mario biondo e raquel sanchez silva

CHI HA UCCISO MARIO BIONDO? SVOLTA NEL CASO DEL CAMERAMAN TROVATO MORTO IMPICCATO NEL 2013: “IN CASA A MADRID NON ERA DA SOLO ALL’ORA DELLA MORTE” – LE BUGIE DELLA MOGLIE, IL VOLTO NOTO DELLA TV SPAGNOLA RAQUEL SANCHEZ SILVA – I PARENTI DEL CAMERAMAN HANNO SEMPRE SOSTENUTO LA TESI DELL'OMICIDIO. SUL COMPUTER È STATO INSTALLATO UN SOFTWARE DI CONTROLLO DA REMOTO

Valentina Errante per "il Messaggero"

 

Nella notte, tra il 29 e il 30 maggio 2013, quando Mario Biondo è morto, nel suo appartamento di Madrid c' era qualcun altro. Un cellulare si era collegato alla rete wifi. È l' ultimo capitolo del giallo sul cameraman palermitano, sposato con il volto noto della Tv spagnola Raquel Sanchez Silva e trovato impiccato a una libreria con un foulard.

RAQUEL SANCHEZ SILVA E MARIO BIONDO 38

 

Dopo le indagini lacunose della autorità spagnole, che avevano chiuso il caso come un suicidio, le bugie della moglie interrogata dai pm di Palermo, i problemi di giurisdizione e una richiesta di archiviazione respinta dal gip, il fascicolo, adesso, è nelle mani della procura generale siciliana, che lo ha avocato. E la Emme team, il pool di consulenti italo-americani che ha effettuato ancora accertamenti per conto della famiglia di Biondo, ha fornito agli inquirenti nuovi elementi che potrebbero essere decisivi.

 

IL WIFI Dallo studio dei profili social di Biondo e grazie ai sistemi di identificazioni degli indirizzi IP e delle attività internet, possibili negli Stati Uniti, i consulenti della famiglia hanno accertato che due smartphone avevano accesso alle pagine Facebook e Twitter della vittima e proprio tra il 29 ed il 30 Maggio 2013, sera della morte, controllavano le attività social del cameraman. Uno dei due cellulari inoltre sarebbe stato connesso al wifi dell' appartamento. La notte della morte Mario avrebbe usato Facebook per comunicare con i fratelli.

RAQUEL SANCHEZ SILVA E MARIO BIONDO 11

 

Alle 00:48 uno dei due dispositivi scoperti dalla consulenza avrebbe agganciato il wifi e sarebbe dunque stato usato nell' appartamento, mentre il secondo smartphone sarebbe stato utilizzato nei dintorni dell' abitazione. Entrambi i dispositivi sarebbero stati nuovamente utilizzati in casa di Biondo alle 19 del 30 maggio, quando all' interno erano presenti le forze dell' ordine. Emme Team, su incarico della famiglia della vittima, assistita dall' avvocato Carmelita Morreale, sta lavorando per tracciare una mappa degli spostamenti fatti, tra il 29 ed il 30 maggio 2013, dai due dispositivi. Dalle verifiche è anche emerso che qualcuno, quella notte, ha usato la carta di credito del cameraman in un night, tra le 2:08 e le 2:53.

 

La procura di Palermo aveva tentato di fare luce su un caso che, sin dall' inizio, era apparso molto oscuro, se non altro per le tante contraddizioni della moglie di Biondo.

MARIO BIONDO E RAQUEL SANCHEZ SILVA 3

«Se lei continua a dire che non ricorda potrebbe essere indagata per omicidio in Italia» aveva detto il pm alla donna, durante un interrogatorio per rogatoria, invitando Raquel a dire la verità sulle intrusioni nel computer del marito e sul luogo in cui si trovasse quella notte. E invece la conduttrice dell' Isola dei famosi spagnola aveva continuato a contraddirsi. I due computer di Mario non sono mai stati sequestrati dalle autorità locali, è stata proprio la donna a restituirli alla famiglia alcune settimane dopo il decesso.

 

Sosteneva di avere cancellato personalmente solo alcune sue foto e il video della luna di miele, ma quando viene ascoltata come testimone, i magistrati italiani hanno in mano una perizia: il computer, dal quale sono spariti 996 gigabite di memoria, ha agganciato il wifi di un' azienda informatica e, 15 giorni dopo la morte di Biondo, sul portatile è stato installato un software di controllo da remoto.

RAQUEL SANCHEZ SILVA E MARIO BIONDO

 

A questo punto, davanti ai magistrati Raquel sostiene di avere cancellato i dati con il cugino, che è un tecnico informatico. Ma c' è un altro nodo e riguarda il luogo in cui si trovasse la donna la notte del 29 maggio 2013. La sua versione è che fosse da uno zio a Plasencia. Altri sostengono che quella notte Raquel fosse invece a casa del suo amico Kike Sarasola, attore e proprietario di una catena di alberghi.

 

E la prima foto di Raquel che arriva sotto la casa dove abitava con Mario la ritrae accanto a Sarasola. Anche in questo caso, alla domanda dei pm italiani, Raquel ha risposto: «Non ricordo».

mario biondoMARIO BIONDO E RAQUEL SANCHEZ SILVA

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…