berlusconi d'urso

“BERLUSCONI MI FECE LA CORTE E IO GENTILMENTE LA RESPINSI” –AMORI, DOLORI E BOLLORI DI BARBARA D’URSO CHE OGGI COMPIE 65 ANNI: “QUALCHE ANNO FA IL CAVALIERE MI HA DETTO: BARBARA LO SAI QUELLO CHE HAI PERSO, MA SEI ANCORA IN TEMPO. CI ABBIAMO RISO SOPRA” - "HO DETTO MOLTI NO. IN RAI, PER ESEMPIO". PIPPO? “NOOOOOO. PERÒ L’HO VISTO IN MUTANDE IN CAMERINO” - BEPPE GRILLO? “FIGURIAMOCI. UN AMICO” – "VASCO ERA STUPENDO". LE CANZONI CHE LE AVREBBE DEDICATO? “MITOLOGIA” – "OGGI SONO SOLA, MA HO UN SACCO DI GENTE CHE MI VUOLE BENE". E SULL’ADDIO A MEDIASET DICE…

Andrea Malaguti per la Stampa

 

SILVIO BERLUSCONI BARBARA D URSO DOMENICA LIVE

Maria Carmela d’Urso, detta Barbara, come festeggia i 65 anni?

«Non è la mia età. Cioè: lo è, ma anche no».

Non mi è chiarissimo.

«Non mi importa tanto dell’età. L’età non esiste».

 

Lo dice lei che ha il vantaggio del janefondismo, il suo corpo si rifiuta di invecchiare.

«Anche la mia testa. Potrei innamorarmi di un uomo di vent’anni come di 80. I 65 non mi pesano, come non mi sono pesati i 60 o i 50. In ogni caso li festeggio con amici. E non vedo l’ora di celebrare i 70. L’energia non mi manca e il cielo mi vuole bene».

 

Prega ancora la Madonna prima di andare a dormire?

«La prego. Ma non prima di andare a dormire. Io odio gli obblighi e gli incatenamenti. Mi rivolgo alla Madonna quando ne ho bisogno».

 

E’ molto credente?

«A modo mio».

Qual è il suo modo?

«Sento l’energia. Ce n’è una buona, bianca, positiva. Ma anche una nera, cattiva, che qualcuno cerca di scaricarti addosso. E naturalmente esiste l’energia universale. Ciò detto, nella Madonna ci credo».

Perché la Madonna?

BARBARA D URSO SILVIO BERLUSCONI

«Per me è importante. Ho anche un ritratto della Madonna del Carmelo qui in camerino».

E’ da lei che viene il suo nome?

«Da lei. Mio padre era di Laurenzana, in provincia di Potenza, dove facevano la processione e mia madre accettò di chiamarmi Maria Carmela per riavvicinarsi alla nobile famiglia del marito che la guardava con qualche sospetto. In privato, però, mi ha sempre chiamato Carmelita. Carmelita D’Urso, non è magnifico?»

 

Lo è. Ma lei lo ha tradito cambiandolo in Barbara.

«Ma si rende conto? Mi serviva un nome più nordico».

 

Se la ricorda sua madre che la chiama Carmelita?

berlusconi d urso

«Confusamente. Ero molto piccola quando stava bene. Ho questa immagine di lei a letto che per punirmi mi batte il cucchiaio di legno sul sedere e dice: Carmelita, Carmelita, Carmelita. E’ morta che avevo undici anni, dopo quattro anni di malattia. Ricordo gli aghi nelle sue braccia. I lividi neri. Il dolore mio e dei miei fratelli».

 

Lo ha mai superato il senso di abbandono?

«Mai. E’ rimasto lì, nel profondo. Assieme all’appesità».

Appesità è una parola molto bella. Ma che significa?

«Non è italiano, lo so. Ma è una distinzione che io vedo con chiarezza. Da una parte c’è l’attesa, che può essere bellissima, magari per una cena o per un appuntamento galante. Dall’altra c’è l’appesità, il limbo, l’impossibilità di sapere cosa sta per succedere, quel vi prego ditemi qualcosa a cui nessuno sa rispondere e che io identifico con la malattia e la morte di mia madre».

 

Ha fatto psicoterapia per elaborare l’appesità?

«Moltissima. Ma non solo per quello. L’ho fatta anche per analizzare il rapporto con Mauro Berardi, il padre dei miei figli. Lui è più grande di me. E ha un carattere – come dire – molto ben delineato».

Perché lo scelse?

«Ero follemente innamorata di lui. E lui di me. E’ stato un incontro magico».

Anche il carattere di suo padre Rodolfo era «molto ben delineato».

«Vero. Dice che c’è un nesso?».

BERLUSCONI D' URSO

 

C’è?

«Per tutte le figlie il padre è l’uomo della vita. Ci siamo lasciati e ritrovati».

