paolo adinolfi scavi alla casa del jazz a roma enrico nicoletti

PERCHÉ SI È ASPETTATO 31 ANNI PER SCAVARE SOTTO LA EX CASA DEL "CASSIERE" DELLA BANDA DELLA MAGLIANA, ENRICO NICOLETTI, PER CERCARE IL CORPO DEL GIUDICE PAOLO ADINOLFI? - EPPURE, QUANDO IL PM SPARI' NEL 1994, QUALCOSA ACCADDE IN QUELLA CHE OGGI È LA "CASA DEL JAZZ". LO SCRITTORE GIANCARLO DE CATALDO RICORDA I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE EFFETTUATI NELL'ABITAZIONE SUBITO DOPO LA SCOMPARSA DI ADINOLFI: "QUALCOSA DI STRANO DEVE ESSERE SUCCESSO. LA VILLA PUO' NASCONDERE SEGRETI" - NEL 1996 LA PROCURA DI ROMA ARCHIVIO' IL CASO DEL GIUDICE SCOMPARSO, NONOSTANTE NEL TERRENO CI POTREBBE ESSERE DI TUTTO: ARMI, ESPLOSIVI, DROGA, GIOIELLI, CADAVERI E DOSSIER - LA RICERCA CON IL GEORADAR, CHE EVIDENZIA LA PRESENZA DI UNA GALLERIA...

CON IL GEORADAR ALLA CASA DEL JAZZ GLI SCAVI ALLA RICERCA DEL GIUDICE

Estratto dell'articolo di Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera”

 

casa del jazz ricerche corpo di paolo adinolfi 1

«Se avremo novità, ve le diremo lunedì: se troviamo qualcosa, faremo una conferenza stampa con il prefetto». Dopo nove ore di scavi con il braccio meccanico di una ruspa in azione fino al tramonto, l’ex giudice Guglielmo Muntoni varca il cancello della Casa del Jazz a Roma per andare via dopo aver presenziato alla seconda giornata di ricerche del tunnel interrato dal «cassiere» della Banda della Magliana Enrico Nicoletti, morto nel 2020. 

 

Con lui Lorenzo Adinolfi, che fino a poco prima ha assistito alle operazioni di scavo con la sorella Giovanna in un angolo del grande parco di «Villa Osio» dove per anni si è ritenuto potesse essere stato sepolto il corpo del padre, il giudice Paolo Adinolfi, scomparso nel nulla nel luglio 1994.

paolo adinolfi 4

 

Un magistrato che nella sua attività presso la sezione Fallimentare del Tribunale di Roma aveva preso delicate decisioni su questioni che interessavano proprio Nicoletti, ma anche altri importanti personaggi del gotha imprenditoriale della Capitale, come su società che, si disse allora, erano collegate ad ambienti dei servizi segreti deviati e della Banda della Magliana.

 

Le ricerche del giudice sono state sospese nel 1996 sempre a «Villa Osio», all’epoca di proprietà di Nicoletti che di persona assistette agli scavi poi interrotti per uno smottamento del terreno, e la Procura archiviò il caso. Giovedì le ispezioni sono riprese su iniziativa di Muntoni, oggi presidente dell’Osservatorio sulle politiche per il contrasto alla criminalità economica della Camera di Commercio di Roma, per il recupero di quella misteriosa galleria, con lo scopo di trasformarla in fungaia con finanziamenti delle Confcooperative del Lazio e della stessa Camera di Commercio. [...]

paolo adinolfi 3

 

Dopo l’ottimismo dell’altro ieri per il responso del georadar che aveva riscontrato la presenza di una struttura sotterranea in muratura, ieri l’apparecchio ha dato risultati contraddittori, tanto che al momento, con grande sorpresa degli investigatori di carabinieri, polizia e Finanza che assistono all’iniziativa privata su incarico della Prefettura per motivi di sicurezza pubblica, del tunnel di Nicoletti, che potrebbe nascondere segreti mai rivelati prima — non solo i resti del giudice sparito — non c’è traccia.

 

E tantomeno dell’ingresso. La ruspa si è spostata in più punti, anche nei pressi di un pozzo, sempre seguita dagli investigatori, che hanno scattato foto, così come altri tecnici della Sovrintendenza, nei dintorni del corpo centrale della Casa del Jazz, trasformato da Nicoletti dopo l’acquisto della villa, oltre all’interramento del tunnel.

casa del jazz ricerche corpo di paolo adinolfi 4

 

Lì sotto ci potrebbe essere di tutto: armi, esplosivi, droga, gioielli, veicoli. Ma anche documenti, fascicoli e dossier su personaggi importanti degli anni Ottanta-Novanta. «Non ci fermeremo fino a quando non arriveremo giù e libereremo la galleria», assicura Muntoni, per il quale «di concreto ci sarà qualcosa che si voleva nascondere all’epoca. [...]».

