christian pseudonimo di gaetano cristiano vincenzo rossi

“LA MIA EX MOGLIE DORA MORONI MI ACCUSÒ DI AVERLA TRADITA CON UNA SUORA E IL SUO ASSISTENTE MAROCCHINO. NON ERA VERO” - CHRISTIAN, L’IGLESIAS ITALIANO, RICORDA IL MATRIMONIO, LA SEPARAZIONE E LE ACCUSE DI MALTRATTAMENTI: “MAI ALZATO LE MANI. QUELLA STORIA MI HA FATTO SCHIFO. OGGI, CI SENTIAMO OGNI GIORNO” - "WOJTYLA CANTÒ CON ME “LO VEDI, ECCO MARINO, LA SAGRA C’È DELL’UVA”, I MIEI COLLEGHI ERANO INVIDIOSI” – MINA (“FU LEI A SCEGLIERE IL MIO NOME D’ARTE. GAETANO CRISTIANO? LA RIMA CON “ANO” NON VA BENE, CAMBIALO”) – IL CONSIGLIO DI BATTISTI (“DEVI RIDERE DI MENO, SEI TROPPO LECCACULO”), IL SUCCESSO CON “DANIELA” (“UNA CANZONE DA UBRIACONI”), “HO AVUTO TUTTO. DI QUELLO CHE NON VA ME NE FREGO. E RESTO SEMPRE UN GRAN FIGO” – VIDEO

 

Giovanna Cavalli per il Corriere della Sera -Estratti

 

Christian, lei era «Il cantante del Papa».

«Giovanni Paolo II mi voleva tanto bene. Il mio concerto a Castelgandolfo del 1980 fu un regalo per lui dei ragazzi di Azione cattolica. E cantò anche lui insieme a me».

christian 34

 

Sua Santità?

«Sì. ’O sole mio . O mia bela Madunina . Avevo quasi finito, quando mi mandò il segretario con un biglietto».

 

Che c’era scritto?

«Che ne voleva un’altra: Nannì. Non me la ricordavo bene, gli chiesi di aiutarmi».

 

Karol Wojtyla ha davvero intonato: «Lo vedi, ecco Marino, la sagra c’è dell’uva»?

«Certo. Quando mi inginocchiai davanti a lui mi abbracciò e mi tirò i riccioli. “Figlio mio, sei un grande artista”. Non si immagina l’invidia dei colleghi».

 

Eh. Ma il nome glielo inventò Mina.

«Il mio primo produttore mi portò in via Barletta, a Milano, alla Fonorama. Lei era lì.

Bellissima, elegante, un monumento, ero intimidito. Mi sentì cantare. “Sei bravo, ragazzo, come ti chiami?”. “Gaetano Cristiano”. “Noooo, la rima con “ano” non va bene, ti prenderebbero subito in giro. Cambialo. Che ne dici di Christian?”».

 

Le portò fortuna .

«Sempre. Ero gasatissimo che me lo avesse scelto lei. Sapevo stare al mio posto, ero educato. Iva Zanicchi mi apprezzava. Insieme girammo un fotoromanzo a corso Buenos Aires, in cui eravamo due amanti. E pure Orietta Berti.

 

papa wojtyla

(...)

 

Al Festivalbar nel 1970 incontrò Lucio Battisti.

«Io vinsi il girone dei giovani, lui quello dei big, con Fiori rosa, fiori di pesco. Un grande. Mi consigliò: “Ridi di meno, sei troppo lecca..lo”.

 

(...)

Il successo con «Daniela».

«All’inizio non piaceva a nessuno. “Una canzone da ubriaconi”. Perché andavano di moda i brani impegnati dei cantautori. Ma io ero un cantante melodico».

 

Diventò lo Julio Iglesias italiano. Quello vero lo ha conosciuto?

«Sì. Lo vidi scendere da una scala, con un maglioncino azzurro, elegantissimo. Ci presentarono. Conosceva la mia Daniela. A Mario Balducci, che l’aveva scritta, disse: “Perché non l’hai data a me?”. Era bello, però io non ero da meno. Nessuna invidia, è segno di debolezza».

 

Furono anni d’oro.

«La gente mi amava, ogni giorno mi arrivavano sacchi di juta pieni di lettere. Rispondevo a tutte, mi aiutavano i parenti. Berlusconi mi invitava a cena. Bettino Craxi mi adorava. Quando nel 1982 a Sanremo cantai Un’altra vita un altro amore , mi mandò 200 garofani rossi».

dora moroni christian

 

Era il suo primo Festival.

«C’era Vasco Rossi, esordiente pure lui con Vado al massimo. Dietro le quinte ce la facevamo sotto dalla paura e cercavamo di rincuorarci a vicenda. Cantò prima di me e si portò via il microfono. Quando arrivai sul palco, in preda al panico, dovetti aspettare che me ne portassero un altro».

 

Frequentava bella gente .

«Ero molto ben inserito.

 

(…)

Dora Moroni.

«La prima volta la incontrai in Rai. Mi avevano invitato per un programma, io entravo e lei usciva, a braccetto con Julio Iglesias. Mi sorrise, mi aveva riconosciuto. “Chi è quella?”, chiesi invece io. “Ma come, non lo sai? E’ la Moroni, fa Domenica In con Corrado”. Dopo tre mesi ebbe quel terribile incidente».

 

Il primo appuntamento fu intorno al 1985.

«Avevo comprato casa nuova a Milano, la invitai a vederla. Arrivò con una pelliccia bianca».

 

E...?

christian

«Esplose la passione. E finimmo subito a letto. Io all’inizio ero imbarazzato. Piacevo alle donne sì, però non combinavo chissà cosa, avevo il complesso di non essere un bravo amante, non mi sentivo all’altezza delle aspettative. Dora mi rassicurò: “Stai tranquillo, amore, ti aiuto io”. Quella forte tra noi era lei».

 

Un anno dopo, le nozze.

«Ci sposammo nella villa di Stefano Casiraghi, marito di Carolina di Monaco, anche lui era un mio grande fan».

Eravate felici.

«Se c’è una donna che ho amato davvero è Dora».

 

Però è finita malissimo.Vi siete separati nel 1997 dicendovene di tutti i colori.

«Dora mi rinfacciava di averla tradita con una suora mia amica. E con il suo assistente marocchino. Non era vero».

 

Dichiarò anche che la picchiava, la denunciò e lei fu accusato di maltrattamenti.

«La colpa era degli avvocati. Io non farei male a una mosca, mai alzato le mani. Ho la coscienza a posto. Aveva paura che le portassi via nostro figlio Alfredo. Abbiamo toccato il fondo, quella storia mi ha fatto schifo».

christian dora moroni 4

 

Vi siete riappacificati.

«Una ventina d’anni fa ho subito un’operazione al cuore. Dora mi è stata molto vicina ed è presente anche oggi, ci sentiamo ogni giorno. Quando sono giù di morale è lei la prima che chiamo».

 

Davvero avete pensato di risposarvi?

«No, ho sofferto troppo. La coppia Christian e Dora è molto amata, tutti mi chiedono quando torniamo insieme, però non è possibile».

 

Fa ancora concerti?

«L’ultimo due anni fa. E ho cantato al matrimonio di mia nipote Valentina. Poi purtroppo sono caduto e mi sono rotto il femore, mi serve la badante. Mi sa che qualcuno me l’ha tirata. Da un anno sto sulla sedia a rotelle. Ma ora sto meglio, spero di riprendermi del tutto».

 

Non si vede mai in tv.

«Mi invitano sempre con Dora, vogliono riparlare della nostra separazione, delle liti, non mi va, è mortificante, non voglio sporcare l’amore che c’è stato. Io vorrei soltanto cantare».

 

christian dora moroni 44

Qualche suo collega le è rimasto vicino?

«Non ho cercato mai l’amicizia con gli altri cantanti, erano troppo gelosi. Bobby Solo è uno dei pochi. Come Tony Dallara e Gianni Nazzaro, che però non c’è più».

 

Se la invitassero in un programma, direbbe di sì?

«Mi piacerebbe, però ora non me la sento di farmi vedere in sedia a rotelle, non voglio che il pubblico provi pena per me».

 

E’ contento di come è andata la sua vita o le restano dei rimpianti?

«In carriera e in amore ho vissuto momenti bellissimi. Ho avuto tutto. Di quello che non va me ne frego. Sto bene, sono felice e nonostante tutto resto sempre un gran figo».

christian christian 2christian 14christian 3

Ultimi Dagoreport

papa francesco bergoglio balcone policlinico gemelli

DAGOREPORT – QUESTA VOLTA PAPA FRANCESCO HA RISCHIATO DAVVERO DI MORIRE, ED È STATO RIPRESO PER LO ZUCCHETTO: TENERLO IN VITA  HA RICHIESTO UNA ASSISTENZA STRAORDINARIA DA PARTE DELL’OTTIMO STAFF MEDICO DEL POLICLINICO GEMELLI – BERGOGLIO RICEVERÀ LE STESSE PREMURE A SANTA MARTA? UN PRIMO PESSIMO SEGNALE SI È AVUTO NELLA MODALITÀ CON CUI IL PAPA È STATO “OFFERTO” AGLI OCCHI DEI FEDELI DAL BALCONE DELL’OSPEDALE: LO STAFF VATICANO, PER NON FARLO SEMBRARE MALCONCIO, GLI HA TOLTO I NASELLI DELL’OSSIGENO, TANTO CHE BERGOGLIO NON È RIUSCITO A CONCLUDERE LA BENEDIZIONE PER L’AFFANNO…

