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SE QUESTO E' UN TRANS - UN CORPO MAESTOSO, 180 CENTIMETRI, PELLE BIANCHISSIMA, SENI PERFETTI E UN VISPO PENE DI 23 CENTIMETRI: E’ DANNI DANIELS, LA TRANS-AMAZZONE DELL’INDUSTRIA PORNO - LA SUA STORIA

Barbara Costa per Dagospia

 

danni danielsdanni daniels

Un corpo bellissimo. Maestoso. Lei lo denuda fiera, davanti agli occhi estasiati di chiunque voglia ammirarla. Capelli corti e biondissimi, occhi grandi e scuri che ti fissano decisi. 180 centimetri di infinita bellezza, una pelle bianchissima macchiata da grandi e minacciosi tatuaggi. Due seni perfetti. E un enorme pene di 23 centimetri tra le gambe. E’ Danni Daniels, l’amazzone del porno, una delle attrici transessuali più famose e pagate al mondo.

 

danni daniels musadanni daniels musa

Danni è nata a New York 28 anni fa e gira film porno da quando ne aveva 22, ovvero da quando il mondo della moda le ha dato il benservito. Danni ha iniziato a sfilare a 15 anni ma, intrapreso il percorso di transizione, i continui innesti di ormoni le cambiarono talmente il fisico da fargli perdere tutto il fascino androgino che tanto piaceva agli stilisti. Piuttosto che smettere con le cure o, peggio, cadere nell’abisso dell’anoressia, Danni ha abbandonato le passerelle.

 

Ha iniziato ad esplorare la sua sessualità fin da giovanissima e il suo inesauribile desiderio di sperimentare l’ha attratta verso l’hard come una calamita. All’inizio era un po’ confusa, perché erroneamente convinta che la pornografia fosse un settore orribile, gestito da pervertiti. Al primo provino ha perso ogni dubbio: il suo corpo meraviglioso – e quel pene mastodontico che rivelava – per il porno erano oro puro. Ad ogni casting, Danni veniva presa all’istante. Le bastava spogliarsi e mostrarsi. Semplicemente.

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Danni Daniels è diventata in brevissimo tempo una delle stelle indiscusse del porno-trans. Le è stato subito chiaro quanto il suo corpo fosse pornograficamente prezioso e di conseguenza bramato. La sua disinvoltura davanti alle telecamere e il suo istintivo esibizionismo, uniti alla sua capacità di “venire” a ripetizione e alla sua versatilità nel lavorare con partner sia maschili che femminili, hanno fatto sì che il suo sogno più ambizioso divenisse realtà: essere una diva dei set a luci rosse, lontana anni luce dalle performers anonime e interscambiabili che popolano il porno online.

 

Danni è un’attrice che decide in quale film lavorare, e soprattutto con chi. E’ lei che detta le condizioni, a cominciare dalla più inderogabile tra tutte: vietato penetrarla in qualunque modo. Sia con uomini che con donne, Danni gira solo scene di sesso attivo. Ha deciso così perché ha perfettamente inteso questa legge non scritta del porno odierno: le attrici trans che si prestano a qualsiasi scena mostrandosi disponibili a tutto, perdono presto ogni rispettabilità e non hanno potere contrattuale.

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Danni su questo punto è chiarissima: “Se da pornostar transessuale accetti di fare e di farti fare tutto, nel settore ti considerano un ridicolo buco del culo che vale niente o pochi dollari. Rispetto alle altre attrici lavori di meno, la qualità puoi scordartela e soprattutto, ti pagano pochissimo. Per non parlare delle trans operate: non hanno proprio mercato”.

 

E’ questa una realtà dell’industria del porno che tutti minimizzano: le case cinematografiche, e su tutte quelle americane, investono molti soldi nel porno-trans perché i ricavi sono sicuri, visto che questa categoria riscuote successo come e più delle altre. Ma non tutti gli attori transessuali che vi lavorano sono retribuiti allo stesso modo. I passivi molto meno. Secondo Danni, colpa di questa disuguaglianza è in gran parte degli attori porno omosessuali che, per girare scene di sesso passivo, fanno praticamente la fila presso i set pornografici. Son talmente tanti, la domanda supera così tanto l’offerta, che i boss del porno non vedono quasi la necessità di pagarli. Lei è una star e da questo tritacarne vuole rimanerne più estranea possibile.

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Il corpo meraviglioso di Danni è richiestissimo anche fuori dal set. E’ modella per pittori, musa ispiratrice di graphic artist, esibisce il suo corpo in molteplici performance artistiche. Il suo pene ha fatto da calco ad un dildo che una volta messo in commercio è andato a ruba. Ha recitato in cortometraggi “tradizionali” e partecipato come guest-star ai concerti di Peaches Geldolf e di Grace Jones.

 

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Da qualche tempo, Danni è diventata anche produttrice e scrittrice: ha ultimato sceneggiature porno che spera possano essere trasformate in serial tv. Ha aperto due siti, dannidaniels.com e dannixxx.com, dove espone e mette in vendita i servizi fotografici che autoproduce. Gli acquirenti non mancano. Il suo monogramma campeggia sulle home-page e marchia a stemma ogni foto.

 

Danni Daniels ormai gira solo porno ad altissimo budget e il suo nome, o meglio il suo corpo e il “tesoro” che esso racchiude, sono contesi dalle più importanti produzioni porno al mondo. In sei anni, l’hard le ha dato solo soddisfazioni, ma ci sono due aspetti che Danni non ama del suo mestiere: il fatto che nessuno paghi più cash come prima e, a volte, prendere il Viagra per girare scene dove deve far sesso con più di una donna: in un’orgia femminile non sempre le è facile mantenere il massimo dell’erezione a lungo, un inconveniente che non la affligge mai quando è la padrona assoluta di uno o più corpi maschili.

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Danni preferisce girare scene di sesso rude, anche violento, con pornostar uomini che si lascino sodomizzare da lei. Lo hanno capito anche i registi, che sempre più spesso la utilizzano per film sadomaso, nel ruolo di dominatrice.

 

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In realtà Danni ha anche un altro problema: c’è gente che la perseguita. Produttori e registi la tempestano di telefonate perché accetti di girare scene di sesso passivo o almeno di auto-penetrazione. Ma lei è irremovibile. C’è chi le ha offerto 10mila dollari per una sola scena passiva. Danni ha rifiutato. In una recente intervista ha detto che lo farebbe per 50mila dollari. Solo se arrivasse una proposta del genere, potrebbe cambiare idea.

 

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