marchionne melania rizzoli

"MARCHIONNE NON È MORTO PER COLPA DELLE SIGARETTE" – MELANIA RIZZOLI: "IL MANAGER SOFFRIVA DI UN SARCOMA, IL PIÙ MALIGNO DEI TUMORI CHE NON C'ENTRA NULLA CON IL FUMO. DA QUI L' INTERVENTO DURANTE IL QUALE SI È VERIFICATA LA FATALE COMPLICAZIONE - LA SITUAZIONE SAREBBE STATA COMPLICATA ANCHE DALLE CONDIZIONI PRECARIE DI UN ORGANO VITALE, OVVERO DELLA TIROIDE DEL MANAGER…"

Melania Rizzoli per Libero Quotidiano

 

melania rizzoli

Quando è esplosa la notizia dell' intervento alla spalla di Sergio Marchionne, e delle sue drammatiche conseguenze, al manager più famoso al mondo è stato sospettato dalla stampa nazionale un tumore maligno del polmone dovuto al vizio incontenibile del fumo.

 

Invece, a quanto pare, questo particolare paziente era affetto non dal cancro, ma dalla più temibile delle patologie, appartenente alla categoria dei sarcomi, malattie rare che con le sigarette non hanno davvero nulla a che fare.

 

Il sarcoma infatti, è il più maligno dei tumori maligni, perché questo tipo di neoplasia non deriva dal corrispettivo tumore benigno come spesso accade nei carcinomi, ma nasce già con le caratteristiche di elevata malignità, ed è una patologia insidiosa, invasiva, altamente infiltrante, che metastatizza rapidamente, principalmente per via ematica, ma anche per diffusione linfatica, grazie alle strette interconnessioni tra il sistema vascolare e linfatico.

marchionne 8

 

I sarcomi sono definiti scientificamente tumori maligni del tessuto connettivo, vale a dire del tessuto di sostegno dell' organismo, e sono considerati rari, con «soli» 15mila nuovi casi registrati ogni anno negli Stati Uniti rispetto agli adenocarcinomi, rappresentando quindi soltanto l' 1% delle oltre 1,5 milioni di nuove diagnosi di cancro in quel paese ogni anno.

 

SERGIO MARCHIONNE

INCIDENZA I sarcomi colpiscono persone di tutte le età, possono insorgere ovunque nell' organismo, compresi testa, collo, scheletro e organi interni, e circa il 50% dei sarcomi ossei, tra cui il sarcoma di Ewing e l' osteosarcoma sono molto più comuni nei bambini e negli adolescenti, mentre il 20% dei sarcomi dei tessuti molli, come il leiomiosarcoma e il condrosarcoma, vengono diagnosticati in individui inferiori ai 30 anni, mentre la fascia d' età più colpita resta comunque quella tra i 50 e i 65 anni. I sarcomi completano il loro nome composto dai tessuti di provenienza (liposarcoma dal tessuto adiposo, osteosarcoma dal tessuto osseo, fibrosarcoma dal tessuto connettivo, angiosarcoma dai vasi sanguigni e così via) ed all' inizio possono avere bassa invasività (low-grade), ma in breve tempo virano in modalità aggressiva (high-grade), e nonostante possa essere coinvolta qualunque parte anatomica, essi aggrediscono prevalentemente le braccia e le gambe.

 

casa marchionne

SINTOMI La patologia è subdola, si può manifestare inizialmente con la presenza di una tumefazione simile a un livido, che generalmente viene attribuita ad una contusione o a un trauma del quale non si ha ricordo, che però non regredisce, oppure con un dolore osseo, che nei giovani viene associato alla crescita o ad un trauma sportivo, ma dal momento che il sarcoma può comparire come una massa tumorale che si sviluppa in profondità nel corpo, la sua scoperta può avvenire dopo che il paziente lamenta dolore da compressione di un organo o di un nervo, o scopre perdite di sangue, quando è troppo tardi, perché il sarcoma cresce rapidamente, e presto dà segni della sua maligna presenza.

SERGIO MARCHIONNE

 

DIAGNOSI La diagnosi viene effettuata in primis mediante ecografia, a cui segue risonanza magnetica e tac, ma bisogna sempre attendere la biopsia con ago aspirato del tessuto neoplastico per avere la conferma istologica sicura, corretta e certificata.

 

Nonostante la rarità della patologia, si stima che esistano oltre cinquanta tipi di sarcomi, che richiedono trattamenti terapeutici tra loro differenti, ed al momento della scoperta della malattia bisogna sempre accertare l' invasività della stessa, se cioè sia già infiltrata nei tessuti limitrofi, se sia quindi operabile, o se abbia già sviluppato metastasi a distanza, se non vere e proprie sedi tumorali secondarie.

 

melania rizzoli

TERAPIA Il trattamento del sarcoma varia a seconda del tipo istologico individuato dalla biopsia, dalla sua malignità, dal suo stato di crescita e dalla sua sede di insorgenza, dalla vicinanza o coinvolgimento di organi vitali, ma in ogni caso richiede un approccio multidisciplinare che comprenda chirurghi generali, chirurghi oncologi, oncologi clinici ed esperti di anatomia patologica e di radioterapia.

 

L' intervento chirurgico di rimozione è molto importante nel trattamento della maggior parte dei sarcomi, quelli considerati estirpabili, ma con una diagnosi così pesante, insidiosa ed imprevedibile, è sempre necessario associare la radio e la chemioterapia per lunghi periodi.