Una volta le tirò due scudisciate col frustino da cavallo.

«Sì. Avevo detto che ero a una festa, ma non era così. Non è mai più successo, ma me le ricordo ancora. Era un uomo severo. Come tutta la sua famiglia di nobili lucani. E severa era mia madre».

Lei è severa?

«Lo sono. Perseguitata da questo rigore morale da cui non so scappare. Se rinasco di sicuro mi comporto in modo più allegro».

 

A scappare da Napoli invece ci riuscì.

«Avevo 18 anni. Che potevo fare a Napoli? Mi dissi: ci provo, vado a Milano. Magari faccio la modella. E’ arrivata la tv».

Suo padre come la prese?

«Male. Se te ne vai sei morta. Non ci parlammo per quattro anni».

BERLUSCONI D' URSO

TeleMilano 58, allora. Teo Teocoli, Claudio Lippi, Silvio Berlusconi. Era un ambiente sessista?

«Per niente. C’era un’atmosfera fantastica. Ogni sera Silvio Berlusconi faceva le riunioni e ci chiedeva dei contenuti dei programmi».

Vi faceva la scaletta?

«No. Ma voleva sapere. Io sono nata con la sua tv».

Come si resiste al corteggiamento di Berlusconi?

«Rispondo solo perché è una cosa di cui parlò lui. Mi fece la corte e io gentilmente la respinsi».

Le mandava dei fiori?

«No, era semplicemente carino. Faceva capire. Girava con un enorme pullman d’acciaio grigio col Biscione stampato sopra. Ricorda? Torna a casa in tutta fretta, c’è il Biscione che ti aspetta. Era la metà degli Anni 70».

 

Non c’era chimica tra di voi?

«Ma no, che c’entra. Lui era molto affascinante. Ma era anche il proprietario. Proprio non si poteva. Il rigore morale, appunto. Ho sempre preteso di farcela con le mie forze».

BERLUSCONI D'URSO

Ha mai pensato: mannaggia, se avessi detto di sì…

«No. Ma in tutti questi anni ci siamo visti molte volte. Con lui, con Marina, con Pier Silvio. Ci vogliamo bene davvero. Qualche anno fa il Cavaliere mi ha detto: Barbara lo sai quello che hai perso, ma sei ancora in tempo. Ci abbiamo riso sopra».

 

Lei che rapporto ha con il suo corpo?

«Un rapporto bello. Il corpo mi parla. Mi segnala i miei limiti e le mie possibilità. A lei il corpo non parla?»

Temo in modo diverso dal suo.

«Io sono stata molto fortunata. Non ho mai dovuto fare interventi o ritocchi. Vede anche qui, dietro le orecchie, nessuna cicatrice. È il dna».

 

Il suo dna è finito sulla copertina di Playboy e di Playmen. Perché lo fece?

BERLUSCONI D' URSO

«Non saprei dirlo esattamente. Playmen fu in parte una furbata del fotografo. Playboy fu una scelta vera. Lo avevano fatto anche Stefania Sandrelli e Ornella Muti. Io allora ero molto conosciuta per Domenica In con Pippo Baudo e per lo sceneggiato con Alida Valli».

La Casa Rossa.

«Esatto. Playboy me lo chiese e io dissi di sì. La copertina era bellissima. E si vedeva solo la parte superiore».

 

A ripensarci, si imbarazza o non gliene frega niente?

«Non ho mai fatto cose di cui mi sono pentita».

Suo padre che le disse?

«Nulla, non ci parlavamo».

 

Come ha recuperato il rapporto con lui?

«Merito di mia sorella Daniela che organizzò l’incontro. Recuperai anche la fede nunziale di mia madre, con incisa la scritta Rodolfo, 26 luglio 1956. Dieci mesi prima che io nascessi. E’ la fede che porto al dito anche oggi».

 

Lei è aggressiva?

vasco d urso

«Non direi. Certamente sono passionale».

 

Ha mai menato nessuno?

«Parla di Scherzi a parte?».

Di quello.

«Mi fecero trovare l’uomo con cui stavo da 5 anni – Sandro, un antiquario che aveva 15 anni meno di me – a letto con una che da tempo ci provava».

Non la prese bene.

«Mi avventai su di lui sputandogli addosso. E poi tirai addosso a lei gli occhiali da sole quando cercò di giustificarsi. Per fortuna c’era mio fratello a tenermi. Pochi mesi dopo, in piazza del Gesù, stavo girando un film. Un signore mi riconobbe e urlò: ueee, quella è Barbara D’Urso che ha sputato addosso a quell’omme e mmerda».

 

Berlusconi a parte, ha detto molti no?

«Ovvio. Come tutti. In Rai, per esempio».

Chi?

«Ma si figuri se lo dico».

 

Era Pippo?

«Noooooo. Però l’ho visto in mutande in camerino».

Beppe Grillo?

