calcoli cistifellea

DAGO SALVAVITA - MASSIMO FINZI: QUANTO DOLCE PUO’ ESSERE IL CALCOLO. DELLA COLECISTI – PER SCOPRIRLI E’ NECESSARIA UN’ECOGRAFIA ACCOMPAGNATA DA UN VASETTO DI PANNA MONTATA – LA LORO FORMAZIONE DIPENDE ANCHE DAL REGIME ALIMENTARE. E PER QUESTO, E’ POSSIBILE PREVENIRLI. ECCO COME...

 

Massimo Finzi per Dagospia

 

Un calcolo nella cistifellea di dimensioni ridotte può risultare più pericoloso di uno più voluminoso. Il motivo è da ricercare nella conformazione e nei meccanismi della cistifellea, delle vie biliari e pancreatiche.

 

CALCOLI CISTIFELLEA1CALCOLI CISTIFELLEA1

La bile viene prodotta continuamente da parte del fegato ma, ai fini della digestione, essa deve raggiungere il  tratto digerente solo al passaggio del cibo quindi la cistifellea (o colecisti) svolge nell’economia dell’organismo circa la stessa funzione del magazzino in una fabbrica. L’azienda produce ogni giorno la merce, questa viene stoccata nel magazzino dalla quale esce ogni volta che arrivano gli ordini di vendita.

 

Così il fegato produce la bile in continuazione  e la accantona nella colecisti che a sua volta la versa  attraverso un dotto biliare nel tratto digerente al passaggio del cibo. La bile non contiene enzimi digestivi perché questi vengono prodotti dal pancreas che li convoglia nel tubo digerente attraverso il condotto pancreatico che alla fine del suo percorso si fonde con il dotto biliare. Se gli enzimi pancreatici fossero attivi fin dal loro momento di produzione il pancreas digerirebbe se stesso, in realtà essi sono inattivi fino a quando non si uniscono alla bile. Se vogliamo capire il meccanismo ricorrendo ad un esempio pensiamo ad una bomba a mano che esplode solo dopo aver tolto la sicura: la bile ha la funzione di togliere questa sicura e quindi di attivare gli enzimi della digestione.

 

ECOGRAFIA CALCOLI CISTIFELLEAECOGRAFIA CALCOLI CISTIFELLEA

Cosa avviene quando la cistifellea contiene un calcolo? Le vie biliari, a differenza di quelle urinarie, non hanno un calibro costante ma esse vanno a restringersi durante il loro percorso pertanto se il calcolo è grande rimane all’interno della cistifellea, se è piccolo si può incuneare nel dotto biliare impedendo alla bile di versarsi nel tratto digerente causando un ittero. Va peggio se il calcolo è ancora più piccolo e crea ostruzione ancora più in basso e cioè a valle del congiungimento tra dotto biliare e quello pancreatico: in questo caso la bile, che non può versarsi nel tratto digerente, risale lungo il dotto pancreatico e attiva gli enzimi digestivi all’interno del pancreas stesso causando una pericolosa pancreatite.

 

Oggi  è possibile, in centri attrezzati, rimuovere questi calcoli ostruenti attraverso un particolare apparecchio di endoscopia digestiva mentre per i calcoli di colesterolo inferiori ad 1 cm , non ostruenti, si può tentare di scioglierli con l’uso di un farmaco contenente acido ursodesossicolico: così chiamato perché riscontrato in notevoli quantità nella bile dell’orso notoriamente immune da calcoli della colecisti.

Massimo FINZI Massimo FINZI

 

panna montatapanna montata

Nel caso di indicazione chirurgica della colecisti questa viene solitamente effettuata per via laparoscopica ( 3 piccoli fori nella parete addominale) mentre la versione chirurgica “a cielo aperto” viene riservata ai casi più complicati.

 

Ma si può prevenire la calcolosi della colecisti? La risposta è parzialmente affermativa.  Prezioso e insostituibile è il contributo del medico di famiglia che conosce la storia familiare e personale del paziente compresi i farmaci che assume (ad esempio fibrati o terapie estro-progestiniche). Poi vanno valutati alcuni sintomi che possono anche essere molto vaghi quali digestione lenta soprattutto verso i cibi grassi, bocca amara, dolenzia sotto l’arcata costale destra, alterazioni dell’evacuazione ecc.

 

CALCOLI CISTIFELLEA2CALCOLI CISTIFELLEA2

 L’esame fondamentale è l’ecografia epatica e delle vie biliari specie  se completata con un test colecistocinetico: cosa significa ? Un normale esame ecografico della colecisti ci informa sulla presenza/assenza di calcoli o al massimo su una “bile sedimentata”. Non c’è ancora una spiegazione esaustiva circa la formazione dei calcoli ma uno dei meccanismi invocati è la riduzione o addirittura la mancata capacità  della cistifellea di contrarsi  con conseguente ristagno che produce un sedimento che a sua volta, con il tempo, diventa calcolo.

 

Allora l’esame da preferire è quello completato con il test colecistocinetico: in pratica, dopo aver eseguito la normale ecografia della colecisti, si invita il paziente a consumare un vasetto di panna ( quella del gelataio) che costituisce un potente stimolo alla contrazione della colecisti. Dopo 20/30 minuti si esegue una seconda ecografia e si misura la percentuale di riduzione del volume del viscere. In caso di contrazione insufficiente esistono farmaci per correggere tale situazione ed impedire che il paziente si avvii verso la formazione del calcolo.

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