 

SERGIO MARCHIONNE E JOHN ELKANN

L' osteo-sarcoma, per esempio, che nasce dalle ossa, se genera da un arto inferiore, come accade di frequente, se diagnosticato per tempo, va sempre rimosso con la amputazione chirurgica dell' arto, come è accaduto in passato ad un giovane nipote del presidente John Fitzgerald Kennedy. Ma se la sede del sarcoma non è amputabile o totalmente rimovibile, la situazione di sovente si complica e il destino è segnato. La famiglia di Sergio Marchionne ha smentito che la causa di morte fosse dovuta ad un tumore, attribuendola ad un arresto cardiaco, ma il direttore di Lettera 43, Paolo Madron, ha fornito una ricostruzione esclusiva della malattia che lo ha portato sul tavolo operatorio, rivelando che il Ceo di Fca «soffriva di forti dolori alla spalla ed assumeva del cortisone nel tentativo di lenirli».

 

Il direttore afferma infatti, che a Marchionne da tempo «era stato diagnosticato un sarcoma alla spalla, piuttosto invasivo ed infiltrante nel polmone, e nell' occasione gli erano stati addirittura manifestati alcuni dubbi sull' efficacia dell' operazione, ritenuta «ad alto rischio», aggiungendo quanto fosse evidente nell' ultimo mese lo stato di prostrazione in cui versava l' amministratore delegato.

melania rizzoli

 

Il fatto è che qualsiasi paziente, anche se non istruito, o intelligente, colto e informato come Marchionne, nel momento in cui apprende di essere affetto da una patologica così grave e potenzialmente letale, cerca disperatamente il chirurgo disposto ad operare, nel tentativo di estirpare la patologia o parte di essa, e si affida ad esso pur sapendo di correre un rischio altissimo, ritenendolo sempre minore del portarsi addosso la consapevolezza quotidiana di avere un tumore maligno considerato inoperabile.

 

SERGIO MARCHIONNE E DONALD TRUMP

L' operazione del manager però, sfortunatamente è degenerata nel dramma, perché, sempre secondo il racconto di Paolo Madron «Marchionne, nel pieno dell' intervento, sarebbe stato colpito da una embolia cerebrale, precipitando in coma. E a nulla sono valsi i disperati tentativi dell' equipe medica per rianimarlo. I danni cerebrali avrebbero reso la situazione irreversibile, e da quel momento il paziente è stato ritenuto in morte cerebrale e tenuto in vita dalle macchine, fino al momento del decesso». Ovvero dell' arresto cardio-circolatorio confermato dalla famiglia, l' evento finale con il quale di fatto si certifica la morte fisica in tutti i decessi.

SERGIO MARCHIONNE

 

PROBLEMI DI TIROIDE Questo il racconto rilasciato dal direttore di Lettera 43, il quale aggiunge che la situazione sarebbe stata complicata anche dalle condizioni precarie di un organo vitale, ovvero della tiroide del manager, che aveva un un problema per il quale il paziente era costretto ad assumere farmaci ogni giorno, e che, come è noto, è una ghiandola essenziale per la vita, che interferisce in molte funzioni fisiologiche, soprattutto pressorie e cardiache. Non è dato sapere se durante l' intervento il paziente abbia subìto anche un arresto cardiaco, ma di certo la mancanza di ossigeno cerebrale dovuta all' embolia occludente, perdurata evidentemente oltre il tempo di recupero, ha di fatto determinato l' insorgere del coma irreversibile, per prolungata anossia encefalica.

 

SERGIO MARCHIONNE

Ogni intervento chirurgico, anche il più semplice, di norma ha un suo rischio calcolato, per il quale oggi si richiede al paziente di firmare il consenso informato prima dell' anestesia, ma fortunatamente succede rarissimamente che ad un paziente si fermi il cuore e che il suo battito venga riattivato sul tavolo operatorio durante l' operazione, o che sviluppi un' embolia durante l' intervento, come pare sia accaduto a Marchionne. L' evento determinante la tragedia, in casi come questi, può essere un errore umano o un accidente vascolare o cardiaco non previsto, oppure un cedimento d' organo, insomma quello che da noi medici viene definito una complicanza grave e non prevedibile, e che nel gergo popolare è tradotto con il termine di sfortuna.

 

marchionne

Di certo resta che questo paziente di 66 anni, che ha scelto di sua volontà quel centro clinico di Zurigo, un polo oncologico di eccellenza, e quel chirurgo operatore con la sua equipe, che ha firmato il consenso informato, che ha salutato i familiari prima di addormentarsi fiducioso nel sonno dell' anestesia, entrato cosciente e consapevole in quella sala operatoria, da quella stessa sala è uscito in coma irreversibile, intubato e attaccato al respiratore, e Sergio Marchionne non è quindi morto per un maledetto sarcoma che paradossalmente non aveva avuto ancora il tempo di espletare il suo noto effetto devastante, ma per una complicazione che gli ha spento il cervello e fermato per sempre il cuore.

 

marchionne rosa cancello casa torineseSERGIO MARCHIONNESERGIO MARCHIONNE

 

marchionne manuela battezzatoLETTERA DI MARCHIONNE SERGIO MARCHIONNE

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…