armi usa stati uniti obama biden

LA VITTORIA DI PIRRO DI “SLEEPY JOE” – NEGLI STATI UNITI È PASSATA IN SENATO UNA LEGGE CON VOTI BIPARTISAN PER LA STRETTA SULLE ARMI, MA DELLE MISURE PIÙ DRASTICHE INVOCATE DA BIDEN NON C’È NEMMENO TRACCIA: IL TESTO PREVEDE MAGGIORI CONTROLLI SULLA SALUTE MENTALE DEI MINORI DI 21 ANNI CHE VOGLIONO ACQUISTARE UN’ARMA, INCENTIVI STATALI E SANZIONI PER CHI AGGIRA I REQUISITI. UN CONTENTINO VISTO CHE GLI AMERICANI POTRANNO CONTINUARE A COMPRARE FUCILI D’ASSALTO E CARICATORI AD ALTA CAPACITÀ. GLI STESSI USATI PER COMPIERE LE STRAGI…

Maurizio Stefanini per “Libero quotidiano”

 

ARMI SCUOLA USA

Bipartisan Safer Communities Act, cioè "Legge Bipartitica per Comunità più Sicure": così si chiama l'intesa per più controlli sulle armi e finanziamenti a misure preventive contro nuove sparatorie che al Senato Usa, nella notte tra martedì e mercoledì, ha avuto 64 voti favorevoli e 34 contrari. Del tutto bipartisan, in realtà, no. Sono 50 infatti i membri repubblicani del Senato, contro 48 democratici e due indipendenti. E solo 14 sono stati favorevoli. Ma 10 repubblicani e 10 democratici avevano lavorato assieme sul testo, con un accordo cui il voto è seguito dopo poche ore.

 

hyatt gun shop il negoio di armi piu' grande degli usa

Ed è bastato per dare la maggioranza qualificata dei due terzi, necessaria in fase procedurale per il passaggio del pacchetto.

L'approvazione finale è ora in agenda entro sabato, e poi prima della pausa estiva il provvedimento sarà trasmesso alla Camera, dove ci sono 221 democratici contro 208 repubblicani.

 

Effetto della trattativa, non ci sono invece alcune delle misure più drastiche invocate da Joe Biden e dai democratici. In particolare, il divieto delle armi d'assalto o dei caricatori ad alta capacità. In ogni caso, però, il Bipartisan Safer Communities Act è la più ampia misura di controllo delle armi varata dagli anni '90. Sono infatti previsti: fino a 10 giorni feriali per permettere alle autorità controllare gli eventuali precedenti penali e le informazioni sulla salute mentale delle persone minori di 21 anni interessate a comprare un'arma (l'età minima per l'acquisto resta a 18 anni);

joe biden

 

11 miliardi di dollari di finanziamenti per la salute mentale e 2 miliardi di dollari per i programmi di sicurezza nelle scuole; finanziamenti per incentivare gli Stati a fare "red-flag laws" ("leggi a bandiera rossa") per togliere le armi da fuoco alle persone considerate una minaccia. La proposta di legge aumenta anche le sanzioni per chi aggira i requisiti della licenza o fa acquisti illegali come prestanome, comprando e poi vendendo armi a persone cui è proibito acquistarle.

hyatt gun shop il negoio di armi piu' grande degli usa3

 

LE CRITICHE DELLA NRA «Questa è una svolta e, cosa più importante, è una svolta bipartisan: questa legge potrà sembrare troppo modesta a qualcuno, troppo avanzata ad altri, ma questa legge salverà vite», ha detto Chris Murphy: il democratico che, insieme al repubblicano John Cornyn, ha guidato il gruppo bipartisan che ha raggiunto l'accordo. Tra gli critici c'è la National Rifle Association, potente lobby dei diritti delle armi: «Ci opporremo a questa legislazione sul controllo delle armi perché non è all'altezza di tutti i livelli», ha dichiarato in un comunicato.

ARMI USA 1

 

In effetti negli Stati Uniti il Secondo Emendamento alla Costituzione, risalente al 1791, stabilisce che «essendo necessaria, alla sicurezza di uno Stato libero, una milizia ben regolamentata, non potrà essere infranto il diritto dei cittadini di detenere e portare armi». Mala Corte Suprema ha più volte chiarito che questo diritto non può essere assoluto, eva regolamentato per legge.

 

Come la gran parte della legislazione statunitense, anche quella sulle armi dipende in gran parte dai singoli Stati, ma all'interno di alcuni paletti rappresentati dalle leggi federali. E sia il National Firearms Act del 1934 venuto non a caso dopo la famigerata Strage di San Valentino, sia il Firearm Owners Protection Act del 1986 stabiliscono chiaramente come il diritto di portare armi non si estende a quelle automatiche o a quelle più specificamente da guerra, per cui serve invece un porto d'armi.

 

fila in un negozio di armi negli usa 1

NORMA NON RINNOVATA D'altro canto, l'ultima legislazione federale significativa sul controllo delle armi era stata però nel 1994 il Violent Crime Control and Law Enforcement Act, passata il 25 agosto 1994. Una legge che aveva vietato la produzione per uso civile di fucili d'assalto e di caricatori a grande capacità, però solo per 10 anni. Scaduto il termine, il 13 settembre 2004, non era stata rinnovata. Mala strage di 19 bambini e due maestre nella scuola elementare di Uvalde in Texas lo scorso 24 maggio e quello di 10 afro-americani in un supermercato a Buffalo nello Stato di New York lo scorso 14 maggio hanno riaperto la polemica.

hyatt gun shop il negoio di armi piu' grande degli usa4fila in un negozio di armi negli usanegozio di armi negli usaARMI USAnegozio di armi affollato negli usajoe biden 4fila in un negozio di armi negli usa 5joe biden 3joe biden 1joe biden con i giornalistiarmi facili in UsaARMI USAfila in un negozio di armi in californiahyatt gun shop il negoio di armi piu' grande degli usa 2donald trump con fucilefila al negozio di armi

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO