pacco amazon

IL VERO COSTO DEI NOSTRI ACQUISTI ONLINE – CRONACA DI UNA GIORNATA DA OPERAIO DI AMAZON ALLO STABILIMENTO DI NOVARA EST: TUTTO È AUTOMATIZZATO PER OTTIMIZZARE IL RAPPORTO UOMO-MACCHINA. O MEGLIO, PER AVVICINARE IL PIÙ POSSIBILE LA PRESTAZIONE UMANA A QUELLA DELLE MACCHINE – I TURNI SONO DA OTTO ORE, SEI GIORNI SU SETTE. I PIÙ BRAVI CI METTONO 30 SECONDI A PACCO, E ARRIVANO A MANEGGIARE 500 OGGETTI IN UN GIORNO– È IL SEGRETO PER FAR ARRIVARE A CASA DEL CLIENTE IL PRODOTTO IN 24 ORE: UN CONTROLLO MANIACALE E PRESSIONI FORTISSIME SUI LAVORATORI. CHE INFATTI, POI, SE NE VANNO: IL TURNOVER È ALTISSIMO

Estratto dell’articolo di Andrea Rossi per “La Stampa”

 

amazon novara 2

Il rumore non concede mai tregua. Dieci chilometri di nastri trasportatori che viaggiano senza sosta. Un rullare incessante che ti corre sopra la testa. Le casse trasmettono musica. Suoni, led, monitor. E poi oggetti ovunque: scatoloni, pacchi, confezioni, pile.

 

Giovedì mattina, Novara Ovest, l'ultimo dei tre stabilimenti che Amazon ha aperto in Piemonte, due anni fa. Quattro piani, 60 mila metri quadrati ciascuno. Ci lavorano circa mille persone ma questa settimana sono raddoppiati, assunti attraverso agenzie interinali per gestire il "picco", così lo chiamano: il Black Friday (la settimana dei prodotti a prezzi scontati) e la marcia di avvicinamento al Natale.

 

stabilimento amazon 3

Per un giorno ci siamo anche noi. Abbiamo bruciato le tappe: un'ora di formazione sulla sicurezza – per i neo assunti sono previsti due giorni – e via sulle linee dove ogni giorno si confezionano centinaia di migliaia di pacchi. Tre turni da otto ore, chi ha famiglia può chiedere l'orario centrale, 8,30-16,30, il nostro. In questo periodo si lavora sei giorni su sette. Anche parcheggiare all'esterno non è semplicissimo ma avremmo potuto venire in treno: Amazon ha fatto costruire a sue spese una fermata ad hoc sulla linea Novara-Biella.

 

All'ingresso c'è un muro di armadietti dove lasciare giacche, zaini, oggetti vari. Poi si passa al controllo del telefono, una targhetta da applicare per identificarlo come nostro: i furti di merce in vendita, in particolare smartphone, a quanto pare sono piuttosto frequenti. A questo punto possiamo entrare.

amazon novara

 

L'ingranaggio composto di quattro attività: ricezione della merce (receive), stoccaggio (stow), prelievo (pick), e infine impacchettamento per la spedizione (pack). Le merci entrano nel grande capannone accanto all'autostrada Torino-Milano, scaricano tonnellate di prodotti. Un reticolo di nastri convoglia i pacchi verso un'ala del piano terra. Metri e metri di pile di scatoloni e confezioni.

 

Lì incontriamo i primi addetti: il loro compito è estrarre i pacchi dalle maxi confezioni e adagiarli sul nastro che li invia al secondo gruppo di lavoro, una serie di linee con una postazione ogni tre metri circa. Il pacco arriva, viene aperto e il contenuto rimesso sul nastro che prosegue la sua corsa.

stabilimento amazon 2

 

Il lungo serpentone di prodotti […]comincia una tumultuosa ascesa. Il piano terra è l'area in cui le merci arrivano in magazzino e poi, alla fine della catena, ripartono per arrivare nelle case di milioni di persone. Ma il cuore di questo ingranaggio sta fra il secondo e il terzo piano: 180 mila metri quadrati di magazzino, dove i prodotti arrivati vengono stoccati e poi,in base agli ordini, prelevati, impacchettati e inviati nuovamente al piano terra, stavolta ciascuno con l'etichetta del destinatario.

