alex saab camilla fabri

SE NON LO SAI, SAAB – IL VERO UOMO DEI SEGRETI DEL REGIME VENEZUELANO È ALEX SAAB: ATTUALMENTE IN UN CARCERE DI CAPO VERDE, IN ATTESA DI ESSERE ESTRADATO NEGLI USA E CONNESSO GUARDA CASO ALL’ITALIA – DOMICILIATO AI PARIOLI, AVEVA UN BEL PIED-A-TERRE IN VIA CONDOTTI, INTESTATO ALLA COMPAGNA, LA COMMESSA (E MODELLA) CAMILLA FABRI. LA RAGAZZA È INDAGATA PER UN GIRO DI RICICLAGGIO E HA FATTO PERDERE LE SUE TRACCCE…

 

Paolo Manzo per “il Giornale”

 

Alex Nain Saab Moran e Camilla Fabri

Era la fine del 2013 quando la rivista colombiana Semana, organo di stampa molto quotato ma che è di fatto controllato dalla famiglia dell'ex presidente Juan Manuela Santos, faceva cancellare un articolo che denunciava le attività criminali di Alex Saab in Venezuela, l'uomo che sta facendo tremare mezzo mondo e che, attualmente, è in un carcere di Capo Verde in attesa di essere estradato negli Stati Uniti.

 

JUAN MANUEL SANTOS

Quell'articolo finiva con la seguente domanda, «La grande domanda è: perché i vertici del governo colombiano hanno riconosciuto l'autorità del signor Saab nella firma di un contratto ufficiale tra lo stato colombiano e quello venezuelano?».

 

ALEX SAAB

Mentre ancora oggi si attende una risposta dal Nobel per la Pace Santos che, assicura il giornalista peruviano Jaime Bayly, «fu personalmente responsabile di presentare Saab all'ex presidente Chávez», anche l'Italia ha un ruolo in questa vicenda attorno alla quale girano miliardi di dollari frutto della corruzione e del narcotraffico transnazionale.

 

Già perché il narcoimprenditore colombiano di origini libanesi che, grazie a un passaporto diplomatico venezuelano, ha continuato a girare il mondo in piena pandemia a Roma, dove era domiciliato fiscalmente ai Parioli, aveva un bel pied-á-terre, in Via Condotti.

 

Non intestato, naturalmente a lui ma alla sua compagna, la modella Camilla Fabri. Lei, giovane romana, faceva la commessa con uno stipendio di 1.800 euro al mese ma, per le indagini della nostra Guardia di Finanza su Saab, iniziate nel 2018, è finita nel mirino del fisco perché non poteva giustificare un appartamento di 5 milioni di euro in una delle zone più lussuose della nostra capitale.

 

tarek el aissami nicolas maduro

Al momento Camilla è indagata per un giro di riciclaggio transnazionale e ha fatto perdere le sue tracce forse, dicono alcuni, sarebbe in Russia. I soldi di Saab erano comunque sporchi e, naturalmente, partivano dalla narcodittatura venezuelana di Maduro per poi, tramite giri vari tra Dubai e Gran Bretagna, finire in Via Condotti.

camilla fabri

l ex presidente chavez e maduro

 

La punta dell'iceberg, questa, di uno scandalo planetario.

 

Nei loschi affari di Saab c'è molto di più, a cominciare da nomi eccellenti della politica colombiana come in primis «Teodora Bolívar», questo il nome di battaglia da guerrigliera trovato nel computer dell'ex ministro degli esteri delle Farc, Raúl Reyes, della senatrice colombiana Piedad Cordoba. Grande amica di Chávez nonché paladina insieme a Santos, che perciò vinse anche un Nobel per la Pace, degli accordi di pace tra lo Stato colombiano e la più antica guerriglia dell'America latina, accordi benedetti da Barack Obama e da mezzo mondo.

 

Il primo a denunciare gli affari criminali di Saab, nell'articolo censurato da Semana, fu proprio quell'Alek Boyd da noi intervistato ieri. Lo fece nel 2013 e da ieri rigira le sue domande di 7 anni fa a Santos e alla Cordoba, al momento senza risposte. Ma problemi, se Saab dovesse mai essere estradato, ci saranno per Iran, Russia e Cina, anche loro al centro dei suoi traffici.

 

camilla fabri

Saab dopo la presentazione di Santos a Chávez ha fatto una carriera miliardaria e prodigiosa, avvalendosi di tutti i vantaggi, a cominciare dal passaporto diplomatico che, come prassi della dittatura di Caracas, serve a evadere i controlli doganali in tutto il mondo. Carriera prodigiosa culminata nel diventare l'uomo dei pacchi alimentari Clap, gli scatoloni che ogni mese dovrebbero sfamare gli smunti venezuelani. Soprattutto per questo gli Stati Uniti lo vogliono estradare ma anche perché il prestanome di Maduro è un narcoimprenditore di massimo livello. Quasi come Tareck El Aissami, braccio destro di Maduro su cui pende una taglia da 10 milioni di dollari. PMan.

camilla fabricamilla fabricamilla fabricamilla fabriAlex Nain Saab Moran marito di Camilla Fabricamilla fabri

 

 

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…