bene

ELOGIO DI CARMELO BENE DI GIANCARLO DOTTO/3 - QUELLA VOLTA A BOLOGNA DELLA PROCACE SIGNORA CHE SUL GRANDE LETTO A TRE PIAZZE, NUDA, CI RACCONTAVA ESTASIATA DELLE SUE NOZZE IMMINENTI,  MENTRE IO E TE CI BALOCCAVAMO CON LE SUE CURVE, LE FACEVAMO DI TUTTO, FELICI, COME SI GIOCA CON UNA BAMBOLA OSCENA - IL DISOCCUPATO CHE TI STREPITA A UN CENTIMETRO: “STRONZO, DAMMI LAVORO!” E TU CHE LO CENTRI IN UN OCCHIO CON UNO SPUTO CHE È UNA BELLEZZA BALISTICA…” - VIDEO

6 Novembre 1966, esattamente 53 anni fa Teatro delle Muse a Roma, replica de “Il Rosa e Nero”. C'è un solo spettatore in sala: Theodor  Adorno. Carmelo Bene recita solo per lui: “Il diavolo del teatro italiano e il filosofo della musica contemporanea”, così li presenta l’uno all'altro nell'intervallo dello spettacolo Silvano Bussotti.

Carmelo Bene oggi avrebbe da poco compiuti 82 anni.

 

Elogio di Carmelo Bene di Giancarlo Dotto (a dieci anni dalla sua morte)

– Tullio Pieronti Editore

 

 

Carmelo Bene e Giancarlo Dotto

Le ragazze che arrivavano a frotte da ogni dove, che si buttavano sotto le ruote della tua macchina solo per poter dire al mondo di essere state un giorno investite da te. Smaniose di essere messe alla prova, di essere trattate o quanto meno maltrattate, tu a maltrattarle, io a consolarle, a tirare cocaina con gli avventori dell’epoca e non si andava mai a letto prima dell’alba, avendo speso tutto lo spendibile in conversazioni furiose dove i tuoi paradossi la facevano da padrone.

 

carmelo bene

Quella volta a Bologna della procace signora che sul grande letto a tre piazze, nuda, a quattro zampe, ci raccontava estasiata delle sue nozze imminenti, dell’abito che avrebbe indossato per la cerimonia, dei figli che avrebbe voluto avere, mentre io e te, lucignoli, ci baloccavamo con le sue curve, le facevamo di tutto, felici, come si gioca con una bambola oscena. E quel che restava della notte, lei nel frattempo svanita nel nulla dopo essersi rivestita e aver detto: “Io, voi due, proprio non vi capisco”, noi a cantare “Vorrei baciare i tuoi capelli neri…Fammi provar l’ebbrezza dell’amor”.

Carmelo Bene e Giancarlo Dotto

 

Memorie sparse. Quella volta, a Campi Salentina, il sindaco che ti consegna le chiavi della città, tu con il tuo gilet nero Versace, i bottoni smerigliati strappati alla tutina di Pinocchio, i concittadini che ti lanciano pomodori marci, incazzati perché sono stati esclusi dalla festa e perché sono senza lavoro. Tu che esci da una porta secondaria, scortato dai carabinieri, la testa verniciata di nero, le occhiatacce torve, bistrate, il disoccupato che ti strepita a un centimetro: “Stronzo, dammi lavoro!” e tu che lo centri in un occhio con uno sputo che è una bellezza balistica.

 

Ti spiavo quando andavamo nei palazzi dello sport a recitare Dante o Dino Campana. Un’assurdità, a pensarci oggi, la poesia negli stadi, oggi che i teatri chiudono per mancanza di poesia. Ti ascoltavo quando mi parlavi, impressionato, affascinato, qualche volta schiacciato e messo all’angolo. Tu che ti trastullavi felice come un bambino con le tue “scatole sonore”, firmando assegni per centinaia di milioni, i microfoni ipersensibili, i monitor da diecimila watts, le console capaci di ogni magia, che a teatro non si erano mai viste prima di allora, ma solo nei concerti delle grandi rockstar e l’ultima, la Midas, era la stessa che usavano i Rolling Stones, dicevi compiaciuto misurando la meraviglia degli astanti.

carmelo bene

 

Bene wn

Quella volta, un tardo pomeriggio sotto la tenda del “Dalmazia”, il tuo Bagno preferito al Forte, dove andavamo nelle ore antelucane a scrivere Sono apparso alla Madonna: “Te lo dico io che mi sento un tuo fratello maggiore. E’ il male che ti prende. Non sai reagire. Non hai volontà, né concentrazione. Per riuscire ci vuole una volontà di ferro. Sei una super-intelligenza che non produce prassi”. Nessuno mi ha mai più parlato così.

 

Carmelo e i miti sportivi

Quando mi aspettavi a casa tua e non vedevi l’ora di simularmi le volèe di Edberg, la concentrazione feroce di Borg, i canestri di Michael Jordan, un montante al fegato di Ray Sugar Leonard, i cross di David Beckham, un dribbling di Ryan Giggs, i gol di Van Basten, che tu chiamavi “il mio invulnerabile, vulnerabilissimo Achille”. Due fuoriclasse dell’acrobazia alata, tu e lui. Era tristezza vera, la tua, quando Van Basten fu costretto a lasciare il calcio. Lutto irreversibile. Ti ho sentire maledire gli arbitri che non avevano saputo proteggere i petali che aveva al posto delle caviglie.

LITE TRA MAURIZIO MOSCA E CARMELO BENE AL PROCESSO DEL LUNEDI

 

Tutti i cani arrabbiati che lo hanno sbranato per invidia, strapagati per umiliare al calcio. “I manovali della sfera condannati al ludibrio perpetuo della mutanda”. Ti ho sentito dire con le mie orecchie sempre molto sporgenti quando stavo con te: “Quale Gassman, quale Strehler o Kandinskij! Rinuncerei a qualunque artista di oggi e di ieri, in cambio della vita in campo di Van Basten. Se mi sento oggi molto più stanco, molto più vecchio, è al pensiero che che uno come lui non ci sarà più. Me la sento addosso la mancanza, la sottrazione di stupore. Fino a questo punto si ama. L’amore non è per fare in culo tra gli uomini”. I miti vanno custoditi nei templi, non maltrattati. Questo dicevi.

giancarlo dotto e carmelo bene

 

Quella volta che cademmo insieme, simultanei, in ginocchio, al cospetto di Michel Platinì, quando lui, nazionale francese, disegnò una foglia morta che finì in fondo al sacco. La tua passione per Paulo Roberto Falcao e la “zona celeste” della Roma di Liedholm. Invitasti tutta la squadra alla prima romana del tuo Macbeth. Mi capita d’incontrare ogni tanto qualcuno di loro. A distanza di anni, lo ricordano ancora come un incubo.

 

carmelo bene

Oggi saresti pazzo di Roger Federer. Penso spesso alla felicità che ti avrebbe dato uno come lui, la grazia assoluta applicata al gesto tennistico. Sono certo  che avrebbe soppiantato l’amato Edberg nel tuo cuore, come Platinì soppiantò Rivera e Falcao soppianto Platinì. Come David Foster Wallace, ti saresti inebriato. Come il bambino mitomane che sei mi avresti mimato i suoi colpi nel corridoio di casa o nel terrazzo di Otranto. Mi fa male sapere che questo non è accaduto e forse non accadrà. 

CARMELO BENE

3. Continua

giancarlo dotto twitta carmelo beneCARMELO BENEcarmelo bene, hommelette for hamlet, 1988carmelo bene 9

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)