edwige fenech

ARCHEO-FELTRI! QUANDO LA FENECH ERA LA PRINCIPESSA SUL PISELLO: IL DIETRO LE QUINTE DEL VARIETÀ RAI “CARNEVALE” DEL 1988 - L’IMPACCIATA PRESENTATRICE FA LE BIZZE TRA CAPRICCI E ADULATORI, FUNZIONARI, SARTE E REGISTI DISTESI AI SUOI PIEDI COME ZERBINI – RETROSCENA: MONTEZEMOLO, ALL’EPOCA COMPAGNO DI EDWIGE, ANDO’ DAL DG BIAGIO AGNES PER FAR LAVORARE LA SUA FIDANZATA IN RAI E SOTTRARLA ALLE “DOCCE” – VIDEO+FOTO PEPERINE

 

Articolo di Vittorio Feltri per Libero Quotidiano

 

edwige fenech 9

(V.F.) - La montagna partorisce il topolino, e il topolino se la mangia. Nella guerra degli indici di gradimento, ogni valore, buonsenso incluso, viene stritolato. E così succede che Edwige Fenech, impacciata presentatrice di «Carnevale» (Reteuno) ed ex protagonista di film cochon, diventi un simulacro venerabile per funzionari e registi, cameramen e truccatrici, sarte e generici vari al soldo dell' ex monopolio. Una dea per tutti, tranne che per il pubblico che assiste inerte e avvilito ai riti melensi del sabato sera.

edwige fenech carnevale

 

Visto da vicino, anzi da dietro, il programma della sempreverde algerina sembra una caricatura degli show tradizionali; una caricatura talmente forzata da risultare più assurda di quella architettata da Arbore. Paradossalmente, «Carnevale» è la parodia involontaria di «Indietro tutta».

 

 

edwige fenech

Dopo lo sconquasso provocato da Celentano, è in atto un tentativo di videorestaurazione che riporta viale Mazzini alla paleotelevisione, quella di Lauretta Masiero, del mago Zurlì e del professor Cutolo. Nei padiglioni della Dear, in via Nomentana, non c' è il serpentone idrovoro dell' appuntato Frangipane, ma un codazzo di serventi che saltellano intorno alla Fenech per placarne i capricci e l' ansia.

 

montezemolo fenech

Clima da psicodramma. Quando entriamo negli stabilimenti cinematografici trasformati in dépendance della tivù di Stato, sono le 18 e 30. Mancano due ore all' inizio dello spettacolo che fa la concorrenza a quello di Raffaella Carrà. Ma è già un delirio a cui contribuiscono le prove di altre trasmissioni. Nello studio 2, imperversa «Ieri Goggi domani»; nell' 1 si esercita Barbato per «Va' pensiero»; nel 5 si allestisce «Domenica in». Il battaglione degli ospiti vaga nei corridoi in attesa dell' appello. E nel gran vociare emergono comandi gridati: «Luce, datemi le luci - Sposta quel carrello- Più in là, mortacci».

edwige fenech

 

edwige fenech 7

Il bar è come quello della stazione di Catania, affollato e polveroso, conquistare lo scontrino alla cassa è un cimento muscolare. Su una distesa di bucce di bruscolini, bivaccano bionde stoppose dall' incerto mestiere, forse sono ragazze ponpon; giovanotti di colore che col piede battono il ritmo di una musica immaginaria e guardano sognanti il soffitto annerito dal fumo. A un tavolo, gli orchestrali in smoking e mocassini con la para tirano le carte per un interminabile scopone scientifico, e al conteggio dei punti s' azzuffano rinfacciandosi le colpe di un 7 non spaiato e di una fallita primiera.

fenech

 

Transita Banfi, che è preciso all' imitazione di se stesso, cioè uguale al finto cugino: la camicia di flanella a quadretti che gli esce dai pantaloni, maniche rimboccate, un' aria stravolta e pensosa, Gianfranco Jannuzzo passeggia nervoso. Stefano Nosei ce l' ha col nodo della cravatta. Renato Pozzetto stringe per mano una bambina col soprabito celeste (quella che ha fatto il film con lui sul fanciullo che divenne adulto in tre minuti) e conversa con tutti quelli che incontra.

edwige fenech 6

 

INAVVICINABILE

Ma dov' è Edwige? Otteniamo di avvicinarci alle sue stanze grazie all' intercessione di Marco Luce, paziente cucitore dei rapporti tra il circo della Rai e quello del stampa. Lo seguiamo negli ambulacri riservati agli addetti ai lavoratori e ci imbattiamo in un tale che suona la cornetta appoggiato a uno stipite. Ci affacciamo nella sala delle costumiste, e una dozzina di donne in grembiule bianco, stupite per l' intrusione, sollevano la faccia dal piatto di porchetta: sedute al tavolo delle imbastiture, approfittano di una pausa per cenare fra spagnolette, manichini e ferri da stiro.

 

edwige fenech 5

Odore di tela nuova e rosmarino fritto. Passiamo oltre. Ed ecco Cocciante, criniera ricciuta, in giacca con maniche alla raglan, sobria. Poi un tizio in canottiera, orecchini che brillano e stuzzicadenti che gli pende dalle labbra. E finalmente, il camerino-tabernacolo della Fenech. Ma lei non c' è. «Ancora non s' è fatta vedè - ci informa il parrucchiere piuttosto seccato -, e l' acconciatura è tutta da sistemare. Sempre così, mannaggia alla». Torniamo nella bolgia dove spicca una calvizie: è quella di Pierluigi Zerbinati, il sosia di Craxi.

