urbano cairo luciano fontana aldo cazzullo walter veltroni

FULVIO ABBATE-SPIA! - IL PROSSIMO DIRETTORE RESPONSABILE DEL ‘’CORRIERE DELLA SERA’’ POTREBBE ESSERE WALTER VELTRONI, CONSIDERATO GIÀ OGGI IL DIRETTORE-OMBRA DEL QUOTIDIANO - CI SONO PERÒ ALTRE TRE FIRME DATE IN POLE POSITION PER SOSTITUIRE LUCIANO FONTANA: ALDO CAZZULLO, BARBARA STEFANELLI, CARLO VERDELLI - A FAR RISALTAR FUORI L’OPZIONE VELTRONI È IL SUO PESO MANOVRIERO NEL MAINSTREAM CULTURALE DELLA SINISTRA CHE PIACE ALLA GENTE CHE PIACE. ALL’EDITORE URBANO CAIRO, NATURALMENTE, L’ARDUA SENTENZA…

Alessio Manninohttps://mowmag.com/attualita/veltroni-nuovo-direttore-del-corriere-della-sera-possibile-ma-noi-vi-sveliamo-gli-altri-papabili

 

veltroni 1

Il prossimo direttore responsabile del Corriere della Sera potrebbe essere Walter Veltroni, che ne è già editorialista e, si dice, guida-ombra alle spalle del titolare ufficiale, Luciano Fontana. A rilanciare la voce, uscita una prima volta a fine 2020, è stato lo scrittore Fulvio Abbate con un post su Facebook di ieri, domenica 10 luglio. Fonti “attendibili” assicurerebbero che questa volta la sostituzione si farà. 

 

A prendere la decisione, ça va sans dire, l’editore del quotidiano, Urbano Cairo. Abbate definisce “convincente” la soffiata, presumibilmente uscita dalle stanze del Corrierone. Del resto, stiamo parlando di Veltroni, “l’eminenza grigia di quella che io chiamo la P2 culturale di sinistra”, puntualizza l’anima di Teledurruti e fondatore del movimento culturale Avanguardia Narcisista. 

 

fulvio abbate paolo mieli foto di bacco

Che sull’ex segretario del Partito Democratico non le manda a dire: “È il maestro della banalizzazione, basta leggere gli articoli di devastante spessore che firma sul Corriere per rendersi conto di come a lui si debba un impoverimento assoluto di pensiero, a partire dalla sua idea di ‘vocazione maggioritaria’, che dal mio punto di vista di intellettuale è esattamente il contrario di quel che dovrebbe fare un intellettuale, che deve coltivare semmai la vocazione minoritaria”. 

 

aldo cazzullo foto di bacco (4)

Il Walter nazionale sarebbe perfetto per il timone del giornale d’establishment par excellence: “Tutti i luoghi dell’organizzazione della cultura e dello spettacolo in questo nostro Paese stanno sotto la V di Veltroni”. La più recente prova, per Abbate, è l’ultimo premio Strega: “Faccio parte degli Amici della Domenica (la giuria di personalità eccellenti, ndr). Ebbene, non tutti sono stati invitati. In prima fila c’era tutto il mondo che orbita attorno a Veltroni, in una logica di presidio del territorio. 

 

walter veltroni con la moglie flavia foto di bacco

È l’egemonia non in senso gramsciano, ma jovanottiano, che è nemica del pensiero, della dialettica e anche dell’eros. Sono quelli che considerano ogni obiezione una forma di invidia e rosicamento, mentre, per quanto mi riguarda, io sono contento di quel che sono, ho raggiunto il punto in cui, come diceva Nietzsche, si diventa ciò che si è. Ma come diceva Montanelli, sono i servi che fanno il padrone”.

 

LUCIANO FONTANA BARBARA STEFANELLI

In realtà, per un possibile cambio della guardia al vertice del Corsera i nomi papabili sono più d’uno, e qualcuno anche in posizione più avanzata di Veltroni. In primis Aldo Cazzullo, che oltre a rispondere ai lettori nella rubrica giornaliera che fino al 2017 era tenuta da Sergio Romano (e prima di questi da Indro Montanelli), è stato da poco nominato da Cairo a capo di una task-force interna dedicata a speciali filoni. 

 

Barbara Stefanelli

Uno è stato inaugurato giusto ieri, con un bel reportage sulla vita notturna milanese. Il ruolo nuovo di zecca è interpretato come un segnale di ascesa, per una firma molto apprezzata nel circuito mediatico-culturale per la vena divulgativa (l’ennesima biografia di Dante Alighieri è sua) e la rassicurante medietas da opinionista puntualmente equidistante. 

 

Altro nome, anch’esso non nuovo nei rumors, è quello di Barbara Stefanelli: attuale vicedirettrice, nel 2011 ha curato il lancio del domenicale La Lettura ed è la mente del blog La27ora (non privo di alzate d’ingegno, una su tutte la fulminante puntata datata 31 marzo scorso, titolo: “Il sospetto che Putin sia lucidissimo e abbia calcolato ogni mossa”). 

SERGIO MATTARELLA CARLO VERDELLI

 

Terzo in ordine di probabilità, Carlo Verdelli: professionista di indiscusso valore, ha il vantaggio di piacere molto a Cairo, che però, difatti, lo ha messo da pochi mesi a dirigere il settimanale di punta del gruppo Rcs, Oggi. 

 

A far risaltar fuori l’opzione Walter Veltroni è il combinato disposto di due fattori: innanzitutto, come conferma Abbate, il suo peso manovriero nel mainstream culturale della sinistra à la page (immortale, in questo senso, resta il servizio della ex Jena Enrico Lucci alla prima del film “I bambini sanno”, nell’aprile 2015, quando l’intera mondanità della gente di Certa-Kual-Kultura si dette convegno per coprire di elogi il manufatto veltroniano); 

 

fabrizio roncone walter veltroni foto di bacco

secondo, il legame fra Veltroni e il direttore odierno Luciano Fontana, che era il capo dell’ufficio centrale de L’Unità quando a dirigerla, fra il 1992 e il 1996, era appunto il Nostro. L’intronizzazione del Walterone equivarrebbe allora a un avvicendamento che saprebbe di disvelamento: come dire, il direttore occulto diventa direttore a tutti gli effetti.

 

Ogni decisione, ça va sans dire, è nelle mani e nei pensieri di Urbano Cairo. Da un lato, Fontana di suo non gli darebbe motivo di procedere all’amoveatur, essendo stato in questi anni il capo-macchina ideale delle strategie dell’imprenditore. 

 

urbano cairo foto di bacco (3)

Dall’altro, però, Cairo sarebbe capace di spiazzare, e se è vero che Veltroni si porta comunque addosso un marchio senza dubbio politicamente orientato, d’altro canto il suo profilo di centrale culturale vivente, dai toni e modi accomodanti, utile commentatore alla Gazzetta dello Sport, non divisivo sul piano delle idee, costituirebbe un atout, e non un handicap, per sfoggiare un direttore di più pregnante, anzi, diciamo pure più piaciona presenza scenica. Un volto non proprio nuovo, certo, ma anche, ai sommi livelli dei salotti che contano, ancora spendibile. Eccome se ancora spendibile.  

goffredo bettini walter veltroni

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....