 

Ogni piano è uguale a se stesso, un enorme rettangolo diviso in due aree: un piccolo perimetro dove si trovano le postazioni di lavoro e un gigantesco centro dove dischi azzurri sollevano e muovono i "pod" , torri gialle alte circa tre metri. Ciascuna ha quattro lati aperti con 40 scaffali per lato: ogni scaffale può contenere a seconda del volume da uno a quindici-venti oggetti, quasi sempre tutti diversi tra loro.

Lo stoccaggio è casuale, ogni oggetto finisce nel primo posto libero, ed è l'unica cosa casuale qua dentro: ha una logica ferrea, permette di ricaricare immediatamente gli spazi vuoti senza averne in "letargo" ma soprattutto non richiede personale addestrato perché nessuno deve memorizzare dove sono collocati i vari tipi di prodotto.

amazon

 

Le torri sono decine di migliaia per piano. Gli oggetti milioni. Lì c'è tutto quel che compriamo. Un sistema completamente automatizzato ferma le torri davanti alle postazioni. Anche qui l'attività è duplice: c'è chi deve inserire gli oggetti da stoccare nelle torri e chi li preleva per chi poi li farà impacchettare. A noi tocca il secondo compito.

 

[…]  Si passa il badge al lettore ottico e si comincia. Arriva la prima torre: sul monitor compare il codice dello scaffale dal quale dobbiamo prelevare il prodotto, il nome, la descrizione e un'immagine dell'oggetto. Un gioco per bambini, in questo caso. Un faro illumina lo scaffale giusto. Se è ad altezza uomo non resta che afferrare la confezione, altrimenti c'è una piccola scaletta. L'oggetto va passato sullo scanner: luce verde e suono armonioso, vuol dire che è quello giusto.

 

stabilimento amazon 5

Un'altra luce verde illumina in quale dei cinque contenitori neri posarlo; a quel punto si schiaccia un bottone e la torre gialla riprende la sua corsa. Nemmeno il tempo di distrarsi, ecco un'altra torre e si riprende da capo. Stavolta lo scanner accende la spia rossa e il suono cambia. Abbiamo sbagliato: nello scaffale c'erano quattro caricabatterie, sembrano uguali ma non lo sono. Prendiamo quello giusto.

 

[…] Dopo dieci minuti in postazione siamo già un po' storditi: il rullare dei nastri trasportatori, i robottini che muovono le torri, la musica, i suoni degli scanner e dei macchinari, i fari che illuminano gli scaffali. E poi il ritmo: guarda il monitor, individua l'oggetto, scansionalo, gettalo nel contenitore e premi il pulsante, poi ricomincia. Chi è bravo impiega non più di sei-sette secondi. Logicamente più si è svelti più il ritmo cresce perché il sistema non dà tregua: prelevato un oggetto il faro illumina subito un nuovo scaffale.

stabilimento amazon 1

 

La nostra postazione, come tutte, è costellata di avvisi e immagini con suggerimenti e istruzioni per lavorare in sicurezza. Lo stesso accade in tutti gli ambienti dello stabilimento. L'attenzione è massima. Tutti i servizi, in generale, sono di ottimo livello: molti bagni, distributori d'acqua, di guanti. Il problema è staccarsi dalla propria postazione, spezzare il ritmo. Uno dei cinque contenitori è pieno, gli altri per metà: una luce gialla ci avverte che quello pieno va spinto via verso il reparto pack.

 

stabilimento amazon 5

In ogni piano ce n'è uno. A metà hanno creato un'area sperimentale, due linee parallele: la prima preleva gli oggetti dalle torri, la seconda li impacchetta. Noi siamo addetti ai pacchi. Ogni scaffale equivale a un cliente che può avere ordinato uno, due o più prodotti. Il monitor indica per prima cosa il formato del pacco necessario: per facilitarci gli assegna un colore, basta alzare lo sguardo e pescare quello giusto.

