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“QUEL PALAZZO NON È MIO” - L’ARRAMPICATA SUGLI SPECCHI DI PUTIN COSTRETTO A REPLICARE A NAVALNY SULLA REGGIA SUL MAR NERO: SE È VERO CHE SULLA PROPRIETÀ NON C’È IL SUO NOME (MA QUELLO DI UN PRESTANOME), È ALTRETTANTO VERO CHE NON HA POTUTO NEGARE CHE I FINANZIATORI SIANO SUOI AMICI - L'UE TIENE IN SOSPESO NUOVE SANZIONI: LA GERMANIA FRENA PERCHÉ NON VUOLE CHE CI VADA DI MEZZO IL RADDOPPIO DEL GASDOTTO SOTTO IL MAR BALTICO…

 

Fabrizio Dragosei per il "Corriere della Sera"

 

vladimir putin

Per ora niente nuove sanzioni europee contro la Russia, ma pressioni continue sul Cremlino per la liberazione di Aleksej Navalny e monitoraggio attento di quello che sta accadendo in Russia. E in un clima sempre più acceso, Mosca e Washington si scambiano accuse particolarmente dure.

Gran parte dei 3.700 fermati delle dimostrazioni di sabato sono stati rilasciati. Alcuni hanno ricevuto multe e un certo numero dovrà fare qualche giorno di prigione. Per altri saranno i giudici a decidere nei prossimi giorni. Questo mentre i sostenitori del blogger che si trova in carcere hanno convocato nuove riunioni di massa per domenica.

proteste per la liberazione di navalny 39

 

L' Ue tiene in sospeso nuove sanzioni e vuole prima provare a intavolare un dialogo con i vertici russi tramite il Rappresentante per la politica estera Borrell che sarà a Mosca il 5 febbraio. Nel frattempo inizieranno le udienze per decidere se far finire in carcere Navalny per tre anni e mezzo. È chiaro che da quello dipenderà il discorso sulle sanzioni europee. I Paesi ex Urss ed ex Patto di Varsavia (i Baltici, Polonia, Romania) spingono per decisioni dure. Altri, come la Germania, frenano e soprattutto non vogliono che ci vada di mezzo il raddoppio del gasdotto sotto il Mar Baltico (Nord Stream) che porta direttamente il metano russo e che sta molto a cuore a Berlino.

putin merkel

 

Ieri intanto il ministero degli Esteri di Mosca ha inviato una protesta all' ambasciata Usa per un presunto sostegno alle manifestazioni di sabato scorso. In realtà la sede diplomatica aveva diffuso un usuale avviso ai cittadini Usa a tenersi lontani dai raduni, a girare sempre col passaporto, ad evitare assembramenti. Ma aveva anche indicato orari e luoghi degli appuntamenti (definiti «non autorizzati») nelle varie città. Il governo di Mosca ha ritenuto che questo fosse uno stratagemma per far pubblicità alle proteste.

alexei navalny vladimir putin

 

Putin non sa proprio cosa fare con Navalny. Il caso ormai ha avuto una tale risonanza (avvelenamento con il Novichok nelle mutande, eccetera) che le ripercussioni internazionali di eventuali condanne penali potrebbero essere gravissime per l' economia russa. Ma d' altra parte il blogger è una spina nel fianco del potere con le sue documentate inchieste sulla corruzione. Basti pensare al fatto che il filmato sul cosiddetto «castello di Putin» ha avuto 88 milioni di visualizzazioni.

la villa di putin a gelendzhik 4

 

La cifra continua a salire e le smentite sembrano lasciare il tempo che trovano. Ieri Putin ha detto che quella proprietà non è sua né di nessun suo parente. Ma Navalny ha sempre sostenuto che tutto è intestato a dei prestanome. E il presidente russo non ha potuto negare che alcuni dei personaggi citati come finanziatori siano suoi conoscenti o amici.

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