scuola, e lo faranno i nostri nipoti e i loro figli. Se qualcuno ha voglia di una torta alla Hitler, non saranno cavoli suoi? Se avesse ordinato una torta alla Stalin, qualcuno si sarebbe preoccupato di apologia del comunismo (quello dei deportati in Siberia, per intenderci)?

 

TORTA HITLER 3 TORTA HITLER 3

E andiamo anche più indietro, furono sterminatori tutti i conquistatori e dittatori, dal grande Alessandro Magno al furibondo Attila, e Napoleone non scherzava di certo, voleva farsi un' Europa unita tutta per lui, a sua misura, ben prima che Adolf la percorresse in lungo e in largo con le truppe del Terzo Reich. Eppure si parla di «impronta napoleonica» a proposito di mille siti e non si scandalizza nessuno, e andate a dire a Macron di abbattere l' Arco di trionfo che «l' empereur» volle per celebrare Austerlitz. Provate a parlare di «impronta hitleriana» o mussoliniana, e vedrete scoppiare la bagarre.

 

Qualcuno che si ribella c' è, ricordo il sindaco di Roccavignale (ne scrissi) un paesino vicino a Savona, che fece restaurare la tipica scritta «é l' aratro che traccia il solco, ma è il cannone che lo difende» riemersa dal passato sulla parete di un vecchio casale (sindaco di sinistra, ma illuminato). Sosteneva che ormai è storia, cioè quello che diciamo noi, elementare per chiunque sia dotato di minimo buonsenso, e la vinse in consiglio comunale. Se proprio vogliamo andare a vedere, anche la celebrata reale famiglia Windsor di scheletri nell' armadio ne ha accumulati parecchi, grazie all' impero coloniale. Mai che nessuno li sgridi un po', tutti ad occuparsi dei pettegolezzi di corte. Intanto la smania del «dagli al fascista» (definizione abilitata a livello mondiale) come dicevamo dilaga ovunque.

TORTA HITLER TORTA HITLER

 

Vedi gli Stati Uniti con l' abbattimento delle statue dei generali confederati (e noi scrivemmo che allora si dovrebbe bruciare persino "Via col vento", best seller mondiale, Rossella O' Hara era una fascistona?), e le accuse di genocidio a Cristoforo Colombo. Alla recente Mostra del Cinema di Venezia, nel corso della conferenza stampa del film di George Clooney, "Suburbicon", l' attrice protagonista Julianne Moore (condensato di politicamente corretto ipersnob), ha detto tutta compunta che lei ha studiato in un liceo che portava il nome di un generale confederato. E che la cosa è terribile, da cambiare, perchè chissà che cosa può far venire in mente agli studenti. Figurarsi, c' è il pericolo che ripristino la schiavitù. Ma perchè è così difficile accettare la storia?

 

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Ammettere la condivisione che i popoli hanno avuto nei confronti dei regimi totalitari? È stato così, punto e basta. Un dubbio mi assale: ma i nani da giardino, non saranno un po' "nazi", con le loro origini legate alle suggestive leggende nordiche dalle quali traeva ispirazione anche il Terzo Reich?

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