
MASSONI, ORGE, SETTE SATANICHE, CORRUZIONE E MAFIA CINESE: NON STIAMO PARLANDO DI GOTHAM CITY MA... DI PRATO - UNA LUNGA SERIE DI FATTACCI HA SCOSSO LA CITTA' TOSCANA NEGLI ULTIMI ANNI: LO SCORSO GIUGNO UN'ACCUSA DI CORRUZIONE HA COINVOLTO L'EX SINDACA DEL PD ILARIA BUGETTI, CHE SI È DIMESSA DOPO LO SCANDALO CHE COINVOLGE LA LOGGIA MASSONICA LOCALE - POCHE SETTIMANE FA, UN ANONIMO HA ACCUSATO FALSAMENTO IL CAPOGRUPPO DI FRATELLI D’ITALIA IN COMUNE, TOMMASO COCCI (ANCHE LUI MASSONE "IN SONNO") DI PEDOFILIA E DI PARTECIPARE AD AMMUCCHIATE - A MAGGIO DELLO SCORSO ANNO, PRATO ERA STATA INVESTITA DALLA BRUTTA STORIA DEL GRUPPO SATANISTA DI MATTEO VALDAMBRINI ("DIAVOLO DI MONTEMURLO") CHE CONVINCEVA I SUOI SEGUACI, ANCHE MINORENNI, A COMPIERE ATTI DI AUTOLESIONISMO, A MANDARGLI FOTO INTIME E IMPONEVA RAPPORTI SESSUALI...
Estratto dell'articolo di Franco Legni per “Domani”
Enrico Coveri, Christian Vieri, Yuri Chechi, gli oscar a Benigni, gli strega a Sandro Veronesi e Edoardo Nesi, Francesco Nuti, Piero de Bernardi, Alino Diamanti, Fulco Pratesi, Clara Calamai, Pamela Villoresi, l’industria tessile, l’allegria, le case in Versilia, la tripletta di Paolo Rossi al Brasile: eravamo felici e lo sapevamo. [...]
Nuovi pratesi che dopo anni di pacifica convivenza nel vuoto di questa estate hanno dato il meglio aizzando risse, scaturendo sequestri, imbracciando machete, picchiandosi in strada, aggredendo donne in locali loschi. Il tessuto (sociale) si sfilaccia: «La città è stordita. Dobbiamo solo rimboccarci le maniche» dice Matteo Biffoni, l’ex sindaco.
Solo un anno fa Ilaria Bugetti, prima donna a occupare lo scranno di prima cittadina, veniva eletta con un benaugurante mezzo plebiscito, poi il tempo di insediarsi e far salire Roberto Saviano sul palco del teatro Politeama a parlare di legalità e un avviso di garanzia impallinava donna Ilaria per corruzione in concorso con l’imprenditore tessile Riccardo Matteini Bresci, occhialuto ex gran maestro della loggia del Sagittario accusato di corruzione aggravata, tentata concussione, atti contrari al dovere d’ufficio, accesso abusivo alle banche dati delle forze dell’ordine e peculato.
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Intercettato telefonicamente Matteini conversava della sindaca definendola un suo “attrezzo” e di aver convogliato a lei migliaia di votanti alle elezioni: tante crocette su schede auto calcanti che l’avrebbero fatta vincere addirittura alla Castellina, la roccaforte di destra, il quartiere “bene”, di Don Spagnesi, il parroco che facendosi arrestare con l’accusa di spaccio di droga, appropriazione indebita (delle offerte destinate a opere di carità) e truffa ai danni dei fedeli, al nobile fine di acquistare cocaina e “droga dello stupro” (gettonatissima sostanza da festini a luci rosse a cui partecipava insieme al suo compagno) aveva dato formalmente inizio al declino morale cittadino.
