
RUPERT MURDOCH NON FA MAI NIENTE PER CASO: LANCIA UN NUOVO GIORNALE IN CALIFORNIA PERCHÉ VUOLE LANCIARE LA CANDIDATURA DEL DEMOCRATICO GAVIN NEWSOM ALLA CASA BIANCA, NEL 2028, COME ANTI-TRUMP – LA SOCIETÀ “NEWSCORP”, DELLO “SQUALO” AUSTRALIANO, ANNUNCIA IL LANCIO DEL “CALIFORNIA POST”, L’EDIZIONE DI LOS ANGELES DEL “NEW YORK POST”: SARÀ UN TERREMOTO PER IL TURBO-LIBERAL GOLDEN STATE – NELLA GRANDE MELA, IL “POST” HA BATTUTO LA CONCORRENZA DEI TABLOID, A SUON DI SCOOP E TITOLI INCENDIARI. E IN CALIFORNIA, PUÒ SPADRONEGGIARE GRAZIE ALLA CRISI DRAMMATICA DEL “LOS ANGELES TIMES”
Traduzione di un estratto dell’articolo di Erik Hayden per https://www.hollywoodreporter.com/
Nel 2012, la Tribune Co., società madre in difficoltà del Los Angeles Times con sede a Chicago, stava uscendo da una lunga e complessa procedura di fallimento […], che il suo allora proprietario, l’audace magnate immobiliare Sam Zell, aveva definito un “accordo infernale”.
Rupert Murdoch si era detto interessato a rilevare il Times, ma alla fine decise di non fare un’offerta (il magnate era impegnato: stava cercando di separare i quotidiani meno redditizi, come il New York Post e il Wall Street Journal, dalla più lucrosa divisione di studi cinematografici 20th Century Fox e dalla sua Fox News).
I tempi cambiano, ma la passione del 94enne Murdoch per i giornali no. Il 4 agosto, la sua divisione editoriale News Corp, guidata da Robert Thomson, ha annunciato il lancio del California Post: un quotidiano tabloid stampato con sede a Los Angeles, destinato a espandere il New York Post sulla costa occidentale.
A guidarlo sarà Nick Papps, veterano dei giornali australiani di Murdoch, con debutto previsto per l’anno prossimo.
L’idea di una “guerra tra giornali” all’antica nella L.A. del 2025 — una metropoli da 3,8 milioni di abitanti servita da un solo quotidiano a foglio largo, il Los Angeles Times, e priva di tabloid incendiari — può sembrare anacronistica in un’epoca in cui i dirigenti editoriali si affannano su come integrare video in stile TikTok nei siti di news o rendere le redazioni a prova di intelligenza artificiale.
FINTA PRIMA PAGINA DEL CALIFORNIA POST
Ma la scommessa di News Corp ha una logica precisa: a New York, il Post ha verosimilmente vinto la battaglia dei tabloid contro il progressista ma sempre più impoverito New York Daily News, gestito dal fondo Alden Global Capital […].
Anche altri quotidiani da metropolitana, come amNew York, sono spariti nell’era dell’iPhone.
Sulla costa ovest, il solo concorrente stampato quotidiano del L.A. Times è il Daily News della San Fernando Valley, che ha una circolazione media nei giorni feriali di appena 26.056 copie, ed è anch’esso di proprietà di Alden.
Il Post sembra detenere oggi la più alta circolazione media stampata nei giorni feriali negli Stati Uniti (515.883 copie), superando persino il Wall Street Journal (449.645), il Los Angeles Times (396.428) e il New York Times (276.108), secondo i dati dell’Alliance for Audited Media del 13 giugno.
Questo successo è in parte dovuto agli sforzi di News Corp per far pagare la consegna porta a porta nei sobborghi, una strategia abbandonata da molte altre testate. La vera domanda è: gli abitanti di Beverly Hills saranno disposti a ricevere il California Post sul vialetto come lo sono quelli del Jersey Shore?
È però sul web che il Post registra il vantaggio più netto: con oltre 50 milioni di visitatori unici mensili, supera di decine di milioni testate rivali come il Daily Mail o TMZ, e conta circa 30 milioni di lettori online in più rispetto al Los Angeles Times, secondo Comscore.
Dispone di una solida redazione locale, giornalisti politici con accesso a Donald Trump e una robusta squadra per sport e intrattenimento (Page Six).
Secondo News Corp, la “seconda più grande concentrazione” di lettori del Post si trova proprio a L.A., con 3,5 milioni di utenti unici mensili.
Ora la palla passa a Patrick Soon-Shiong, proprietario del Times. Da quando ha allontanato l’ex direttore Kevin Merida e ritirato l’endorsement presidenziale a Kamala Harris, il miliardario della biotecnologia sembra indeciso sul futuro del giornale: più voci conservatrici?
donald trump con rupert murdoch e jerry hall
Meno opinioni? Un indicatore di bias generato da AI? Un ritorno in Borsa? Più contenuti “streaming”?
Intanto licenzia personale e perde l’appoggio di alleati che nel 2018 lo avevano accolto come salvatore dopo l’acquisto da 500 milioni dal caotico gruppo Tronc.
Nonostante tutto, il Los Angeles Times ha mantenuto finora un quasi monopolio sull’informazione locale: ha dominato nella copertura in tempo reale (incendi, proteste ICE, attivazione della Guardia Nazionale), ha sostituito voci alternative come LA Weekly, è punto di riferimento per il municipio e pubblica ancora decine di testate locali dalla San Fernando Valley a Laguna Beach.
RUPERT MURDOCH CALIFORNIA POST
Ma quel monopolio rischia ora di essere minacciato da una macchina ben finanziata, gestita da veterani della stampa britannica. Ironia della sorte, mentre il Post va a ovest, deve fronteggiare la concorrenza anche di brand del Regno Unito come Daily Mirror, Daily Mail e The Independent, che stanno aprendo sedi in America.
[…] il California Post, con il suo tono anti-Dem, l’attenzione mondana di Page Six e una copertura sportiva dedicata a Lakers e Dodgers, ha più di una chance per restare.
Come il Post prospera a New York come contraltare scanzonato al New York Times, è facile immaginare che la sua versione californiana punterà dritta al cuore del Times a El Segundo. La vera domanda è: Soon-Shiong ha un piano per difendere il suo territorio?
IL VICEPRESIDENTE CINESE HAN ZHENG VICINO A RUPERT MURDOCH ALL INAUGURATION DAY DI TRUMP
RUPERT MURDOCH
rupert murdoch con i figli
rupert murdoch
rupert murdoch elena zhukova. 4
PROTESTE CONTRO FOX NEWS A NEW YORK - 2023
RUPERT MURDOCH ALLA CASA BIANCA MENTRE TRUMP FIRMA L ORDINE ESECUTIVO SUL FONDO SOVRANO
rupert murdoch
the fall di michael wolff
RUPERT MURDOCH
LACHLAN MURDOCH CON IL PADRE RUPERT
FINTE PRIME PAGINE DEL CALIFORNIA POST