leonardo caffo

“MI DICEVA CHE MI DOVEVO AMMAZZARE PERCHÉ ERO UNA FALLITA INUTILE. MI DOVEVO BUTTARE DAL BALCONE PER FARE UN FAVORE A TUTTI” – IL RACCONTO DAVANTI AI GIUDICI DELL’EX COMPAGNA DI LEONARDO CAFFO, CONDANNATO A 4 ANNI PER MALTRATTAMENTI E LESIONI NEI CONFRONTI DELLA DONNA, MADRE DI SUA FIGLIA – GLI INSULTI, IL DITO ROTTO, LA TESTA SBATTUTA SUL FINESTRINO, IL TENTATIVO DI STRANGOLARLA E L’ULTIMO SCHIAFFO CHE L’HA CONVINTA A DENUNCIARLO - LO SCRITTORE E FILOSOFO 36ENNE DICE DI ESSERE STATO COLPITO “PER EDUCARNE MILLE” 

M.Ser. per la Stampa - Estratti

 

LEONARDO CAFFO

«Lui mi diceva continuamente che mi dovevo ammazzare, perché ero una fallita, inutile, mi dovevo buttare dal balcone e se mi buttavo dal balcone comunque facevo un favore a tutti». Davanti ai giudici del Tribunale di Milano, Chiara (nome di fantasia), 31 anni, fa fatica a mettere in fila la sua storia, a ricostruire due anni di violenze e maltrattamenti che l'hanno spinta a denunciare l'ex compagno, il filosofo 36enne Leonardo Caffo, padre della sua bimba, ieri condannato a quattro anni di carcere.

 

Era il 30 gennaio quando Chiara è stata chiamata a testimoniare in aula, a rispondere alle domande della pm Francesca Gentilini, a raccontare maltrattamenti e violenze terminati solo dopo la denuncia del luglio del 2022 e il divieto di avvicinamento imposto a Caffo. «Continuava a ripetermi che io ero una idiota, una incapace, mi diceva che non avevo neanche le palle per denunciarlo, e che comunque mi avrebbe distrutta e nessuno mi avrebbe creduto».

 

CHIARA VALERIO CON SCATOLINO A PIU LIBRI PIU LIBERI

La loro relazione, tra tira e molla, era iniziata nel 2019 quando Chiara si era trasferita a Milano per l'università, ma era precipitata subito dopo la scoperta della gravidanza. «Una volta, dopo che lui ha cercato di strangolarmi, gli ho chiesto: "Leonardo, ti rendi conto che potresti uccidermi in queste situazioni? " e lui, guardandomi negli occhi, mi ha detto: "Io in quelle situazioni vorrei ucciderti" – ha ricostruito Chiara in aula – Gli ho chiesto il perché di tutta questa rabbia nei miei confronti e mi ha detto: "lo in realtà ti invidio, ce l'ho con la tua famiglia, perché invidio l'affetto che ha la tua famiglia nei tuoi confronti, io non ho questa cosa e ti invidio, sei esattamente ciò di cui scrivo"».

 

Gli insulti erano quasi all'ordine del giorno nella ricostruzione della vittima e dell'accusa. Le aggressioni fisiche «un paio di volte alla settimana». In un'occasione, Caffo le ha fratturato il dito anulare della mano destra. «Stava iniziando, come sempre, la carrellata di insulti alla mia famiglia, ai miei amici, a me... Sapevo che stava per esplodere. Aveva la bimba in braccio – ricostruisce Chiara – Siccome stava urlando troppo, inizio a chiedergli scusa per calmarlo, lui mi prende l'anulare e lo rivolta… è pure cintura nera di karate, infatti poi mi dice: "Sapevo esattamente cosa fare". Mi rompe il dito.

LEONARDO CAFFO

 

A quel punto io prendo subito la bimba e inizio a urlare come una pazza per il dolore. Solo un mese dopo al Pini, Chiara scopre che aveva «una frattura scomposta, che dovevo essere operata e ingessata, subito valutano se rompere di nuovo l'osso o lasciarmi la lesione».

 

Ogni volta dopo la violenza arrivavano le scuse: «Sono un mostro». Per poi passare a «te lo sei meritato» e a «finti svenimenti», «mi viene un infarto».

 

Durante un'altra lite, «mi ha preso la testa e me l'ha sbattuta sul finestrino. Poi me l'ha ripresa e me l'ha sbattuta sullo specchietto dell'auto e l'ha rotto».

