ursula von der leyen giorgia meloni

L’ITALIA HA DICHIARATO IL FALSO: ECCO PERCHÉ NON ARRIVA LA TERZA RATA DEL PNRR – A DICEMBRE IL GOVERNO AVEVA DICHIARATO DI AVER REALIZZATO 7.500 POSTI LETTO PER STUDENTI, MA NON ERA VERO. E COSÌ, I 19 MILIARDI CHE DOVEVANO ARRIVARE A FEBBRAIO SONO ANCORA A BRUXELLES. MELONI AVREBBE POTUTO ACCETTARE UNA RATA PARZIALE (18,8 MILIARDI), MA HA RIFIUTATO: O TUTTO O NIENTE – LA TRACOTANZA DELLA DUCETTA, CHE SI SENTE INDISPENSABILE IN UE, I RISCHI PER I CONTI E LE MANOVRE DI URSULA VON DER LEYEN, CHE VUOLE L’APPOGGIO DI SORA GIORGIA PER LA RICONFERMA

Estratto dell’articolo di Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

 

giorgia meloni ursula von der leyen

Poiché a volte vicende piccolissime indirizzano questioni molto più grandi, è il caso di chiarire cosa c’è dietro il blocco della terza rata del Pnrr. Ormai celebre, questa è un’erogazione da 19 miliardi di euro che la Commissione europea dovrebbe aver già versato al governo al raggiungimento entro la fine dello scorso anno di 55 obiettivi da parte dell’Italia. Perché allora la rata non si sblocca?

 

Semplicemente, prima di pagare, i funzionari di Bruxelles hanno provato a fare controlli a campione su ciò che il governo affermava essere stato fatto. […] E qui qualcosa è andato storto: sembra che a dicembre scorso l’Italia abbia dichiarato a Bruxelles di aver già realizzato 7.500 posti letto per studenti […], ma per alcuni di questi i lavori sono ancora in corso. Gli errori sono da distribuire fra il governo precedente — che ha sottovalutato la complessità del progetto — e l’attuale che, tecnicamente, ha dichiarato a Bruxelles qualcosa che non era vero.

 

MARIO DRAGHI URSULA VON DER LEYEN MEME

Ha detto di aver fatto ciò che non era fatto, forse perché Palazzo Chigi ha preso per buone le rassicurazioni di qualcun altro. Così per alcuni posti letto mancanti, 19 miliardi di euro restano bloccati.

 

Non è una cosa da poco: senza quei fondi la liquidità disponibile del Tesoro a fine maggio era scesa ad appena 26,6 miliardi […] mentre un anno fa era a ottanta e due anni fa quasi di cento miliardi. Qui è partita una girandola di azioni e omissioni che dice tantissimo del posto dell’Italia in Europa e dell’approccio dell’Italia verso l’Europa di questi tempi.

 

giorgia meloni ursula von der leyen kais saied najla bouden mark rutte

A Bruxelles Ursula von der Leyen — sostenuta in questo dal commissario italiano Paolo Gentiloni — ha iniziato a mettere fretta ai suoi funzionari perché non si ostinassero a congelare 19 miliardi per l’inghippo degli studentati.

 

Quelli però non ci sentono, perché l’Italia ha dichiarato il falso e comunque […] alla Corte dei conti europea poi rispondono loro personalmente. A Von der Leyen preme aiutare Giorgia Meloni, perché vuole il sostegno della premier quando fra un anno cercherà di farsi rieleggere alla presidenza della Commissione europea. Ma Bruxelles è uno strano posto dove — incredibile, visto dall’Italia — i numeri, il diritto e le questioni di merito possono persino prevalere sulle manovre politiche.

 

GIORGIA MELONI PNRR

[…] Il governo non ha preso la strada più semplice: ammettere serenamente che non tutti gli studentati erano pronti e accettare di conseguenza da Bruxelles un pagamento parziale, magari 18,8 miliardi, in attesa di ricevere i duecento milioni restanti quando gli ultimi posti letto sarebbero stati a posto. No, noi teniamo duro: o tutto o niente.

 

L’insofferenza di Meloni mercoledì in Parlamento […]  forse si spiega anche con il fastidio per questo stallo sul Pnrr. Ma quelle critiche e il non volersi piegare all’opzione del pagamento parziale rivelano anche che la premier in Europa si sente forte. Forte per ragioni economiche e soprattutto per ragioni politiche.

 

GIORGIA MELONI - MATEUSZ MORAWIECKI AL CONSIGLIO EUROPEO

In fondo dall’inizio dell’anno l’Italia è cresciuta più della media europea. E in questo momento in tanti hanno bisogno di Meloni, cioè del sostegno dell’Italia e del suo pacchetto di un’ottantina di voti «conservatori e riformisti» nell’Europarlamento ora che gli elettori europei si stanno spostando a destra.

 

[…] Il solo rischio è che Meloni sopravvaluti questa sua forza e finisca per fare dei passi falsi. Attaccare la Bce, mentre si continua a rinviare la ratifica di una modifica marginale al Meccanismo europeo di stabilità, dà solo il segnale all’interno e sui mercati che l’adesione dell’Italia all’euro non è senza riserve. Diventa un modo per ricordare a tutti la vulnerabilità della nostra posizione.

 

giorgia meloni raffaele fitto 2 giugno 2023

Di certo le critiche di un politico non cambieranno la rotta della Bce: data la sua indipendenza, semmai il contrario (infatti nessun premier europeo prima d’ora era caduto in questa trappola). E nessuno oggi in Europa trova realistica la tattica dell’Italia di ventilare la ratifica del Mes solo in cambio di regole di bilancio più morbide: nessun altro governo accetterebbe il baratto.

 

Anche perché l’Italia un po’ va meglio, sì, ma non esageriamo. L’economia sta visibilmente rallentando per tutti, anche per noi. Dal 2019 poi siamo cresciuti un po’ più di Francia e Germania, ma la metà della media dell’Unione europea, un terzo degli Stati Uniti e saremmo cresciuti quasi zero senza fare 130 miliardi di debito in più per i bonus-casa. E ora questo debito va finanziato. […]

PAOLO GENTILONI PASCAL DONOHOE CHRISTINE LAGARDE PIERRE GRAMEGNA raffaele fitto giorgia meloni

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?