spumante 11

ROMA INVENTÒ LO SPUMANTE, I FRANCESI IL TAPPO - UN ANNO DA RECORD PER LO SPUMANTE TRICOLORE MENTRE LO CHAMPAGNE REGISTRA GROSSI CALI NEI CONSUMI PER VIA DELLA PANDEMIA (E PER COLPA DI PUTIN) - LE STAR AMANO LE BOLLICINE TRICOLORI: DA JOHN WAYNE CHE BEVEVA IL BORTOMIOL (INSERITO DA NINO MANFREDI IN UN BRINDISI DI “NUDO DI DONNA”) A ANDY WARHOL CHE AMAVA IL FERRARI. LO CHAMPAGNE STIMOLAVA LE FANTASIE DI SORDI MA PER HITLER “SAPEVA D'ACETO”. LANGONE VS LO CHARDONNAY "ADDIZIONATO CHE SA DI FUNGHI..."

Jessica D'Ercole per "la Verità"

SPUMANTE 11

 

Durante le feste sono attesi 2 miliardi di brindisi che, per lo spumante tricolore, valgono 236 milioni di euro. Secondo l'Osservatorio unione italiana vini, entro Capodanno verranno stappate 316 milioni bottiglie made in Italy: 88 milioni nel nostro Paese e 228 all'estero.

 

Complessivamente, nel 2021 il valore alla produzione degli spumanti italiani supererà per la prima volta i 2,4 miliardi di euro, un incremento a cui si aggiunge un volume produttivo in costante ascesa, il 170% in più in un solo decennio. Un anno da record che fa molta invidia allo Champagne. Nel 2020 le bollicine d'oltralpe hanno registrato grossi cali nei consumi per via della pandemia: 100 milioni di tappi non saltati per una perdita di 1,7 miliardi di euro di fatturato, una crisi di settore più grave di quella registrata nella Grande depressione nel 1929.

SPUMANTE VS CHAMPAGNE

 

Solo l'11 maggio, data della liberazione dal confinamento, i francesi hanno brindato alla grande: quel giorno le vendite hanno registrato un balzo del 74%. Nel 2021 i consumi sono tornati alla normalità: 305 milioni bottiglie per un fatturato di 5 miliardi di euro, ma la grandine ha distrutto più di 500 ettari di vitigni, le gelate - solitamente alleate dello Champagne - hanno causato un calo del 30 per cento sulla produzione, le muffe un altro calo del 30 per cento. La raccolta non è mai stata così bassa dagli anni Cinquanta. Fortunatamente per i francesi il sistema della riserva ha permesso di accantonare per tempi difficili circa 8.000 litri di media a cantina.

 

SPUMANTE VS CHAMPAGNE 2

A dare un'altra bastonata allo Champagne ci ha pensato a luglio Vladimir Putin che ha firmato una legge secondo la quale lo Champagne, quello francese, non può più essere venduto come tale ma solo come semplice «vino frizzante», perché l'appellativo champanskoïe è riservato solo ai produttori di bollicine russe. La Francia bloccò l'export in Russia salvo fare marcia indietro a settembre, perché Putin non ha cambiato idea. L'idea di produrre champagne sovietico venne a Josef Stalin nell'estate del 1936. Voleva rendere beni come lo Champagne disponibili a prezzi più bassi, per poter dire che il lavoratore sovietico viveva come gli aristocratici del vecchio mondo. A dar guai al Prosecco, invece, è stata la Croazia con il suo Proek, un liquore simile al passito, riconosciuto come indicazione geografica protetta dalla Ue.

GIORGIA MELONI STAPPA LO SPUMANTE

 

Lo spumante

«Le prime citazioni del termine "Prosecco" con riferimento al vino risalgono addirittura al 20 settembre 1382, quando la città di Trieste ha siglato un accordo tale per cui, entrando nei domini del sovrano austriaco, si impegnava a consegnare annualmente 100 orne del miglior vino di Prosecco al Duca d'Austria». Queste sono le parole del governatore Luca Zaia pronunciate in occasione della task force organizzata per preparare la documentazione da presentare a Bruxelles, per difendere il Prosecco dalle pretese di riconoscimento del Proek croato. Perché in Italia la tradizione vinicola, si sa, è millenaria. A confermarlo, il professor Mario Fregoni, ordinario di viticoltura alla Cattolica di Piacenza, che sostiene che lo spumante sarebbe un'invenzione degli antichi romani: «Sono i veri inventori della rifermentazione programmata, poi perfezionata nei secoli. A Pompei esiste una cantina con un cunicolo attraversato da tubi di acqua fredda nel quale venivano posti i dolium col mosto da spumantizzare: la stessa tecnica che si usa oggi per il Moscato dell'Oltrepo Pavese e dell'Asti spumante».

nino manfredi nudo di donna

 

Lo spumante fece la sua apparizione nel libro dei Salmi con una coppa di vino spumeggiante nelle mani di Dio e anche nell'Eneide Virgilio parla di spumantem plateram. Il primo manuale per vini naturalmente fermentati in bottiglia risale al 1570. Fu scritto a Brescia, patria del Franciacorta, da Girolamo Conforti, farmacista, e s' intitola Libellus de vini mordaci. Quando si parla di bollicine in Italia si può fare riferimento a tre produzioni: il metodo classico (Franciacorta), lo spumante piemontese Asti, il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Docg. I metodi per ottenere lo spumante sono due: lo Charmat e lo Champenoise o Classico.

