DOMANI È UN ALTRO GIORNALE - COME VANNO LE VENDITE IN EDICOLA? SEMPRE TUTTI IN CALO, MA A FEBBRAIO ''CORRIERE'' E ''REPUBBLICA'' SCENDONO MENO DEL SOLITO (-4 E -5%) E DI QUESTI TEMPI È GIÀ QUALCOSA - ''IL FATTO'' GOVERNATIVO PERDE IL 15% A RIDOSSO DELLA QUOTAZIONE, MENTRE ''IL GIORNALE'' ANTI-GOVERNATIVO VA PURE PEGGIO…

Sergio Carli per www.blitzquotidiano.it

 

CHEERLEADER ALLA QUOTAZIONE DEL FATTO QUOTIDIANO

Vendite giornali quotidiani nel mese di febbraio 2019, la crisi del Fatto fa soffrire chi segue dal primo giorno il giornale che fu sempre all’opposizione. Ora non lo è più e gli effetti sulle vendite si avvertono: in febbraio il Fatto è sceso sotto quota trenta mila, ha venduto in edicola appena 27.950 copie, quasi 5 mila meno di un anno fa, un calo del 15%. In gennaio il calo era stato significativo, ma del 10%. Siamo fra le peggiori performance del mese.

 

A volte l’appiattimento sul Movimento 5 stelle è imbarazzante, nonostante qualche buon intervento di giornalismo coraggioso e non convenzionale tra cui segnalo l’articolo di Giorgio Meletti, uscito il 3 aprile, sulle nomine in casa Cdp, dove il riferimento a “quella catena di affetti che nessuno può spezzare” sembra fare riferimento a uno dei misteri o non misteri dell’Italia grillina. Peggio del Fatto (e del Tempo di Roma) hanno performato il Giornale e un paio di giornali del meridione. Appena un po’ meglio la Stampa, a -14%, in gennaio fu -15%.

 

quotazione del fatto quotidiano marco lillo antonio padellaro peter gomez cinzia monteverdi marco travaglio

Lo stesso vale nel confronto pluriennale: il Giornale vende il 30% di quel che vendeva 10 anni fa, per il Fatto siamo al meno 60 per cento, non rispetto al 2009, anno di nascita, ma al 2011, anno cui si riferisce il più antico dato disponibile. Quasi come Repubblica, che dal 2011 ha perso il 63% delle copie vendute in edicola, molto peggio del  Corriere della Sera, che ne ha perso la metà.

 

Corriere e Repubblica in febbraio hanno avuto conferma che la crisi per loro si sta attenuando. Il Corriere della Sera ha perso, febbraio su febbraio, poco più del 4 per cento, Repubblica un po’ meno del 5%. In gennaio avevano perso rispettivamente il 4 e il 6 per cento.

 

sallusti berlusconi

Forse aveva ragione Mario Calabresi quando diceva che lo mandavano via irriconoscenti, dopo che aveva frenato la caduta. Ora Repubblica è sull’orlo delle 140 mila copie vendute in edicola. Riuscirà Carlo Verdelli a fermarla lì?

Fedele alla promessa di non più ammorbarvi con le mie considerazioni sul capitolo della selezione naturale che sta scrivendo la carta stampata, mi fermo qui.

 

Aggiungo una avvertenza: le copie vendute sarebbero un po’ più alte per il Corriere  e anche per Repubblica, molto più alte per il Dolomiten e l’Adige, se alle copie vendute in edicola si aggiungessero quelle vendute con altri canali, soprattutto gli abbonamenti. Il Trentino e l’Alto Adige sono extra territoriali e la consegna a domicilio dei giornali funziona, a Milano sanno fare le cose per bene, probabilmente a caro prezzo ma le fanno.

 

Non ne teniamo conto per omogeneità di confronto, anche perché sugli abbonamenti influiscono fattori specifici (prezzo, sistema distributivo, incentivi di marketing) che rendono quelle copie, per quanto interessa a noi, non omogenee rispetto a quelle comprate ogni giorno o ogni tanti giorni con deliberato atto, in edicola.

Quotidiani

nazionali

Febbraio   2019

Febbraio 2018

Febbraio 2009

2019 su 2018

2019 su 2009

Corriere Sera

 180.952

 189.032

 396.560

 0,95

 0,45

Repubblica

 142.166

 149.346

 390.570

 0,95

 0,36

La Stampa

 99.134

 115.290

 234.614

 0,85

 0,42

Il Giornale

 44.239

 52.722

 145.611

 0,83

 0,30

Il Sole 24 Ore

 43.458

 47.419

 152.945

 0,91

 0,28

Il Fatto 

 27.950

 32.907

71.685 (2011)

 0,90

 0,38

Italia Oggi

 16.668

 17.932

 17.335

 0,92

 0,96

Libero

 23.065

 22.915

 101.062

 1,00

 0,22

Avvenire

20.953

21.263

 19.392

 0,98

 1,08

Il Manifesto

 7.301

 7.798

 20.374

 0,93

 0,35

La Verità 

 22.626

 20.164

 —–

 1,12

 —

Quotidiani locali:

