
LA VICENDA DEL PROIETTILE CONSEGNATO A DON PATRICIELLO ASSUME I CONTORNI DI UNA TRAGICOMMEDIA - LA MUNIZIONE CALIBRO NOVE E' STATA CONSEGNATA AL PARROCO DA VITTORIO DE LUCA DETTO "CACIOTTA" - CLASSE 1950, VIENE SFRUTTATO DAI CLAN PERCHÉ AFFETTO DA UNA MALATTIA PSICHIATRICA. E INFATTI QUANDO E' STATO ARRESTATO HA DICHIARATO: "TANTO A ME NESSUNO PUÒ FARE NIENTE. TENGO L’INFERMITÀ MENTALE" - "CACIOTTA" E' STATO PORTATO IN CARCERE, DOVE NON HA CONFESSATO IL NOME DI CHI GLI HA DETTO DI ANDARE A PORTARE IL PROIETTILE AL PRETE DI CAIVANO ("SE VE LO DICO, MI UCCIDONO")
Estratto dell’articolo di F.B. per il "Corriere della Sera"
VITTORIO DE LUCA DETTO CACIOTTA
Mentre lo portavano fuori dalla chiesa di San Paolo Apostolo, dove aveva appena consegnato al parroco, don Maurizio Patriciello, un proiettile calibro 9, Vittorio De Luca, classe 1950, aveva un aspetto quasi pacioso. «Tanto a me nessuno può fare niente. Tengo l’infermità mentale, io».
E in effetti è vero. De Luca, che al Parco Verde tutti chiamano con il soprannome Caciotta, ha una psicopatologia più volte diagnosticata e certificata. Non che questo stavolta gli sia bastato per evitare il carcere, dove adesso è rinchiuso su disposizione della Procura che lo accusa di atti persecutori aggravati dal metodo mafioso, ma certamente lo ha portato a coltivare una sorta di ostilità, se non di vero e proprio rancore, nei confronti di don Maurizio.
Di certo non ne apprezza l’impegno contro la camorra che da sempre infesta il Parco Verde. Lui che della camorra non è mai entrato a far parte organicamente perché un mezzo squilibrato, i clan al massimo lo utilizzano ma certo non se lo mettono in casa. E che però con la camorra si è imparentato: sua figlia ha sposato uno degli elementi di maggior spicco del clan Ciccarelli, quello che negli ultimi tempi è stato smantellato con numerosi arresti (parenti di Caciotta compresi) dalle indagini della Dda di Napoli e dei carabinieri.
giorgia meloni incontra don maurizio patriciello 4
[…] Lui nella sua vita ai margini della legalità, e oltre, ha accumulato più che altro piccole denunce. E quella di ieri non è la prima che rimedia per la sua ossessione nei confronti di don Patriciello e per la sua abitudine ad andare in parrocchia a dimostrargliela, nonostante il sacerdote non lo abbia mai tenuto a distanza e si sia tante volte intrattenuto a parlargli.
È passato poco più di un anno da quando, nel giugno del 2024, De Luca entrò in chiesa con un coltello che gli spuntava da una delle tasche dei pantaloni. Gli uomini della scorta del parroco se ne accorsero e lo fermarono. Fu portato in caserma e denunciato a piede libero.
All’epoca si difese dicendo che quel coltello non doveva assolutamente servirgli contro don Maurizio. Stavolta invece costruisce uno scenario molto più inquietante, che però va preso con le molle, tenendo conto da parte di chi arriva. «Mi hanno ordinato di portare quel proiettile e io l’ho portato», ha detto dopo essere stato fermato. E chi lo ha incaricato? «Se lo dico mi uccidono».
omelia di don patriciello nella chiesa del Parco Verde a Caivano