berlinguer ti voglio bene - 3

IL DIVANO DEI GIUSTI /1 – PRONTI? STASERA LA7 PASSA IL FILM “PIU’ SCONCIO DI TUTTI I TEMPI”: “BERLINGUER TI VOGLIO BENE” – INIZIA CON MARIO CIONI (ROBERTO BENIGNI) CHE GUARDA UN FILM PORNO, “MAX IL DONNAIOLO”, E SI INCAZZA PERCHÉ IL PROTAGONISTA “È FINOCCHIO” – LO STESSO BENIGNI SAPEVA CHE ERA UN FILM IMPOSSIBILE, PIENO DI BATTUTE POLITICAMENTE SCORRETTE VERSO DONNE, GAY, E L’UNIVERSO MONDO, CHE GIÀ ALLORA, NEL 1977, FURONO UN PROBLEMA... – VIDEO

 

 

Marco Giusti per Dagospia

 

berlinguer ti voglio bene 8

Tutti zitti. Principia i’ curturale. Stasera, dopo Benigni e Veltroni che a La7 parlano di Berlinguer, alle 22, 45 passa un capolavoro maledetto come “Berlinguer ti voglio bene”, un film mitico anche se fu un flop al cinema e, cause bestemmie e parolacce di ogni tipo, venne bandito per anni dalle tv generaliste, diretto da Giuseppe Bertolucci con Roberto Benigni nel ruolo della sua vita, quello di Cioni Mario. Per non parlare del suo socio Carlo Monni come Bozzone, che canta quello che è stato negli anni l’inno di molti

 

“Noi siamo quella razza che non sta troppo bene, che 'l giorno salta ' fossi e la sera le cene. Lo posso gridar forte, fino a diventar fioco: noi siamo quella razza che tromba tanto poco. Noi siamo quella razza che al cinema s'intasa per veder donne ignude e farsi seghe a casa”. Certo.

 

berlinguer ti voglio bene 2

L’idea di trasmettere un film così stasera è clamorosa, anche se non è il massimo metterlo nelle vicinanze dell’8 marzo. Per non parlare del confronto con il “Supersex” di Alessandro Borghi in versione Rocco Siffredi su Netflix. Anche Cioni Mario, all’inizio del film, va a vedere un porno. Max il donnaoiolo. E non ne rimane contento, perché il protagonista non se le tromba tutte subito come da titolo. “Max il donnaiolo… Max il bucaiolo… un film con un protagonista finocchio è la vergogna del popolo italiano!” urla rivolgendosi allo schermo come se fossi un Vannacci qualsiasi.

 

berlinguer ti voglio bene 7

Non a caso Carlo Laurenzi lo definì allora “Il film più sconcio di tutti i tempi”, forte anche dell’incredibile monologo che Cioni Mario fa quando crede che la mamma sia morta, esplodendo in qualcosa che non si sentirà mai più in un film italiano tra bestemmie alla Madonna e improperi scurrili (“la merda della maiala degli stronzoli nel culo / delle poppe pien di piscio co’ gli stronzoli che / escan dalle poppe de budelli de vitelli con le / cosce della sposa che gli sorte fra le cosce…”).

 

Del resto non piaceva nemmeno a tanti critici più di sinistra, che lo vedevano come un disastro, non poco incartato, tanto che Bernardo Bertolucci scese in aiuto del fratello affidando un rimontaggio a Kim Arcalli, che sciolse un po’ la parte centrale del film che non funzionava.

 

berlinguer ti voglio bene 10

Lo stesso Benigni sapeva che era un film impossibile, pieno di battute politicamente scorrette verso donne, gay, e l’universo mondo, che già allora, nel 1977, furono un problema. A prendersela con Dio ci pensa il Bozzone del Monni. “L’unica furbizia di Dio sai qual è? Che un c’è! E qui è stato furbo, un c’è! Perché se c’era e incontrava me, gli era in difficoltà! L’era in difficoltà! Te lo dico io! “, salva poi ricredersi e spiegare a un allibito Cioni l’esistenza di Dio.

 

A prendersela con le femministe del tempo ci pensano invece compagni della Casa del Popolo di Vergaio, quando interrompono la tombola per principiare il ricreativo. “E dopo, anche in base a i’ famoso proverbio, tira più un pelo di fica che du’ paia di bovi, do la parola alle signorine. Ecch’i’ tema. Pole la donna permettersi di pareggiare coll’omo? No. S’apre il dibattito”.

 

berlinguer ti voglio bene 6

Ma erano tempi incredibili, era famosa la scena, mai filmata, di quando Benigni si presentò a una platea di femministe toscane incazzate chiamandole “maiale”, rischiando grosso. Anche nel film l’onore delle donne è ristabilito quando due ragazze a un Cioni che avvicina in cerca di compagnia alla Festa dell’Unità di Prato viene detto uno sbrigativo “Fatti a fa’ ’na sega”. Perfino rispetto all’amato Berlinguer, soprattutto sul suo silenzio rispetto alla rivoluzione attesa dal suo elettorato più fedele, il film prende una piega polemica. Come spiega il Cioni agli amici. “L’unica cosa dovrebbe fare Berlinguer, è quella di dacci i’ via… Lui si dovrebbe presentare in televisione. Alla zitta. Senza di’ niente a nessuno, la sera alle nove, no? … Buonasera ehhh compagni. VIA! - E perché un di dà i’ via? –

berlinguer ti voglio bene 3

 

Perché, eh… eh, c’ha da fare, c’ha famiglia”. Alla fine è un film magari non riuscito, ma che ci è impossibile non amare. Anche perché rappresenta mondi che non esistono più, come quello contadino toscano comunista, quello avido e cattolico, ad esempio, che si affacciano verso quelli che saranno gli anni ’80. E non vediamo certo il Benigni che legge Dante di oggi, ma un Benigni-Cioni dirompente e dispettoso.

 

 “È un figlio che è stato un po’ maltrattato, venuto un po’ storpio, all’inizio, ma gli voglio bene”, disse Roberto. “E’ il primo film che hanno visto il mi’ babbo e la mi’ mamma. Siccome non erano mai stati al cinema, ci sono andati come all’unico posto pubblico che conoscevano, la sala da ballo, sono entrati alle quattro e sono usciti a mezzanotte”.

berlinguer ti voglio bene 5berlinguer ti voglio beneberlinguer ti voglio bene 1berlinguer ti voglio bene 9berlinguer ti voglio bene 4

Ultimi Dagoreport

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...