papa francesco cerimonia inaugurale olimpiadi parigi 2024 ultima cena bergoglio

TROPPA FROCIAGGINE ALLE OLIMPIADI – PRESSATO DA PIU’ PARTI (IN VATICANO E NON), PAPA FRANCESCO ALLA FINE HA CRITICATO LA RAPPRESENTAZIONE STILE “ULTIMA CENA” CON LE DRAG QUEEN NELLA CERIMONIA D'APERTURA DEI GIOCHI – OLTRE ALL'ALA CATTOLICA ULTRACONSERVATRICE, SI SONO FATTI SENTIRE I PATRIARCHI CRISTIANI MEDIORIENTALI E LA CHIESA ORTODOSSA RUSSA – ERDOGAN HA TELEFONATO AL PONTEFICE ESPRIMENDO LA SOLIDARIETÀ DEI MUSULMANI PER LE “MANIFESTAZIONI IMMORALI” – A QUEL PUNTO BERGOGLIO, CHE VOLEVA TENERE UN PROFILO BASSO, HA CAPITO CHE TACERE ERA CONTROPRODUCENTE...

Estratto dell’articolo di Iacopo Scaramuzzi per “la Repubblica”

 

papa francesco

Difendere il cristianesimo senza farsi trascinare nella strumentalizzazione politica, prendere posizione senza gettare benzina sul fuoco, rivendicare il ruolo pubblico delle religioni e al contempo disinnescare ogni sentimento da guerra di religione. È lungo questo crinale che si è mossa la Santa Sede criticando l’inaugurazione delle Olimpiadi di Parigi a più di una settimana di distanza.

 

Il Palazzo Apostolico è intervenuto perché non poteva più tacere. Il Papa e i suoi uomini avevano inizialmente optato per l’understatement. Non c’era indifferenza ma la polemica scoppiata attorno alla messa in scena “blasfema” sulla Senna, una tavolata di drag queen che ad alcuni ha ricordato l’ultima cena di Leonardo Da Vinci, è subito sembrata forzata.

 

CERIMONIA INAUGURALE DELLE OLIMPIADI DI PARIGI

Tanto più che il riferimento all’ultima cena era, se c’era, «subliminale», come hanno spiegato gli ideatori: l’allusione esplicita era semmai al banchetto di Dionisio e degli altri dei greci. E la celebre opera leonardesca è stata comunque reintepretata innumerevoli volte, anche senza troppo riguardo, nel corso della storia.

 

Il giorno dopo lo show l’Osservatore Romano si è limitato a riportare la nota di protesta – tutt’altro che infuocata – dei vescovi francesi all’interno di un articolo di cronaca, senza neppure un richiamo nel titolo. Nei giorni successivi, però, sul Vaticano è montata la pressione.

 

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha telefonato al Papa per parlargli di Medio Oriente e ha colto l’occasione per assicurargli la solidarietà dei musulmani per le «manifestazioni immorali» di Parigi. Si sono espressi i patriarchi cristiani mediorientali. È intervenuta con toni incandescenti («Un suicidio storico e culturale») la Chiesa ortodossa russa del patriarca Kirill. Tutti interlocutori-chiave, in particolare sul tema della guerra e della pace, che papa Francesco non vuole certo ignorare.

 

erdogan papa francesco bergoglio

[...] la destra cattolica si è scatenata. Contro i giochi di Parigi si è mobilitato un gruppo di vescovi e cardinali ultraconservatori, per lo più statunitensi, da sempre ostili a Francesco. «Difficile immaginare qualcosa di più degradante e blasfemo», ha dichiarato il cardinale Raymond Leo Burke, trumpiano di ferro. Si è rifatto sentire anche l’arcivescovo scismatico Carlo Maria Viganò, che ha tuonato contro i «vili attacchi a Dio, alla Religione Cattolica e alla Morale naturale da parte dell’élite anticristiana che tiene in ostaggio i Paesi occidentali».

PAPA FRANCESCO KIRILL

 

Sul fronte ecclesiale si andava insomma prospettando una santa alleanza reazionaria contro le “Macroneidi”. Parte di quella «internazionale moralista», per dirla con il fortunato titolo di un saggio di Kristina Stoeckl e Dmitry Uzlaner da poco tradotto in Italia dalla Luiss University Press, sui legami stretti tra ortodossia russa e destra cristiana Usa per combattere le culture wars.

 

Un coagulo che iniziava a mettere nel mirino il Papa, accusato di rimanere silenzioso dinanzi ai cristiani sbertucciati. Fibrillazione tanto più intensa dopo che negli stessi giorni in cui montava la polemica sulle drag queen, Bergoglio ha inviato un messaggio di incoraggiamento a Outreach, l’organizzazione del gesuita statunitense James Martin impegnato nella pastorale con le persone lgbtq+.

 

parodia ultima cena cerimonia apertura giochi olimpici parigi

Nel Palazzo apostolico è allora maturata l’idea di un intervento. Il risultato è stato un comunicato ufficiale pubblicato sabato sera in francese (quasi a perimetrare la geografia della polemica), con il quale la Santa Sede si dice «rattristata » e «non può che unirsi alle voci che si sono levate nei giorni scorsi per deplorare l’offesa arrecata a molti cristiani e credenti di altre religioni.

 

In un evento prestigioso in cui tutto il mondo si unisce intorno a valori comuni – prosegue il comunicato – non dovrebbero esserci allusioni che ridicolizzano le convinzioni religiose di molte persone. La libertà di espressione, che ovviamente non è in discussione», si precisa, «trova il suo limite nel rispetto degli altri». [...]

parodia ultima cena cerimonia apertura giochi olimpici parigiultima cena trans cerimonia di apertura delle olimpiadi di parigi

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”