Quotidiani

locali

Febbraio 2019

Febbraio 2018

Febbraio 2009

2019 su 2018

2019 su 2009

Resto del Carlino

 82.983

 88.148

 138.886

 0,94

 0,59

Il Messaggero

 72.318

 76.883

 177.580

 0,94

 0,40

La Nazione

 60.595

 64.666

 113.612

 0,93

 0,53

Il Gazzettino

 40.626

 41.962

 76.752

 0,96

 0,52

Il Secolo XIX

 34.862

 38.774

 85.192

 0,89

 0,40

Il Tirreno

 31.402

 35.856

 77.817

 0,87

 0,40

L’Unione Sarda

 33.194

 34.420

 66.436

 0,96

 0,49

Dolomiten

 5.469

 6.035

 11.000

 0,90

 0,49

Messaggero Veneto

 33.056

 36.341

 48.130

 0,90

 0,68

Il Giorno

 34.417

 40.405

 57.640

 0,85

 0,59

Nuova Sardegna

 28.537

 30.472

 59.576

 0,93

 0,47

Il Mattino

 25.995

 28.058

 66.207

 0,92

 0,39

Arena di Verona

 20.394

 21.621

 38.237

 0,94

 0,53

Eco di Bergamo

 19.889

 21.739

 40.000

 0,91

 0,49

Gazzetta del Sud

 16.308

 19.592

 43.384

 0,83

 0,37

Giornale Vicenza

 18.951

 20.197

 33.884

 0,93

 0,55

Il Piccolo

 17.598

 19.262

 34.317

 0,91

 0,51

La Provincia (Co-Lc-So)

 16.422

 17.877

 36.119

 0,91

 0,45

Il Giornale di Brescia

 16.986

 18.256

 36.322

 0,93

 0,46

Gazzetta del Mezzogiorno

 16.091

 17.763

 41.323

 0,90

 0,38

Libertà

 15.874

 17.147

 25.290

 0,92

 0,62

La Gazzetta di Parma

 15.387

 16.549

 31.235

 0,92

 0,49

Il Mattino di Padova

 14.622

 16.725

 28.618

 0,87

 0,51

La Gazzetta di Mantova

 14.723

 16.101

 26.566

 0,91

 0,55

Il Giornale di Sicilia

 11.636

 13.357

 44.204

 0,87

 0,26

La Sicilia

 13.183

 14.788

 34.195

 0,89

 0,38

La Provincia di Cremona

 11.642

 12.428

 19.620

 0,93

 0,59

Il Centro

 11.327

 11.428

 22.548

 0,99

 0,50

Il Tempo

 12.253

 14.417

 38.263

 0,84

 0,32

La Provincia Pavese

 9.736

 11.133

 20.743

 0,87

 0,46

Alto Adige-Trentino

 8.420

 9.630

 28.220

 0,87

 0,29

L’Adige

 10.412

 11.874

 17.215

 0,87

 0,60

La Nuova Venezia

 6.957

 7.723

 11.337

 0,90

 0,61

La Tribuna di Treviso

 8.815

 10.034

 17.767

 0,87

 0,49

Nuovo Quot. di Puglia

 8.684

 9.133

 17.492

 —-

 0,49

Corriere Adriatico

 11.313

 12.316

 16.936

 0,91

 0,66

Corriere dell’Umbria

 8.653

 9.810

 19.059

 0,88

 0,45

La Gazzetta di Reggio

 7.428

 8.241

 12.369

 0,90

 0,60

La Gazzetta di Modena

 6.562

 7.211

 10.183

 0,90

 0,64

La Nuova Ferrara

 5.318

 6.025

 10.018

 0,88

 0,53

Quotidiano del Sud

 4.654

 5.502

 —–

 0,84

 —-

Corriere delle Alpi

 4.219

 4.720

 —–

 0,89

 —-

Quotidiano di Sicilia

 6.034

 6.371

 2.585

 0,94

 2,33

Il Telegrafo

 895

 1.265

 —–

 0,70

 0,01

Nell’ultima tabella mettiamo insieme i dati di vendita (sempre in edicola) dei quotidiani sportivi, separando i risultati dell’edizione del lunedì, che è sempre quella più venduta.

Quotidiani

sportivi

Febbraio 2019

Febbraio 2018

Febbraio 2009

2019 su 2018

2019 su 2009

Gazzetta dello Sport Lunedì

 140.125

 148.818

 389.002

 0,94

 0,36

Gazzetta dello Sport

 132.483

 136.473

 273.222

 0,97

 0,48

Corriere dello Sport 

 63.317

 69.320

 174.333

 0,91

 0,36

Corriere dello Sport Lunedì

 72.938

 79.246

 226.294

 0,92

 0,32

Tuttosport 

 39.445

 43.794

 100.841

 0,90

 0,39

Tuttosport Lunedì

 46.030

 51.112

 113.746

 0,90

 0,40

Perché insistiamo sulle vendite in edicola e teniamo distinte le copie digitali? Per una serie di ragioni che è opportuno riassumere.

1. I dati di diffusione come quelli di lettura hanno uno scopo ben preciso, quello di informare gli inserzionisti pubblicitari di quanta gente vede la loro pubblicità. Non sono finalizzate a molcire l’Io dei direttori, che del resto non ne hanno bisogno.

2. Le vendite di copie digitali possono valere o no in termini di conto economico, secondo quanto sono fatte pagare. Alcuni dicono che le fanno pagare come quelle in edicola ma se lo fanno è una cosa ingiusta, perché almeno i costi di carta, stampa e distribuzione, che fanno almeno metà del costo di una copia, li dovreste togliere. Infatti il Corriere della Sera fa pagare, per un anno, un pelo meno di 200 euro, rispetto ai 450 euro della copia in edicola; lo stesso fa Repubblica.

L'ARTICOLO DEL FINANCIAL TIMES SU CAIRO-BLACKSTONE

3. Ai fini della pubblicità, solo le vendite delle copie su carta offrono la resa per cui gli inserzionisti pagano. Provate a vedere un annuncio sulla copia digitale, dove occupa un quarto dello spazio rispetto a quella di carta.

Il confronto che è stato fatto fra Ads e Audipress da una parte e Auditel dall’altra non sta in piedi. Auditel si riferisce a un prodotto omogeneo: lo spot, il programma. Le copie digitali offrono un prodotto radicalmente diverso ai fini della pubblicità. Fonte Ads

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)