 

chiara valerio

Poi c'è stato, nell'aprile del 2021 l'«episodio della contusione al piede». Durante un litigio davanti alla figlia, «inizia a mettermi le mani al collo, perché se io gli rispondevo comunque lui, a un certo punto, cercava proprio la mia reazione. Io ero per terra e lui ha iniziato a darmi i calci, e mi ha lasciato lì». Chiara prova a rivolgersi a degli amici ma all'inizio la verità non la racconta. Quegli stessi amici a cui Caffo avrebbe poi confessato, si legge nel verbale d'udienza, «la situazione si è fatta complicata e brutta, io vorrei farla confondere, farla impazzire e buttarla giù dal balcone, tanto penserebbero che si è suicidata» Sin dall'inizio «ci sono stati sempre questi momenti in cui provavo a lasciarlo – dice Chiara – e poi c'era sempre un meccanismo di manipolazione in cui, a un certo punto, io ricadevo».

LEONARDO CAFFO

 

Una volta, mentre «mi stava insultando, eravamo a casa io, lui e la bimba, siccome lui, appunto, stava urlando, io cercavo di fare delle faccine alla bimba per distrarla e lui mi diceva: "È inutile che fai queste facce di m..., tanto sei una persona di m..., sarai una madre di m..., ti farò odiare anche da tua figlia, perché tanto avrà problemi mentali come ce li hai tu, come ce l'ha tutta la tua famiglia"».

 

Così, racconta Chiara: «Ci sono stati dei momenti in cui l'ho pensato anch'io che ero una persona inutile, che non valevo niente, che sarei stata una madre di m…». Nel luglio 2022, l'ultimo episodio che l'ha spinta a rivolgersi alla sua avvocata Elena Tomayer,«in realtà il meno grave: è stato l'ultimo schiaffo che mi ha dato davanti alla bimba… mi sono sentita impotente, gli dicevo di andare via, lui non andava via, quindi mi sono resa conto di non poter più proteggere né me e né la bimba. 

 

(...)

 

 

CAFFO CONDANNATO PER LE LESIONI ALLA EX

chiara valerio con la compagna marcella libonati

monica serra andrea siravo per la Stampa - Estratti

 

È rimasto immobile alla lettura di una sentenza che, forse, proprio non si aspettava. Il filosofo Leonardo Caffo è stato condannato dal Tribunale di Milano per maltrattamenti aggravati e lesioni gravi nei confronti dell'ex compagna.

 

Un mese dopo la denuncia, nel luglio 2022, il 36enne era stato allontanato da casa con una misura del giudice che gli aveva vietato di avvicinarsi alla vittima. E, qualche settimana fa, erano esplose le polemiche dopo l'invito, a cui poi Caffo ha rinunciato, di prendere parte alla fiera romana dell'editoria Più libri, più liberi quest'anno dedicata proprio a Giulia Cecchettin e diretta da Chiara Valerio. Che aveva provato a difenderlo in base alla «presunzione di innocenza fino alla condanna». Ieri, è arrivata, almeno in primo grado.

 

LEONARDO CAFFO

Al centro del processo molto acceso, le accuse della 31enne che aveva denunciato violenze quotidiane: «Nella vita non concluderai mai niente perché sei una nullità. Sei una malata di mente, una psicopatica». Non solo aggressioni verbali, ma anche fisiche, come quella del 21 gennaio del 2021 in cui Caffo le avrebbe messo le mani al collo cercando di soffocarla mentre le diceva «Ti ammazzo». Sin dall'inizio, lo scrittore ha respinto le accuse, parlando di una «relazione piena di amore» ma «condita dai problemi», tanto che le sue parole erano state inquadrate in aula dalla pm come un «caso di scuola» di vittimizzazione secondaria. In tutto il processo - per l'accusa - Caffo avrebbe mantenuto un comportamento «volto a ripulire la propria immagine continuando a screditare la parte offesa».

 

chiara valerio

All'uscita dall'aula, il 36enne ha annunciato: «In appello, proveremo a raccontare un'altra verità. Sul piano morale mi sento di chiedere scusa, sul piano penale dovrò affrontare delle conseguenze. Spero ancora che non ci sia violenza nei confronti delle donne e non vedo nessuna ragione per contestare una battaglia così sacrosanta. Va bene colpirne uno per educarne mille: io sono stato colpito, speriamo che adesso educhino anche gli altri mille». Poi ha concluso: «Non sono belligerante, nessuno può dubitare che ho un'enorme capacità di incassare m… senza dire niente. Continuerò a incassarla finché toccherà a me».

 

LEONARDO CAFFO

Come ha spiegato la sua avvocata Elena Tomayer, la vittima «è distrutta» e non ce l'ha fatta a essere presente in aula. Al telefono con la legale, si è limitata a dichiarare: «Questa sentenza conferma una verità che per quasi due anni ho cercato di far emergere, affrontando innumerevoli difficoltà, sul piano personale, legale e mediatico.

 

(…)

chiara valerioLeonardo Caffo Zerocalcare Fumettibrutti

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO