1. ANVEDI’ COME S’INCAZZA FAZIO SE BRUNETTA ACCENNA AI 5,4 MILIONI DEL CONTRATTO RAI 2. LA RAI PIENA DI DEBITI RIEMPIRÀ LE TASCHE DEL COMPAGNO FABIOLO MENTRE IL PIL CROLLA, I DISOCCUPATI AUMENTANO E MILIONI DI PENSIONATI VIVONO CON 500 EURO AL MESE 3. LA REPLICA STIZZOSA DI FAZIO E’ PEGGIO DEL BUCO: “MI PREME DIRE AL PUBBLICO CHE QUESTO PROGRAMMA SIA INTERAMENTE PAGATO DALLA PUBBLICITÀ”. E ALLORA? E’ IL MINIMO SINDACALE: I PROGRAMMI DI INTRATTIMENTO DI VIALE MAZZINI DEVONO OVVIAMENTE FAR GUADAGNARE PER PERMETTERE POI DI CONFEZIONARE TRASMISSIONI DI SERVIZIO PUBBLICO 4. A MENO CHE L’INASCOLTABILE FAZIO E L’INGUARDABILE LITTIZZETTO CON IL LORO COAUTORE TANTO “CORRETTO” MICHELE SERRA NON CONSIDERANO “CHE MARKETTA CHE FA” UN PROGRAMMA DI SERVIZIO PUBBLICO (IN QUESTO PAESE TUTTO E’ POSSIBILE)

1 - VIDEO DELLA LITE FAZIO BRUNETTA

2 - BRUNETTA, SCINTILLE CON FAZIO SULLO STIPENDIO
Dal "Corriere della Sera"

Scintille tra Renato Brunetta e Fabio Fazio sugli stipendi dei conduttori della tv pubblica durante l'intervista del capogruppo Pdl alla trasmissione «Che tempo che fa». Mentre stava rispondendo a una domanda su Alitalia, Brunetta ha buttato là una frase proprio sui compensi di Fazio: «Si leggono tante cose anche sui cinque milioni del suo contratto, meritati eh...».

«Non posso dire se ho un contratto di cinque milioni, perché il contratto me lo impedisce», ha ribattuto secco Fazio dopo aver anche assicurato: «Io però faccio guadagnare la mia azienda. Sono contentissimo di restituire il 50 per cento in tasse e non ho nessuna denuncia fiscale».

Nelle scorse settimane Brunetta aveva presentato diverse interrogazioni per chiedere di rendere pubblici i compensi, tra l'altro, del conduttore della trasmissione di Rai 3, oltre che di Luciana Littizzetto e di Roberto Benigni. Le parole con cui Fazio ha risposto a Brunetta sono state sottolineate da un applauso del pubblico e il capogruppo si è subito lamentato: «Mi aveva detto che il pubblico non sarebbe stato di parte».

«Il pubblico sperava che non arrivassimo a questo punto - ha risposto Fazio -. Io parlavo di Alitalia con un economista». Brunetta ha ricordato che il discorso è passato da Alitalia alla Rai, che sono due asset del Paese che non vanno depauperati, ma difesi. «Mi preme dire al pubblico che questo programma sia interamente pagato dalla pubblicità» ha sottolineato Fazio.

«Non è proprio così» ha replicato Brunetta, che ha affermato che «la trasparenza, che ho chiesto a Gubitosi, serve proprio a questo». «Spero che i miei compensi vengano pubblicati. Io sono in Rai da trent'anni» ha concluso Fazio. Dopo una domanda di economia l'intervista è terminata con una stretta di mano e un freddo «Buona sera».


2. LA RAI PIENA DI DEBITI RIEMPIRÀ LE TASCHE DI TAL FAZIO FABIO CON 5.400.000 EURO MENTRE IL PIL CROLLA, I DISOCCUPATI AUMENTANO E MILIONI DI PENSIONATI VIVONO CON 500 EURO AL MESE
Dal blog di Carlo Vulpio - http://carlovulpio.wordpress.com/2013/10/13/la-rai-piena-di-debiti-riempira-le-tasche-di-tal-fazio-fabio-con-5-400-000-euro-mentre-il-pil-crolla-i-disoccupati-aumentano-e-milioni-di-pensionati-vivono-con-500-euro-al-mese/

Zitto zitto, tomo tomo, quatto quatto, cacchio cacchio. Ovvero, Fabio Fazio.
Chi è questo qui, cosa sa fare, cosa ha fatto nella sua vita, cosa ha studiato, quali e quanti libri ha letto, quanto lavoro ha fatto nei campi e nelle officine, quali protettori ha, per ottenere dalla Rai un rinnovo del suo contratto fino al 2017 per la bellezza di 5.400.000 (cinque milioni e quattrocentomila) euro?

Fosse il compenso di un'azienda privata (ma quale azienda privata gli darebbe tanti quattrini?), si potrebbe anche capire. E' il mercato, bellezza, e così va la vita. Ma è la Rai. Il servizio pubblico. L'azienda radiotelevisiva in cui gli introiti pubblicitari sono crollati e i debiti aumentati, la stessa Rai alla quale ognuno di noi è obbligato a versare il canone e il cui presidente è la signora Anna Maria Tarantola, una che di economia e di "economie" dovrebbe saperne qualcosa, visto che viene dalla Banca d'Italia ed è stata fortissimamente voluta dal senatore a vita Mario Monti, il premier delle "lacrime e sangue" (degli altri).

Crisi economica, debito pubblico, pil in sofferenza, spending review, promesse solenni di calmierare i compensi ai manager e ai funzionari pubblici, e a tutti coloro che lavorano con aziende pubbliche, non valgono per questo furbetto ligure (e per gli alti magistrati delle corti supreme, che quel calmiere se lo sono fatto abolire da altri alti magistrati loro "colleghi").

Che bravo che è Fabio Fazio Cacchio Cacchio (da ora FFCC), com'è educato, come sa tenere basso il tono e il profilo, come si genuflette bene con chiunque, come evita ogni domanda, quanto è rassicurante. Sapeva fare solo l'imitazione di Enzo Biagi e poi, bum, è diventato il campione dell'ovvietà nazionale, il pacioso curato di campagna al cui confronto don Abbondio è un eroe, il bravo presentatore tv che ha una parola buona per tutti (cinquemilioni e quattrocentomila parole buone fino al 2017), il mieloso e melenso assertore dei valori di legalità-onestà-bontà-nocriminalità-costituzionalità-serietà e insomma un'altra giaculatoria di tà-tà-tà-tà-tà.

Com'è che per questo sperpero nessuno interroga e nessuno denuncia? (Solo Renato Brunetta, va detto, sta facendo le pulci alla Rai in questi mesi, con il suo osservatorio Raiwatch). Com'è che nessuno abbaia, a destra, al centro e specialmente a sinistra, neh, dove stanno i meglio ospiti (politici e non solo) e i meglio autori "impegnati" (vero, Michele Serra?) di FFCC?

Si dirà: ma c'è Grillo, che ha chiamato il furbetto ligure "cameriere". Sbagliato. A parte il fatto che questa è un'offesa nei confronti di chi fa il cameriere (e infatti non poteva che venire da un altro miliardario qual è Grillo), lavoro che di norma viene esercitato da persone gentili, non servili, a rendere poco credibile l'invettiva di Grillo è la circostanza che costui vorrebbe fare in Rai come e peggio di chi già la occupa, tanto è vero che FFCC, subito dopo essere stato chiamato "cameriere" dalla barbuta protesi di Casaleggio, il vero padrone del M5S, ha invitato nel proprio salottino buonino buonino il deputato grillino Fico, il quale, quando ha aperto bocca, coniugando i congiuntivi da vero semianalfabeta, ha fatto subito capire che è stato nominato presidente della Commissione di Vigilanza Rai esclusivamente per meriti linguistici.

Ora, è vero che ci sono cose molto più importanti di cui occuparsi - una per tutte, e su tutte, la strage continua che sta riempiendo di cadaveri il Canale di Sicilia -, ma anche i 5.400.000 euro a FFCC sono un fatto importante. Tanto importante che FFCC e chi lo protegge stanno cercando di mettere la sordina alla notizia.

Dovesse mai accadere che la famosa Rete e la famosa stampa indipendente avessero un sussulto e piantassero un casino nella cosiddetta opinione pubblica? (Improbabile, perché dopo tutto FFCC va bene un po' a tutti). Come farebbe in tal caso questa specie di pretino spretato a fare una bella puntata di tv del dolore, tutta lacrime e buoni sentimenti in diretta tv, per i disoccupati e i pensionati a cinquecento euro al mese? Fazio Fazio? Cacchio Cacchio

 

LITE FAZIO BRUNETTA LITE FAZIO BRUNETTA LITE FAZIO BRUNETTA LITE FAZIO BRUNETTA LITE FAZIO BRUNETTA LITE FAZIO BRUNETTA LITE FAZIO BRUNETTA MICHELE SERRA Aspirante vedovo il film con Luciana Littizzetto e Fabio De Luigi Trailer h partb MICHELE SERRASANREMO FABIO FAZIO BIANCA BALTI LUCIANA LITTIZZETTO jpegGubitosi Luigi Anna Maria Tarantola

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”