 

De Cataldo "La villa del boss può nascondere segreti non è tardi per indagare"

Estratto dell'articolo di Lucio Luca per "la Repubblica"

 

Giancarlo De Cataldo, ha sentito? A distanza di 31 anni si torna a parlare della scomparsa del giudice Paolo Adinolfi e si cercano i suoi resti in un tunnel della Casa del Jazz, l'ex villa del boss della banda della Magliana Enrico Nicoletti. Lei, che in "Romanzo Criminale" ha raccontato l'epopea e la caduta di quell'organizzazione, si aspettava un epilogo del genere?

casa del jazz ricerche corpo di paolo adinolfi 5

«Beh, prima di tutto dovremmo fare qualche considerazione sulle date…».

 

In che senso?

«La banda della Magliana per come l'abbiamo conosciuta non esiste di fatto dalla seconda metà degli anni Ottanta. Al momento della scomparsa del giudice Adinolfi, siamo nel 1994, Carminati era in carcere, Abatino era un collaboratore di giustizia e De Pedis era morto da un pezzo.

 

Poi, certo, che qualche esponente di quell'organizzazione potesse essere interessato a eliminare un giudice scomodo, proprio mentre stava indagando su una montagna di soldi sospetta, è sicuramente possibile».

enrico nicoletti storico cassiere della banda della magliana 3

 

Nicoletti, che era il cassiere della banda della Magliana, potrebbe essere uno di questi?

«Certo, anche se tutte le inchieste che si sono succedute nei decenni non sono riuscite a dimostrarlo. Dopo di che, ci sarà un motivo per cui il collega Muntoni da trent'anni chiede di scavare in quel tunnel sotto la Casa del jazz. Evidentemente è convinto che qualcosa dovrà pur esserci».

 

Ieri l'ex magistrato, che adesso presiede l'osservatorio per il contrasto alla criminalità economica della Camera di Commercio, spiegava che in realtà è interessato a un progetto per la coltivazione di funghi…

«Ma no, capisco che è un titolo giornalistico gustoso ma le assicuro che Muntoni è un ex magistrato di valore che si è speso in una sezione complessa come quella delle misure di prevenzione.

casa del jazz ricerche corpo di paolo adinolfi 3

 

Del resto, lo dice lui stesso, sa da tempo che sotto la villa di Nicoletti c'è una galleria murata e ha proposto di vedere cosa c'è dentro. Non è certo la prima volta che ci prova. Senza dimenticare che se oggi la Casa del jazz è dei romani e non di un criminale, lo dobbiamo proprio a lui».

 

Nelle ultime ore si è parlato anche di Emanuela Orlandi, un altro grande mistero italiano. Qualcuno è convinto che lì sotto ci possano essere anche i suoi resti.

«Non lo si può escludere, anche se le indagini sul coinvolgimento della banda della Magliana nel sequestro della ragazza hanno sempre dato esito negativo. Tutto è legato alle dichiarazioni di una testimone, Sabrina Minardi, la compagna di "Renatino" De Pedis, che si sono rivelate confuse e contraddittorie».

GIANCARLO DE CATALDO 2

 

E quindi, secondo lei, è inutile scavare dopo tutto questo tempo?

«Assolutamente no, dare risposte alle famiglie delle vittime è un dovere morale e civile. Se c'è il minimo sospetto che possa esserci qualcosa, è giusto andare fino in fondo. Ho letto le dichiarazioni del figlio di Adinolfi, lui è lì e attende perché, anche se sono passati 31 anni, ha diritto di avere una risposta».

 

Il suo ex collega Otello Lupacchini, il magistrato che con le sue inchieste ha definitivamente decapitato la banda della Magliana, ha parlato di strane coincidenze tra la sparizione di Adinolfi e lavori nella villa di Nicoletti

GIANCARLO DE CATALDO 4

«Appunto, se è vero che subito dopo la scomparsa del giudice Adinolfi nella villa viene interrata una catacomba e si seppellisce una galleria, forse qualcosa di strano deve essere accaduta. È doveroso fare di tutto per fugare qualsiasi dubbio anche perché già diverso tempo fa la procura di Perugia aveva ordinato un sopralluogo con gli speleologi. Si scoprì che quegli ambienti erano stati riempiti di detriti e tutti gli accessi murati. Peccato non si sia andati avanti». [...]

paolo adinolfi 2enrico nicoletti storico cassiere della banda della magliana 2enrico nicoletti storico cassiere della banda della magliana 1

 

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…