
SE NON E’ ZUPPI, E’ PAN BAGNATO! SUL CAPO DEI VESCOVI ZUPPI CONVERGONO MACRON, RICCARDI (SANT'EGIDIO), PD E PURE BETTINI ("ZUPPI È NEL MIO CUORE") – IL FOGLIO: “E ORA CHI LO DICE ALLA DESTRA? TIRA ARIA DI COMPLOTTO ANTI-MELONI NEL CONCLAVE. MANCA SOLO CARLO DE BENEDETTI. IL PRESIDENTE FRANCESE MACRON HA UN CANDIDATO NIENTE MALE, IL CARDINAL JEAN-MARC AVELINE, CHE PERÒ, CI FANNO SAPERE, “NON MASTICA BENE L’ITALIANO”. I DOTTORI DELLA CHIESA, E DEL GIORNALISMO, CI INVITANO A CREDERE: “QUESTA VOLTA IL COMPLOTTONE FRANCESE ESISTE SUL SERIO”.
Carmelo Caruso per il Foglio - Estratti
Matteo Maria Zuppi Foto Mezzelani GMT - 2
Eora chi lo dice alla destra? Anche Goffredo Bettini è della partita: “Eravamo io, il cardinal Zuppi, Andrea Riccardi, Mario Marazziti, e cinquant’anni fa sedevamo a Trastevere di fronte a Sant’Egidio”. La “potentissima” Sant’Egidio? “Una potenza che viene dal basso. Abbiamo trascorso insieme pomeriggi indimenticabili”. Ma è vero che anche lei tifa Zuppi Papa? “Un mio intervento sarebbe sacrilego. Posso solo dire che Zuppi mi sta nel cuore”. Alla destra, il cuore, sta scoppiando.
Jean Marc Aveline Francois Bustillo Philippe Barbarin emmanuel macron cardinale cardinali
L’acqua si è trasformata in vino ma il Conclave in un complottone internazionale, Sant’Egidio in una specie di Bilderberg: Sant’Egidelberg. E’ un Conclaviccio. Macron lavorerebbe insieme a Riccardi, la barbetta di Sant’Egidio e di Dio, per scegliersi il nuovo Papa, un francese e il Pd fluidifica per Zuppi. Manca solo Carlo De Benedetti e se ci fosse Silvio Berlusconi in vita sarebbe già “operazione scoiattolo”. Con san Pietro ci parla Gianni Letta.
Dio, perdonali, perché sanno quello che fanno (e che scrivono). Il Conclave sta scappando di mano. La cena di Macron con Riccardi, al ristorante Dal Bolognese, il giorno del funerale di Francesco, è già prova dell’inciucio, il patto dell’ostia al posto della crostata; le relazioni di Alfredo Mantovano in Vaticano sarebbero chiaro segnale che l’offensiva francese va fermata.
Marco Tarquinio, ex direttore di Avvenire, europarlamentare Pd, assicura che per fortuna “il nuovo Papa non lo sceglierà né l’imperatore Trump né il Re Macron che si crede Filippo Il Bello”. C’è fumo di franciosi e il francioso Macron ha un candidato niente male, il cardinal Jean-Marc Aveline, che però, ci fanno sapere, “non mastica bene l’italiano”. Cosa accade se viene eletto Papa un francioso, a Roma, con il governo Meloni?
Il sottosegretario Fazzolari, che conosce la Francia e il suo nazionalismo, potrebbe scappare a Zagarolo. Palazzo Chigi senza Papa. Non si sa perché, ma quando si parla di Parigi entra in gioco anche Carlo De Benedetti che ha casa vicino all’ambasciata francese, altro noto dissidente del governo ed editore di Domani. Siamo già nel nome di Macron, di Riccardi, di De Benedetti e si aggiunge anche Renzi, lo spirito diavoletto, che è amico di Emmanuel (per FdI è una sorta di Bonifacio VIII). Una santabarbara.
Matteo Maria Zuppi Foto Mezzelani GMT - 3
Un grande amico di De Benedetti è il bibliofilo Luigi Zanda, ex senatore del Pd, che solo pochi giorni fa, a Domani, ha dichiarato: “Meloni con Trump fa solo pubbliche relazioni”. Il problema è che le fanno pure i quasi Papi. Ogni giorno si moltiplicano, come i pani e i pesci, le interviste ai cardinali che si scolano i drink dal frigobar o che si mangiano il carciofone, e quasi tutte terminano con “serve un Papa di unità”, che è il “testardamente unitari” di Elly Schlein. Dice Tarquinio: “Tranquilli, è sempre stato così, quando venne eletto Benedetto XVI siamo tutti andati alla Taverna bavarese, per il reportage, tanto che la taverna ha messo la lapide”.
Telefoniamo a Zanda che definisce le cronache del pre-Conclave “malignette”, come i retroscena politici (chi è senza retroscena scagli la prima rettifica) ma per fortuna, pensa Zanda, “i cardinali non leggono i giornali italiani. E’ il momento dei lobbisti conclavisti”. Ma il complottone francese esiste o no? I dottori della Chiesa, e del giornalismo, ci invitano a credere: “Questa volta il complottone francese esiste sul serio”. Urca. L’unico che potrebbe svelare il mistero è Riccardi, ma la barba di Dio è in questo momento impegnata in una riunione, fanno sapere da Sant’Egidio, la comunità diffusa in settanta paesi, oltre sessantamila membri. Uno dei riferimenti in Parlamento di Sant’Egidio è Paolo Ciani, vicecapogruppo Pd, ma anche Ciani, non si trova: starà cercando i voti insieme a Macron per Aveline o per Zuppi?
matteo maria zuppi sergio mattarella
Nel Pd la quota cattolica è Graziano Delrio, magro come un santo, il solo che sarebbe titolato a parlare, dato che conosce sia Zuppi sia Parolin, altro favorito: “Nel 2014, quando ero sottosegretario del governo Renzi - ricorda Delrio - Zuppi era la guida spirituale di Palazzo Chigi mentre con Parolin mi sono confrontato sui diritti civili”. Ma Riccardi è davvero il regista di questo Conclave? Delrio risponde che “l’unico che davvero influenzava il Conclave, con la sua autorevolezza, era il cardinal Martini”, ma che come sempre, anche questa volta, “opererà lo Spirito Santo. Per il resto è giusto che voi facciate spirito”. Sì, va bene lo spirito, ma il complottone francioso di Macron che avrebbe provato a “imbucarsi a San Pietro”?
matteo maria zuppi foto mezzelani gmt4
MATTEO ZUPPI
EMMANUEL MACRON IN VERSIONE CARDINALE
matteo zuppi - sergio mattarella
MATTEO ZUPPI
matteo maria zuppi foto mezzelani gmt2
(…)