SPARA E POI NASCONDITI - È SPARITO DARREN WILSON, IL POLIZIOTTO CHE HA UCCISO IL 18ENNE NERO MICHAEL BROWN: VIA DA FACEBOOK, SOSPESO DAL DIPARTIMENTO, PROBABILMENTE È SOTTO PROTEZIONE

1. SPARITO L’AGENTE CHE AVEVA SPARATO: CHIUSA LA PAGINA FB, SILENZIO DEI LEGALI

Viviana Mazza per il “Corriere della Sera

DARREN WILSON IL POLIZIOTTO CHE HA SPARATO A MICHAEL BROWNDARREN WILSON IL POLIZIOTTO CHE HA SPARATO A MICHAEL BROWN

 

Obama criticato per aver mandato tre funzionari della Casa Bianca al funerale in Missouri, il segretario alla Giustizia Eric Holder accusato da un editorialista di «discriminare i bianchi». E Hillary Clinton che, chiamata ad esprimersi sulla vicenda, non ha voluto fare commenti preferendo restare neutrale.

 

Mentre la famiglia e migliaia di persone piangono la morte di Michael Brown, c’è una parte dell’America che ricorda che il caso non è chiuso. «Immaginate come deve sentirsi la famiglia del poliziotto Darren Wilson» osservava ieri sera un commentatore sulla tv Cnn . Condannato dall’opinione pubblica prima ancora del verdetto».

 

i funerali di michael browni funerali di michael brown

L’identità del poliziotto era stata tenuta nascosta per una settimana. Poi, dopo che le autorità hanno rivelato il suo nome, Wilson è sparito nel nulla, sospeso senza paga durante l’inchiesta, e anche i suoi profili sui social media sono stati cancellati: si crede che sia sotto protezione della polizia. Non ha presentato la sua versione degli eventi, i suoi avvocati non rispondono a telefonate e email, e anche il sindacato della polizia tace. Intanto sono emersi alcuni particolari.

 

i funerali di michael brown 4i funerali di michael brown 4

Anche lui è giovane: avrebbe 28 anni, ha finito le superiori nel 2004, e ha divorziato l’anno scorso dalla moglie. A febbraio era stato premiato dal dipartimento di polizia di Ferguson, dove ha lavorato per quattro anni, per il suo «servizio straordinario» (aveva bloccato una vendita di droga). «Orgoglioso di mio figlio», scrisse su Facebook suo padre John, che sullo stesso profilo ha diffuso nei giorni scorsi un altro messaggio: «Abbiamo bisogno delle vostre preghiere per un membro della nostra famiglia».

 

MICHAEL BROWN MICHAEL BROWN

Pare che il padre di Darren viva ancora a St Peters, un sobborgo bianco di St Louis dove Darren è cresciuto, in una famiglia segnata da numerosi divorzi e problemi legali. Sua madre è morta quando aveva 16 anni, dopo essere stata coinvolta in un caso di frode e furto (aveva firmato assegni falsi). Il lavoro nella polizia — ha detto un amico al Washington Post — gli aveva offerto una stabilità e un senso di ordine che mancavano nella sua vita. È emerso però che, prima di arrivare a Ferguson (in una forza di polizia dove su 53 poliziotti solo tre sono neri), Wilson aveva lavorato nella vicina città di Jennings (dove su 49 poliziotti solo due erano neri).

 

Obama Obama

La polizia venne denunciata più volte per eccesso di forza nei confronti della popolazione prevalentemente afroamericana: una volta un agente sparò contro l’auto di una donna con un bimbo a bordo per un’infrazione stradale. Il dipartimento di polizia di Jennings è stato smantellato nel 2011 e tutti gli agenti, incluso Wilson, licenziati — anche se il suo nome non è tra quelli dei poliziotti criticati per le loro azioni.

 

Oggi non manca chi crede nella sua innocenza. I suoi sostenitori hanno raccolto 350 mila dollari, e sono venute fuori testimonianze in suo favore. Una donna, identificatasi solo come «Josie» ha detto ai media che Wilson avrebbe sparato a Brown dopo essere stato aggredito dal ragazzo. Ma non è una testimone oculare. Fonti della polizia hanno detto che aveva la faccia gonfia dopo un alterco con il ragazzo e sarebbe stato portato in ospedale.

eric holdereric holder

 

L’inchiesta dovrà valutare se quando ha sparato aveva buone ragioni per temere per la sua sicurezza. Intanto il caso di Ferguson ha diviso l’America. Un sondaggio del Pew Center ha mostrato che molti americani bianchi (il 47%) ritengono che i discorsi sulla razza siano un’esagerazione, mentre i neri gridano in strada che è una questione di vita o di morte.

 

 

2. USA: IN MIGLIAIA AI FUNERALI DI MICHAEL BROWN, ANCHE SPIKE LEE

(AGI) Migliaia di persone si sono radunate a St. Louis per i funerali di Michael Brown, il 18enne afroamericano ucciso lo scorso 9 agosto a Ferguson da un poliziotto in pieno giorno e mentre era disarmato. La chiesa dove si sono svolte le esequie, il Friendly Temple Missionari Baptist Church, in grado di ospitare oltre 2.500 persone, era stracolma gia' un'ora prima dell'inizio della cerimonia. A rendere omaggio a Michael anche 3 rappresentanti della Casa Bianca e alcune celebrita' come Spike Lee e il reverendo Jesse Jackson.

lager04 spike leelager04 spike lee

 

Ieri il padre del ragazzo ucciso, Michael Brown Senior, aveva chiesto di osservare "una giornata di silenzio" e l'appello sembra sia stato accolto dopo due settimane ininterrotte di proteste. Al dipartimento di polizia di Ferguson, un cartello scritto a mano recita "pausa per i funerali" mentre davanti alla chiesa sono in vendita magliette con scritte come "mani in alto, non sparare" o "riposa in pace Michael Brown". Sulla bara color oro e' stato posato il cappello della squadra di baseball St. Louis Cardinals che Michael indossava quando e' stato ucciso.

 

lager17 spike leelager17 spike lee

Ai funerali hanno partecipato circa 4.500 persone in un atmosfera molto composta, tra canti gospel, balli, preghiere, letture di Martin Luther King e aneddoti sulla vita di Michael. Il reverendo Charles Ewing, prozio di Michael, ha "chiesto giustizia" non solo per il nipote ma per tutte le giovani vittime innocenti. Il reverendo Al Sharpton, chiudendo la cerimonia, ha denunciato il fatto che un giovane venga seppellito invece di invece di iniziare la sua seconda settimana al college e ha esortato la comunita' afro-americana ad agire per un cambiamento invece di chiudersi in un "ghetto di pieta'".

 

Erano presenti anche i genitori di Trayvon Martin, il ragazzino afroamericano che nel 2012 venne ucciso in Florida da un volontario che e' poi stato assolto e quelli di Sean Bell, freddato dai poliziotti a New York nel 2006. "Mike era grosso ma gentile, aveva un cuore grande", ha sottolineato Ewing, dopo le polemiche scatenate dall'articolo pubblicato oggi sul New York Times dove si sostiene che Michael non sarebbe stato poi quell'angelo che familiari e amici dipingono, sottolineando il suo uso di droga e alcol.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA")