RUTTO LIBERO E PALLA AL CENTRO - DERBY MILAN-INTER? NO, UNA PARTITA A DUE. BALOTELLI CONTRO TRE QUARTI DI STADIO (SQUALLIDE BANANE DI PRAMMATICA, CORI OVVI E POCO GENTILI, STRISCIONI: 'BALOTELLI NON RICONOSCI TUA FIGLIA? ALLORA E' UN VIZIO DI FAMIGLIA', 'BALOTELLI SEI SOLO UN POVERO UOMO DI MERDA MILANISTA'). O SE PREFERITE, BALOTELLI CONTRO HANDANOVIC. VINCE IL SECONDO, STREPITOSO IN ALMENO TRE OCCASIONI…

DAGOREPORT

Sedicenti sceicchi. Residenti in carcere con sostegno permanente all'esterno del penitenziario. Audizioni sul calcioscommesse a torneo in corso. Condannati in primo grado per traffico di stupefacenti in tribuna d'onore. Neve vera su tutti i campi di serie A (complimenti al computer della Federcalcio che estrae ancora una volta il derby dell'Appennino a Febbraio e come da logica, lo vede rinviare per la quarta volta) e l'arrivo del grande Dieguito (con prevedibile blitz della Finanza a Capodichino) come digestivo maradoniano del Lunedì.

Benvenuti nel caos. Nella terra dei cachi in cui le milanesi si annullano a vicenda nei dintorni del regno e il padrone del Palermo Maurizio Zamparini recita come sempre da sovrano. Aveva annunciato di dover attendere l'ora del tè per dirimere il dubbio (sollevare Malesani e richiamare Gasperini) una volta visti i risultati delle altre candidate alla retrocessione.

Si prende altre tre ore e poi, alle 20, puntuale, dirama l'esilarante comunicato ufficiale: «L'U.S. Città di Palermo comunica d'aver sollevato dall'incarico l'allenatore Alberto Malesani e di aver richiamato Gian Piero Gasperini. C'e' rammarico considerando Alberto Malesani un'ottima persona ed un ottimo allenatore. Lo ringraziamo per il tentativo fatto. La decisione presa ci sembra l'unica percorribile in questo difficile momento».

Gasperini (quarto cambio tecnico della stagione) subentra a un collega che in tre gare non aveva mai perso. Tradotto, il Palermo ha un nuovo allenatore e una dirigenza prossima a visitare il glorioso stadio Bianchi di Lanciano.

ANCHE I CONTE NEL LORO PICCOLO...

Il coraggioso Siena di Iachini sale nel gelo di Torino nel ruolo di vittima sacrificale. E nonostante due pali colpiti e una gara dignitosa, incassa tre gol da una Juventus non più sicura e dominante come nella scorsa stagione, ma sufficientemente solida per avviarsi al suo secondo titolo consecutivo per meriti congiunti alla mancanza di concorrenza.

In attesa dello scontro diretto della prossima settimana al San Paolo e in assenza dei risparmiati Matri e Vidal segnano l'onesto Lichsteiner: «Come si dice a Roma, è stato un "bucio de culo"», il tremebondo Giovinco e Pogba. Tre gol che mettono ansia al Napoli atteso domani dall'Udinese al Friuli. Dopo la magra europea e a sette punti di distanza dalla Juve Mazzarri (sogno proibito dello Sceicco romanista con l'utilitaria e in odore di inchiesta) ha il solo obbligo di vincere.

Non sarà semplice e allora questi medi, mediocri novanta minuti contro Emeghara (traversa) e gli altri dieci orfani del Monte Paschi in maglia rossa, rischiano di rivelarsi importantissimi. Conte si lamenta di qualche fischio piovuto allo Juventus Stadium: «A ogni minimo errore e non mi piace», ma più che di conclamato scatto di nervi o peggio crisi con il pubblico di casa, lo sfogo appare mossa calcolata per spronare l'ambiente: «Mancano 12 finali» e ricordare a tutti che se si vincerà ancora, derubricare il trionfo a normalità non sarà possibile.

DERBY, PARI E PATTA.

Davanti al consolante tutto esaurito di San Siro, nel dubbio di una rifrazione elettorale in caso di ennesimo successo del Milan monstre della seconda parte di campionato, Stramaccioni e Allegri si affrontano in una sfida molto nervosa che però almeno nella parte iniziale non tradisce le attese.

Nel primo tempo è un monologo rossonero. Anzi, una partita a due. Balotelli contro tre quarti di stadio (squallide banane di prammatica, cori ovvi e poco gentili, striscioni: 'Balotelli non riconosci tua figlia? Allora e' un vizio di famiglia', 'Balotelli sei solo un povero uomo di merda milanista'). O se preferite, Balotelli contro Handanovic. Vince il secondo, strepitoso in almeno tre occasioni e decisivo per impedire al Milan già in vantaggio su intuizione di Boateng (rifinisce El Sharaawy sotto la traversa al ventunesimo) di dilagare a aggiudicarsi il derby in anticipo.

Il portiere slovenostipendiato da Moratti para tutto e così dopo aver carezzato l'idea di vincere ancora e lanciarsi all'inseguimento del secondo posto, il Milan rincula, assiste senza reagire ai correttivi interisti (fuori Cambiasso che con Zanetti, con ogni evidenza non può giocare) e deve accontentarsi di un pareggino colto dall'ultimo arrivato. Il subentrato italo argentino Ezequiel Schelotto, reietto di una recente Atalanta, pronto a insinuarsi nei buchi provocati dalla coppia centrale Mexes-Zapata.

La testata di Ezequiel ( che piange a dirotto e mistico osserva il cielo per mezzo minuto buono) ha qualcosa di biblico. Arriva a 20 dalla fine e dà all'Inter forza e coraggio per cercare la vittoria. Rimedia Abbiati. Sarebbe stato troppo. Uno a uno. Milan terzo a 45, Inter e Lazio (stasera in casa contro il Pescara) a 44. I rimpianti, mitigati dal trionfo Champions contro il Barcellona, sono tutti milanisti.

RINVII E MIRACOLI.

Salta come detto la partita della Fiorentina e così, a 42 punti ecco chi non ti aspetti. Il Catania dei miracoli vincitore in Emilia. Si sbraccia Antonino Pulvirenti. Si sbraccia e si abbraccia con la claque al seguito per un altro lampo del suo giocattolo. A Parma, colmo di riserve ma con gli interpreti di scarto capaci di riproporre a memoria la lezione, il tecnico Maran dipinge un altro mezzo capolavoro.

Lodi e l'esordiente Keko (prodotto della cantera dell'Atletico Madrid, l'anno scorso a Grosseto!) sorprendono il rientrante Mirante e firmano il doppio scritto corsaro che dura fino a tre minuti dalla fine quando Amauri, con una spallata su Le Grottaglie, segna in piena area l'1-2. Nicola, l'atleta di Cristo con la casacca siciliana non porge l'altra guancia, protesta, viene ammonito e infine cacciato.

Pepe sul finale, ma risultato che non cambia. Catania meritatamente a 42 punti, in Europa, dopo esser stato dato per spacciato nei pronostici estivi, con folle vista sulla Champions ora a soli tre punti. Domenica, a mezzo secolo dal "Clamoroso al Cibali" al Massimino arriva l'Inter. Finirà nello stesso modo?

LA ROMA NON SI IMPANTANA NELLA NEVE.

Con il finto sceicco di Perugia alle spalle (figura mediatica complessivamente ignobile, magistratura al lavoro, guai alle porte) la Roma si evita una settimana da tregenda dando seguito ai tre punti con la Juve. Vince a Bergamo con Marquinho, Pjanìc e Torosidis, vince in rimonta, vince sotto un'epica nevicata che a tratti ha reso il vecchio stadio di Emiliano Mondonico pista ideale per lo sci.

I tre punti issano (si fa per dire) la Roma di Andreazzoli a quota 40. All'ottavo posto, ma con buona lena e applicazione dimostrata, la squadra di Totti (assente con De Rossi) scopre il suo allenatore per caso. Lui non si schermisce: «Mi piacerebbe continuare» e sorride. Il romano de Roma Colantuono invece trema. Va in vantaggio, recupera, poi si arrende. La B è soli 5 punti e da qualche tempo, l'Atalanta fatica maledettamente a farne.


SAMPDORIA SU, TORINO BEFFATO.

In coda ancora applausi a Delio Rossi (comodo e fondamentale 2-0 interno sul Chievo) e secondo successo consecutivo del Cagliari dedicato a Cellino: «Speriamo torni presto» dice il tecnico Pulga, questa volta a spese del Torino. Finisce 4-3 con tre rigori e due espulsioni (tutte ai danni del Torino) in un pomeriggio surreale in cui Daniele Conti segna una doppietta, si gioca a porte chiuse e l'arbitro Peruzzo spalanca quella dell'indecenza. Sbaglia tutto il possibile e alla fine tra un cartellino e un'omissione indirizza il risultato.

Al Torino (che mette in mostra un Ogbonna disastroso e un Cerci da nazionale) càpita troppo spesso di avere direzioni ostili. Per il nuovo padrone di La7 un segnale poco incoraggiante. Cairo chi? Detto di un Palermo in crisi (il punto di sabato è buono solo per il Genoa) atteso proprio dal Torino, il prossimo turno brillerà per due sfide di alta classifica utili a chiarire i dubbi. Napoli-Juventus e Milan-Lazio.

 

 

 

 

 

 

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