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - SOPRAVVIVERÀ IL GOVERNO DI GIORGIA MELONI AL VOTO, PREVISTO PER OTTOBRE, DI CINQUE REGIONI (OLTRE 17 MILIONI DI CITTADINI ALLE URNE)? - TRANNE LA TOSCANA SEMPRE ROSSA, CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA E VENETO SONO TUTTE CONTENDIBILI DAI DUE SCHIERAMENTI - IN PUGLIA LA VITTORIA DEL PD SAREBBE CERTA SOLO CON ANTONIO DECARO – IN VENETO, IL MELONIANO DE CARO SE LA PRENDE IN QUEL POSTO SE ZAIA PRESENTA UN SUO UOMO NELLE LISTE DELLA LIGA VENETA - DA ‘’VIA COL VENETO’’ A “PER CHI SUONA LA CAMPANIA”. DOVE SI È GIÀ IN PIENA SCENEGGIATA NAPOLETANA, STARRING MARTUSCIELLO, PIANTEDOSI, CIRIELLI, DE LUCA – MARCHE? QUASI PERSE - GIORGIA, QUI SI RISCHIA LA SCOPPOLA! CHE FARE? NEL DUBBIO, COME INSEGNA L’ANTICO CODICE DEMOCRISTIANO, MEGLIO RIMANDARE IL VOTO REGIONALE NEL 2026…

meloni salvini tajani palazzo chigi

DAGOREPORT - LA SITUAZIONE DEL GOVERNO MELONI È GRAVE. PROBABILMENTE NON SERIA, MA DISPERATA SÌ - SE L’ESCALATION DEL SALVINISMO TRUMPUTINIANO FA IMBUFALIRE TAJANI (“POPULISTI QUAQUARAQUÀ”), FA PRUDERE MANI E GOMITI A UNA DUCETTA MALCONCIA, FINITA NEL CONO D’OMBRA DI TRUMP-MUSK, CHE ASPETTA SOLO LA CONFERMA DI SALVINI A CAPO DELLA LEGA, IL 6 APRILE, POI “LA PAZIENZA FINISCE” - IL GIORNO PIÙ DOLOROSO DELLA MELONA ARRIVERÀ INFATTI QUATTRO GIORNI PRIMA: IL 2 APRILE, QUANDO TRUMP ANNUNCERÀ I FAMIGERATI DAZI USA E MELONI DOVRÀ DECIDERE SE STARE CON WASHINGTON O CON  BRUXELLES - IN ATTESA DEL GIORNO DEL GIUDIZIO, SI FANNO SEMPRE PIÙ FITTE E FORTI VOCI E MUGUGNI DI UNA DE-SALVINIZZAZIONE DEL GOVERNO CHE PREFIGURANO UNA PROSSIMA CRISI E IL VOTO ANTICIPATO NEI PRIMI MESI DEL 2026 - L’APERTURA DELLE URNE DIPENDERÀ PERÒ DA ALTRI DUE FATTORI: I DATI DEI SONDAGGI E IL VOTO INCERTISSIMO, PREVISTO PER IL PROSSIMO OTTOBRE, IN CINQUE REGIONI…

proteste benjamin netanyahu ronen bar gali baharav-miara

DAGOREPORT – TUTTI A GUARDARE L’UCRAINA, MA IN ISRAELE È IN CORSO UN GOLPETTO DI NETANYAHU: “BIBI” PRIMA HA PROVATO A CACCIARE IL CAPO DELLO SHIN BET, RONEN BAR, CHE INDAGAVA SU DI LUI, POI HA VOTATO LA MOZIONE DI SFIDUCIA CONTRO LA PROCURATRICE GENERALE, GALI BAHARAV-MIARA, ANCHE LEI "COLPEVOLE" DI AVER MESSO SOTTO LA LENTE I SOLDI DEL QATAR FINITI AD HAMAS MA ANCHE AI COLLABORATORI DEL PREMIER – LE “OMBRE” SULLA STRAGE DEL 7 OTTOBRE: CHE RESPONSABILITÀ HA IL GOVERNO? NETANYAHU ERA STATO O NO INFORMATO DAI SERVIZI DI  BAR DEL PIANO DEI TERRORISTI PALESTINESI? PERCHÉ NON SONO STATE PRESE LE DOVUTE CONTROMISURE?

ursula von der leyen xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LE MATTANE DI TRUMP SVEGLIANO L'EUROPA: DOPO IL VIAGGIO IN INDIA, URSULA VOLA A PECHINO A FINE APRILE - SE TRUMP CI SFANCULA, LA GRANDE FINANZA AMERICANA RISPONDE INVESTENDO NEL VECCHIO CONTINENTE (IN ACCORDO CON IL MONDO FINANZIARIO BRITISH) - DOPO AVER SENTITO PARLARE WITKOFF ("PUTIN NON È UN CATTIVO RAGAZZO") , I DIPLOMATICI EUROPEI HANNO AVUTO UN COCCOLONE: CON QUESTI STATES, PUTIN POTREBBE OTTENERE TUTTO QUELLO CHE VUOLE. E INFATTI SOGNA ADDIRITTURA ODESSA - L'UNICA NOTIZIA CHE HA IMPENSIERITO "MAD VLAD" NELLE ULTIME ORE È STATA LA POSSIBILE PARTECIPAZIONE CINESE, POI SMENTITA, ALLE OPERAZIONI DI PEACEKEEPING DEI "VOLENTEROSI" A KIEV...