«Figuriamoci. Un amico».

memo remigi barbara d urso

 

Regali spocchiosi ricevuti?

«Uno spasimante torinese arrivò davanti al mio terrazzo in elicottero e lanciò delle uova di cioccolato».

Servì?

«A niente».

 

Parliamo di Memo Remigi?

«No».

 

Di Vasco Rossi?

«Nemmeno».

Neanche per dire come vi siete conosciuti?

«In casa discografica. Un’etichetta che aveva solo me e lui. Lui aveva appena inciso Albachiara, io ero più famosa. Era stupendo, e sua madre, Novella, straordinaria».

 

C’è una mitologia sulle canzoni che le avrebbe dedicato.

«Mitologia».

Ieri il suo Pomeriggio 5 ha fatto il 18%.

«Siamo passati in uno studio più piccolo, ma la gente continua a volerci molto bene».

memo remigi barbara d urso 7

 

Resta a Mediaset anche l’anno prossimo?

«Certo».

Perché le voci di un suo addio, allora?

«Provo a spiegarlo in un modo carino. Ci sono persone ossessionate da me. L’ossessione può spingere a commissionare delle cose da scrivere anche se non sono vere. Magari per fare più click. Uno scrive che sono fidanzata con un Panda, però di pelouche, e il gioco è fatto. Parte la giostra e non si ferma più. Ma io non sono fidanzata con un panda di pelouche e il prossimo anno sarò ancora a Mediaset. Inutile smentire i siti. Né io né l’azienda lo facciamo».

 

Resta a Milano, quindi?

«Resto a Milano. E probabilmente farò anche teatro».

Cosa?

«Lo dirò al momento giusto. Ma il progetto è stupendo».

 

Le danno fastidio le critiche?

memo remigi barbara d urso 13

«No. Le maldicenze e le bugie un po’ di più, almeno un tempo. Ma ho capito che la vita è troppo breve per lasciarsi condizionare da chi è ossessionato da te».

Lei non ha ossessioni?

«Una sola: che i miei figli stiano bene».

 

Colleghi che stima?

«Carlo Conti e Gerry Scotti».

Donne?

«Maria de Filippi».

Lo dice perché deve.

«Lo dico perché è vero. Il suo successo è un bene per la rete. Dunque anche per me, per Gerry, per Bonolis e viceversa. Una rete illuminata è un vantaggio per tutti. E ai colleghi che stimo aggiungo Silvia Toffanin. Bravissima».

 

Non vale. È la moglie del capo.

«Vale. Perché a me di chi sia moglie interessa zero».

Si offende quando dicono: Barbara D’Urso è la regina del trash?

«Non mi offendo, penso solo che le persone non sappiano che cosa significa la parola trash. Ci sono trasmissioni molto più trash della mia. Ma parlare di me è più facile».

 

Federica Panicucci E Barbara d UrsO

Ha paura di morire?

«Certo. Ma non ci penso. Spero solo sia sul colpo».

 

All’atomica ci pensa?

«Non penso neanche a quella».

Lo ha visto Lavrov su Rete 4?

«No».

Non ne vuole parlare.

«Non l’ho visto».

 

Draghi le piace?

«Mi piace».

Conte o Salvini?

«Niente trappole, grazie».

Gruber o Berlinguer?

«Berlinguer. La guardo e mi piace. E poi ha un cognome che per me significa molto».

 

Vota ancora a sinistra?

«Dipende».

Prima o poi ci entra in politica?

barbara d urso

«Prima o poi lo faccio».

Maria Carmela Carmelita Barbara d’Urso, le secca che i suoi figli non abbiano il doppio cognome?

«Mi rode il culo da morire, si può dire?».

 

L’ha detto.

«Mi secca moltissimo. Ma loro sono molto discreti e già si infastidiranno per le cose che le sto raccontando».

Un anno fa a Candida Morvillo, disse: ho un corteggiatore in prova. L’ha superata?

«In effetti no. Sono sola, ma con un sacco di gente che mi vuole bene. Ogni volta che entro in un bar faccio almeno quaranta selfie».

 

Soffocante?

«Piacevole».

Persino il Papa si è spazientito per l’invadenza di una pellegrina cinese.

conte da barbara d urso 5

«Forse sono più paziente di lui. Certo lui è più santo di me».

BARBARA D'URSS - CARLIBARBARA D URSO ZINGARETTIBARBARA D URSO CARLO GUARINObarbara d urso alfonso signoriniBARBARA D URSO ZINGARETTIbarbara d urso debuttod ursobarbara d ursobarbara d ursobarbara d urso barbara d ursoBARBARA D URSO INSTAGRAMbarbara d urso a cubabarbara d urso live barbara d urso BARBARA D URSOBARBARA D URSOGIANNI CUPERLO BARBARA D'URSO

 

Ultimi Dagoreport

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)