 

edwige fenech 4

L' attore, con Oreste Lionello mascherato da Andreotti, farà un numero in «Carnevale». È molto più basso del segretario del Psi e gli somiglia vagamente, come vagamente si somigliano tutti i pelati dalla fronte in su. Indossa un completo di grisaglia senza pretese, e appare soddisfatto di sé. Come potrebbe non esserlo? Lo pagano per mettersi le mani sui fianchi, sporgere il petto e ripetere qualche luogo comune con timbro ducesco. Nessuno ride, ma lui incassa. Ormai, le spiritose vignette di Forattini hanno trovato una genia di imitatori in ogni ramo espressivo che spacciano patacche di Craxi con gli stivali: sono falsi grossolani che non divertono e minacciano di appassire anche la vis comica degli originali. La tivù è un tritasassi.

 

pozzetto fenech

Poco più di un anno fa, Grillo fu lapidato per un paio di battute convenzionali sui socialisti; adesso Zerbinati si esibisce impunemente, suscitando malinconia e disagio, in banali ritratti pseudosatirici che puntano sull' indole forte di Bettino. Al quale bisogna dare atto di essere forte sul serio, almeno di stomaco, essendo riuscito a digerirli insieme con l' autore e chi lo ha scritturato.

 

Ma da queste ovvie riflessioni siamo distolti per un' improvvisa eccitazione che ha colto i tecnici. È il segnale che Edwige è arrivata. E cerchiamo di raggiungerla. Ma fuori dal camerino, il parrucchiere ci avverte: «Semaforo rosso, sta infilandosi il vestito».

Aspettiamo cinque, dieci minuti. Sentiamo un bisbiglio. Ancora silenzio.

 

Quindi una ragazza dalla pelle scura esce di corsa, gli occhi sbarrati, dice più sconsolata che disperata: «Mo' non se lo vuole mettere, non le piace». E si precipita in sartoria. Concitazione, strilli: «Le forbici, dove sono le forbici?». Si fa avanti una donna anziana, scuote il capo: «Fatemè dà uno sguardo». Conciliaboli. Altri strilli: «Svelte, i cerotti. E le spille Non una, tre spille, quattro, te pozzino amm».

gianfranco d'angelo fenech

 

L' ABITO SGRADITO

edwige fenech 3

 Il trambusto cresce. Una processione irrompe nello stanzino. E ci rendiamo conto che in Rai un abito che non sia gradito alla diva equivale a dipendenti alla morte di un parente stretto.

 

Interviene Pozzetto con bimba-collega. Intervengono Nosei, un funzionario, uno dell' ufficio stampa, uno stuolo di lavoranti, un cameriere con due cartoni di acqua minerale. È uno di quei momenti, si intuisce, che precedono le tragedie se non le catastrofi.

biagio agnes

Siamo rassegnati a vedere la Fenech in déshabillé che sbatte la porta e se ne va in lacrime: «Basta, non ci sto più!». E dietro di lei un plotone di supplicanti: «No, resta, fallo per noi, Edwige». L' uscio si spalanca. Colpo di scena: da quella stanza, che deve essere come Versailles per contenere tanta gente, sortiscono esultanti le modiste, gli assistenti, tutti. E una signora annuncia: «Se l' è messo, grazie a Dio».

 

L' INCONTRO

edwige fenech 2

Tocca a noi. Ci accingiamo a bussare, quando una mano di ferro blocca la nostra. «Calma», ammonisce il titolare del robusto arto. Siamo calmissimi. E attendiamo ancora. Fra dieci minuti attacca la diretta. Che l' intervista vada a farsi benedire?

Miracolo. La Fenech appare. Bella.

 

EDWIGE FENECH E MONTEZEMOLO

Altera. Un incedere lento, solenne: che sia un artifizio per valorizzare il portamento? No. Paura di cadere dai tacchi e oggettiva difficoltà a reggersi in precario equilibrio sulla punta degli spilli. Ella viene verso di noi, schiudendo la bocca in un sorriso che incanta. Abbiamo il sospetto che sia dedicato a qualcuno alle nostre spalle. E ci voltiamo, verificando che è proprio per noi. La Splendida ci concede l' onore di accompagnarla fino al proscenio e di interrogarla mentre percorriamo il tratto da qui alle telecamere.

 

- Perché trema?

«Emozione, tanta emozione per il programma che si inizia».

edwige fenech 12

Si distrae subito, stimando compiaciuta l' ammirazione che si legge nelle pupille del popolo che fendiamo per recarci nello studio.

- A che cosa sta pensando in questo istante, alla Carrà?

«Figuriamoci, penso alla mia trasmissione».

- La considera un successo?

 

«Sì. E spero che duri».

- Ora che ha scoperto il video, basta cinema e basta teatro?

«A febbraio uscirà un mio film. Un film importante».

EDWIGE FENECH

- Meglio il set o la tivù?

«Apprezzo entrambi».

- Teme più l' Auditel o i riflettori?

 

«Tutto. Niente, tutto, non so».

Ce la sottraggono tre o quattro dirigenti che la conducono al microfono.

Si ode il fruscio dell' abito sul pavimento. Poi Edwige è sola, e dice d' un fiato quello che sa: «Signori, ecco a voi». Per la televisione è sufficiente, e lei si conferma diva.

edwige fenechMONTEZEMOLO ITALIA FUTURAluca cordero di montezemolomontezemolo biagio agnes

edwige fenech 10carlo giuffre edwige fenechedwige fenech 1FENECH QUEL GRAN PEZZO UBALDAALVARO VITALI - EDVIGE FENECH - LINO BANFIFENECHedwige fenech 11

Ultimi Dagoreport

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...