Ecco la prima crepa nella diga delle istituzioni, nella fede pubblica già intaccata dalla vicenda del “Diavolo” di Montemurlo, Matteo Valdambrini che proclamatosi incarnazione del “Diavolo”, convinceva i suoi seguaci (alcuni anche minorenni) a atti di autolesionismo, morsi, pratiche rituali vicino a cimiteri, invio di foto intime e simulazione di vampirismo, oltre all’immancabile imposizione di rapporti sessuali come parte dei rituali. Condannato in cassazione a sei anni e otto mesi, rappresentava un fuoriclasse nel settore satanico di casa nostra. [...]
Dopo le dimissioni della sindaca, a seguito del «gesto d’amore per Prato» e del conseguente commissariamento della città, sono state bloccate quasi tutte le iniziative appannaggio del popolo bruto: non che ci fosse troppo da festeggiare, ma tant’è. Di guisa anche il settembre pratese, a mio parere odiosissima rassegna di concerti e trambusto nel centro cittadino, con negozi aperti, spettacoli, feste e divertissement in grado di devastare la già disagevole viabilità urbana, è stato annientato, con danno all’indotto per circa ottocentomila euro tra turismo e servizi. Un disastro.
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Dopo il terremoto politico a comandare è del resto il neo nominato commissario Sammartino: catanese con nome da santo mantellato che giunto in città a ridosso della rassegna mondana nulla ha potuto per impedirne la cancellazione. In teoria costui dovrei averlo in grazia solo per questo, visto che odio gente e trambusto, ma non avendo mai sopportato le guardie, il solo nome di questo cavaliere oscuro mi dà i brividi, così viro dal viale Galilei verso Chinatown, nelle trincee urbane scavate per la guerra delle grucce: la faida cinese che insanguina il territorio di Prato.
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E ancora mi sento osservato dagli stessi occhi vispi e sebbene il quartiere di Via pistoiese non dorma mai, a guardarmi è sempre lui, ad ogni canto. Lui mentre giro per le viuzze, lui mentre osservo i parrucchieri aperti a notte fonda, lui mentre varco la porta del quartiere di Zhang Dayong, recentemente freddato in un attentato in stile Gomorra (ancora Saviano), “attinto” in Roma da cinesi di Prato, come direbbero i Carabinieri.
Solo che nel pentolone scoperchiato dall’inchiesta a carico della mafia orientale, un fedele nei secoli ci è finito dentro: il tenente colonnello Sergio Turini. Secondo l’ipotesi accusatoria, questi avrebbe fatto e ricevuto benevolenze a imprenditori, italiani e cinesi. Ancora istituzioni nelle maglie della giustizia. [...]
Sono ammaliato, stiamo entrambi in silenzio e, giuro, temo per un attimo che esca dall’immagine come la Ekberg in Boccaccio ’70, con le braghe calate. È lui l’ultimo caduto nella rete: Tommaso Cocci, avvocato, capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune, candidato alla Regione, coinvolto in un caso di Revenge porn, ricattato con false accuse, tra cui pedofilia, uso di droghe e orge, sbattuto sui giornali con tanto di foto in cui, vergogne in mostra, replicava alle avances telematiche di una ipotetica adescatrice in una posa tra il triste e l’inquietante.
Cose che capitano, peccati veniali, non giudico il Due facce immortalato sorridente, spalle alla Cattedrale in centinaia di poster: «Se ti candidi in Regione ti distruggiamo la vita» era vergata nelle lettere inviate ai vertici del partito e chi ricatta non merita pietà. Solo che poi spuntano voci di una sua appartenenza a una loggia massonica e ciò con la politica si sposa male, soprattutto perché signori e signore, non ci crederete, ma la loggia è la stessa di un certo Riccardo Matteini Bresci, ancora lui, sempre lui, il jolly di tutta la vicenda anzi, di diritto qui a Gotham: il Joker. Religione, politica, società civile, imprenditoria: la terra si sgretola sotto i nostri piedi. [...]
Ilaria Bugetti e matteo biffoni
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il servizio di quarta repubblica sui cinesi di prato 3
la chinatown di prato deserta
chinatown prato
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RICCARDO MATTEINI BRESCI