ucraina - i civili scappano dalla guerra

PUTIN SI È MESSO A FARE "SOSTITUZIONE ETNICA" - OLTRE 300 CIVILI UCRAINI SONO STATI DEPORTATI DA MARIUPOL A VLADIVOSTOCK, EMULANDO LE GESTA DI HITLER E MILOSEVIC PER DISFARSI DELLE "RAZZE INFERIORI" E RIPOPOLARE I TERRITORI CON IL POPOLO "PADRONE" - IL METODO PER L'ANNESSIONE È SEMPRE LO STESSO (COME ACCADUTO CON LA CRIMEA NEL 2014): CONQUISTA MILITARE, SOSTITUZIONE DELLE AUTORITÀ UCRAINE CON UN'AMMINISTRAZIONE RUSSA IMPOSTA DALL'ALTO, POI UN REFERENDUM FARSA IN CUI…

Roberto Fabbri per “il Giornale”

 

guerra in ucraina mariupol

Da Mariupol a Vladivostok, sola andata, inganno compreso nel biglietto. Dalla città martire sul mar d'Azov al remotissimo porto russo affacciato sul mar del Giappone, sette fusi orari più a Est. Se n'è già parlato sul Giornale in questi giorni di questa incredibile deportazione di oltre 300 civili ucraini, ma è arrivato il momento di superare l'aspetto emotivo e l'incredulità: perché qui non si sta parlando di «strani» episodi in cui le persone vengono trasferite in Russia contro la loro volontà, ma di una strategia precisa di Vladimir Putin per trasformare intere province dell'Ucraina conquistata in parti integranti dell'impero russo.

 

case distrutte a mariupol.

Una strategia che somiglia maledettamente a quella adottata negli anni Novanta in Jugoslavia dall'allora leader serbo Slobodan Milosevic, e che aveva il nome di pulizia etnica. Quella definizione asettica nascondeva un livello di violenza estremo, che fu applicato in molte località della Bosnia-Erzegovina e che raggiunse il suo tragico apice nella strage di Srebrenica del luglio 1995 in cui morirono oltre ottomila civili inermi che avevano il torto di appartenere all'etnia sbagliata. Il disegno finale di Milosevic era quello di sradicare - sterminandoli o trasferendoli a forza i cosiddetti bosgnacchi (musulmani per lo più di origini turche) dalle regioni in cui vivevano per far diventare quelle aree etnicamente omogenee, ovvero solo serbe.

 

Profughi ucraini 3

Era in fondo la stessa visione razzista di Adolf Hitler in versione balcanica: eliminare le «razze inferiori» e ripopolare i territori in cui vivevano con lo Herrenvolk, il popolo padrone. Questa visione piace molto anche a Putin, che ha già stabilito - lo ha messo per iscritto in un suo inquietante saggio storico dell'estate scorsa - che gli ucraini non hanno nemmeno il diritto di considerarsi un popolo: a suo indiscutibile avviso, essi sono soltanto dei «piccoli russi», sorta di cugini minori del grande popolo russo, e il loro Paese nient' altro che una creazione arbitraria dei nemici di questo grande popolo, che ha tutto il diritto di riprendersi con la forza ciò che è suo.

 

Profughi ucraini 4

Gli ucraini non sono affatto d'accordo, com' è noto, tanto che presto, simbolicamente, a Kiev verrà smantellato un monumento di epoca sovietica che celebra «la cosiddetta amicizia russo-ucraina», come ha detto il sindaco Vitali Klitschko. Non è tempo di compromessi, nemmeno la strategia di Putin la prevede. Il suo obiettivo è semmai la conquista della più ampia porzione possibile di territorio ucraino (meglio se tutto, ma al momento pare impossibile) per annetterlo alla Grande Russia: come già fatto, del resto, nel 2014 con la Crimea.

 

Profughi ucraini 5

Il meccanismo è molto simile: conquista militare, sostituzione delle autorità ucraine regolarmente elette con un'amministrazione russa imposta dall'alto, successivo referendum farsa in cui la popolazione non può decidere tra Russia e Ucraina, ma solo tra diverse modalità di assorbimento nella Federazione russa. È il destino che attende i territori già conquistati dopo lo scorso 24 febbraio: parte delle province di Donetsk e Lugansk (Mariupol inclusa), costa del mar d'Azov, province di Melitopol e Kherson. Un destino che nella visione di Putin è definitivo e irreversibile.

E alla popolazione locale cosa succederà? Tutto previsto.

 

Profughi ucraini

Dopo i referendum, diventano di fatto cittadini russi. A quel punto, cominciano le pressioni perché si dimostrino patrioti, preferibilmente arruolandosi da «volontari» nelle milizie che combattono contro i «nazisti», cioè l'esercito regolare ucraino. Chi non gradisce, e magari chiede di andarsene, può finire giustiziato o spedito in remote province della Russia per la necessaria rieducazione. Questi irriducibili nazionalisti di un popolo che non deve esistere verranno in seguito rimpiazzati da russi veri, fatti venire per trasformare quelle terre nella Nuova Russia di zarista memoria.

Profughi ucraini 2

 

Pulizia etnica. Lo hanno fatto Milosevic in Bosnia, Tito in Istria e Dalmazia, Hitler nel Lebensraum tedesco dell'Europa orientale. Lo farà anche Putin in Ucraina. Lo sta già facendo, mentre noi pensiamo ai condizionatori.

Ultimi Dagoreport

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...