 

Subito dopo un bocchettone sputa una striscia di nastro adesivo dell'esatta misura del nostro pacco. Poi ci giriamo verso gli scaffali: una luce ci dice qual è il nostro, preleviamo gli oggetti, li scansioniamo e li inseriamo nel pacco. Se il cliente ha chiesto la ricevuta una macchina la emette; se il pacco contiene batterie o simili serve un'altra etichetta.

stabilimento amazon 4

 

Ma il monitor ci dice tutto: niente è lasciato alla nostra valutazione; solo la scelta se aggiungere un po' di carta se la confezione è troppo grande. Il bocchettone sputa dell'altro nastro per chiudere il pacco, sempre della lunghezza giusta, poi l'etichetta, si passa la confezione sotto lo scanner e via sul nastro verso i tir che aspettano al piano terra.

 

Anche qui chi è svelto in trenta secondi può confezionare un pacco. E anche qui il sistema incalza: spedito un imballaggio appare subito il prossimo da confezionare.

Non a caso chi può cambia spesso mansione: ricezione, stoccaggio, prelievo, impacchettamento. «Altrimenti diventerei pazza», ci racconta una collega senza interrompere la sua attività.

 

stabilimento amazon 4

A seguire il ritmo del reparto ci sono i responsabili di area. La nostra si chiama Alessia: è gentile ma sempre allerta. I tir partono all'ora prestabilita e devono avere l'esatto carico. Se ne manca qualcosa il mezzo parte comunque e la consegna salta. Alessia ha due compiti: verificare che non manchi nulla e nel caso recuperarlo; e controllare che tutte le postazioni lavorino senza sosta. Come dice lei, «che tutti gli addetti spingano per raggiungere l'obiettivo». La pressione si sente: già un'ora prima della partenza dal piano terra cominciano a segnalare cosa manca.

 

Il segreto che permette a un pacco di arrivare a casa il giorno dopo averlo ordinato è tutto qui: un maniacale controllo del processo ma anche un'incessante pressione ambientale sul lavoratore. Ecco perché qui sono quasi tutti molto giovani. Ed ecco perché il turnover è altissimo: tanti nuovi assunti e altri che lasciano usurati da ritmi alienanti e massacranti.

 

sciopero amazon black friday

Non a caso venerdì – il giorno dopo il nostro arrivo – in tutti gli stabilimenti Amazon d'Europa si è scioperato. In quelli piemontesi alcuni sindacati hanno rallentato i ritmi per protesta: chiedono retribuzioni equiparate alle mansioni, meno controlli sui dipendenti (dalle pause alle uscite alle performance), ambienti meno rumorosi, una policy sull'uso dei telefoni. Ogni turno dura sette ore e mezza più 30 minuti di pausa, circa a metà. La mensa è al piano terra, accanto c'è un'area relax.

 

sciopero amazon black friday

Per raggiungerla bisogna avviarsi verso l'uscita e passare dal metal detector, come quando si finisce il turno (sistema contestato dai lavoratori per la sistematicità dei controlli). Chi lavora al piano terra impiega non più di tre-quattro minuti per arrivare in mensa ma per chi è al quarto piano, magari dal lato opposto dell'edificio, la mezz'ora per metà se ne va in spostamenti. Che ci sia uno stato di allerta è testimoniato dalla premura con cui Amazon chiede – tra bacheche, lavagne e maxischermi – ai dipendenti di suggerire miglioramenti o idee.

stabilimento amazon 1

 

[…] Fine turno. Se avessimo mantenuto sempre lo stesso ritmo avremmo maneggiato di sicuro oltre 500 oggetti. Moltiplicati per le circa 2 mila persone che lavoravano giovedì si supera comodamente il milione in una interazione totale tra uomo e macchina. […] E questo connubio risponde a una logica nitida: ottimizzare la prestazione umana, avvicinarla il più possibile a quella di una macchina.

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…