''CE L'HAI PICCOLO''. E LUI L'AMMAZZA – IN RUSSIA UNA 29ENNE È STATA STRANGOLATA DA UN 25ENNE CHE SI INCAZZATO PER I COMMENTI SULLE DIMENSIONI DEL PENE – IL KILLER SI È SENTITO UMILIATO E L’HA UCCISA PRIMA DI SEPPELLIRE IL CADAVERE IN UN BOSCO – INCASTRATO DA ALCUNE TELECAMERE DI SICUREZZA
DAGONEWS
Quel commento sulle dimensioni del pene del suo amante occasionale le è costato la vita: Marina Kovalenko, 29enne madre di tre figli, è stata uccisa da un ragazzo di 25 anni che si era sentito umiliato dalle sue parole.
I due si erano conosciuti in un caffè di Volgograd, in Russia, e, dopo aver scambiato qualche battuta, hanno deciso di appartarsi nel garage del ragazzo: secondo la polizia hanno fatto sesso, ma subito dopo Marina si è messa a «ridere sulle dimensioni del suo pene. L’uomo si è sentito umiliato ed è letteralmente impazzito: l’ha strangolata, ha portato il corpo nel bosco e l’ha sepolta».
Gli amici hanno denunciato la scomparsa di Marina e hanno interrogato il ragazzo, che ha negato di aver lasciato il bar assieme a lei. Tuttavia, le riprese delle telecamere di sicurezza hanno smentito la sua versione dei fatti: Marina è entrata in quel garage e non è mai uscita.
«Sotto pressione, e davanti alle prove schiaccianti, il sospettato ha confessato l’omicidio e ci ha indicato il luogo della sepoltura» ha dichiarato il portavoce della polizia. Il killer non è sposato e non ha precedenti penali: se condannato, rischia fino a 15 anni di carcere. I tre figli di Marina sono stati affidati al padre dei piccoli.
A gennaio centinaia di donne hanno pubblicato post di protesta contro la possibilità di giustificare la violenza sessuale e l'omicidio se la donna “provoca" il suo aggressore maschio. A far scattare le proteste è stato l’assassinio brutale di Tatiana Strakhova, 19 anni, violentata e uccisa dal suo ex compagno, Artyom Iskhakov, anche lui 19enne, che l'ha pugnalata prima di strangolarla. Inoltre, dopo averla uccisa ha fatto più volte sesso con il cadavere.
Alcune persone sui social media avevano commentato l’omicidio dicendo che Tatiana aveva provocato Iskhakov pubblicando online immagini sessualmente esplicite che avevano scatenato la violenza. Molte donne erano inorridite di fronte a questi commenti e avevano postato immagini nude o semi-nude per dimostrare che nessuna "provocazione" può giustificare un omicidio.
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