 

tappo spumante

Con il metodo Charmat la fermentazione avviene in tini, mentre con il metodo Classico la fermentazione prosegue anche in bottiglia, per due-tre anni.Il successo del Prosecco, erede del vecchio Puxinum, nettare preferito da Livia, la moglie dell'imperatore Augusto, deve il suo successo al buon rapporto qualità/prezzo e, come scriveva tempo fa Beppe Severgnini, «al nome originale, divertente e inequivocabile. La nostra lingua è eufonica, dobbiamo approfittarne. Gli stranieri amano pronunciare i nomi italiani: Ferrari, Berlucchi, Ca' del Bosco & C.». La rivincita mondiale del Prosecco, però, non ha fatto piacere a tutti. Nel 2017 il Guardian pubblicò un articolo che diceva: «Vi cadono i denti e volete salvarli? È colpa del Prosecco italiano, smettete di berlo».

cara delevingne 1

 

Ovviamente il pezzo, orfano di qualunque prova clinica, non riuscì a incrinare il successo del prosecco in Inghilterra, dove in quell'anno ne furono consumati ben 40 milioni di litri.Ma le celebrità adorano le bollicine tricolori: Lina Wertmüller imbottigliava un ottimo Franciacorta firmato col suo nome. Francesco Moser produce vicino a Trento il 51.151, uno spumante battezzato così in onore del record dell'ora che stabilì nel 1984. La top model britannica Cara Delevingne ha deciso di produrre Prosecco Docg a Valdobbiadene. Il Prosecco dei Bortomiol piaceva a John Wayne che se ne faceva mandare qualche cassa a Hollywood e Nino Manfredi lo inserì in un brindisi di Nudo di donna: «Bono. Che è Bortolomiol?». Andy Warhol è stato più volte immortalato con una bottiglia di Ferrari. E sempre con il Ferrari si brinda agli Emmy awards e da quest' anno anche sui podi della Formula 1.

 

Dopo due anni di trattative, Matteo Lunelli è riuscito a far cambiare il rito della vittoria calzando i vari Moët & Chandon, Mumm e Carbon. Lo ChampagneNel 1668 Dom Pérignon, un monaco di 29 anni astemio, nelle cantine dell'abbazia di Hautvilliers trovò il modo di domare la maturazione, ridurre le bollicine, intrappolarle in un vetro robusto e regolarne la fermentazione.

 

andy warhol

È anche l'inventore del tappo di sughero con la gabbietta esterna. I vitigni autorizzati per fare lo Champagne sono il Pinot noir, il Pinot Meunier e lo Chardonnay. Se l'85% del vino base è di una sola annata precisa, il vino si può «millesimare». I millesimati sono i più pregiati. Per molto tempo fu soprannominato «il vino del Diavolo», perché le bollicine facevano esplodere le bottiglie. Quando salta via, il tappo viaggia a circa 40 chilometri orari, il volo più lungo è di 54 metri.

 

bortolomiol

La pressione nella bottiglia è di 6 bar, lo pneumatico di un'auto è a circa 2 bar. Leggenda vuole che sia stato Napoleone a introdurre l'arte del Sabrage, decapitando la bottiglia con un colpo secco della sua spada e dicendo: «Champagne! Nella vittoria è un merito, nella sconfitta una necessità». Era così che l'imperatore stappava le bottiglie donategli da madame Barbe-Nicole Ponsardin, veuve Clicquot. Rimasta vedova a soli 27 anni, questa donna proveniente dall'alta borghesia di Reims, si ritrovò in eredità i vitigni del marito e diventò la prima donna a dirigere una Maison de Champagne.

 

Un'altra vedova è artefice del successo della casa Pommery che nasce nel 1858 da Alexandre e decolla nel vino grazie a Louise. Il Cristal, invece, nacque nel 1876 per lo zar Alessandro II. Secondo Lina Sotis non va servito alla fine di una cena, è un aperitivo. Lo beve con l'antipasto anche Ken Follet: «Quando ho iniziato a scrivere, e non ero certo ricco, ogni volta che vendevo un libro a un editore mettiamo per 100, 200 sterline, per prima cosa stanziavo una piccola percentuale e la investivo per comprare una bottiglia di Champagne».

 

elvira bortolomiol

Patrizia De Blanck lo ordinava per stimolare la fantasia di Alberto Sordi: «A letto era molto tradizionalista, non amava sperimentare». Marilyn Monroe, che ne beveva a fiumi, fece il bagno in una vasca riempita con 350 bottiglie di Champagne. Per Ernest Hemingway pasteggiare a Champagne faceva «bene all'umore e all'amore, ma soprattutto evita la seccatura di cambiar vino a ogni portata». Infine Oscar Wilde se ne fece portare una coppa poco prima di esalare il suo ultimo respiro: «Sto morendo al di sopra delle mie possibilità».

 

A Hitler, che nella cantina al Nido dell'Aquila conservava mezzo milione di bottiglie di vini francesi, tra cui un introvabile Salon del 1928, invece non piaceva, disse che «sapeva di aceto». Non piace neanche a Camillo Langone: «Per colpa dello Champagne ho rotto delle amicizie. Persone senza senso del limite, che insistevano troppo a glorificare lo chardonnay addizionato che sa di funghi».

chardonnay friulano per gli invitati

SPUMANTE 11

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...