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COSA FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI – “INFO-FLASH”, PIATTAFORMA DIGITALE FRANCESE DI INFORMAZIONE, RIPORTA UN TITOLO DEL “MATTINO” DI NAPOLI: “SALERNO, CENA A BASE DI PESCE A LA PESCHERIA: POI LA FIGA PRIMA DEL DESSERT”. BASATA SU ALGORITMI INNOVATIVI, LA PIATTAFORMA “INFO-FLASH” MIRA “A SUPPORTARE LE AUTORITÀ LOCALI, I SERVIZI DI INTERVENTO E LE ISTITUZIONI DI INTERESSE PUBBLICO”. MISSIONE COMPIUTA

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto

da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti”

e pubblicato da “Italia Oggi” (http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)

 

ROBERTO SPERANZA

«Non pervenuto nelle classifiche dei più venduti della Mondadori, al 3.380esimo posto tra i più acquistati (si fa per dire...) su Amazon, staccato da perle del calibro del “Nuovo ricettario per la friggitrice ad aria” o di “Viva il vasino, via il pannolino”. Parliamo dell’ultima fatica letteraria di Roberto Speranza, approdata trionfalmente nelle librerie italiane il 19 gennaio scorso».

 

Così Lorenzo Mottola sulla prima pagina di Libero. La stima ci pare ottimistica. Perché guariremo, il saggio dell’ex ministro della Salute che ha per sottotitolo «Dai giorni più duri a una nuova idea di salute», in realtà figura al 7.180° posto nella classifica dei 10.000 titoli più venduti compilata per la terza settimana del 2024 da Gfk, l’istituto per le ricerche di mercato più accreditato dagli editori. Un risultato negativo che Speranza ha conseguito vendendo appena 41 copie.

 

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open, sentita prima del suicidio

Titolo da Open: «La procura di Lodi: “I carabinieri hanno sentito Giovanna Pedretti prima del suicidio. Cercavano l’autore del post discriminatorio”». Ci parrebbe una notizia se l’avessero sentita dopo.

 

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Il coltissimo Mephisto Waltz torna a colpire. Sul Sole 24 Ore, nella rubrica che porta il suo nome, parla di Israele come di «un Paese modello, encomiabile per cultura, usanze e consuetudini di onestà e senso etico, fondato da Ben Gurion (1886-1973) cresciuto al meglio grazie a personaggi mitici come Dayan (1915-81), Sharon (1928-2014), Barak (1942), Shimon Peres (1923-2016) e Rabin (1922-95)».

 

stefano lorenzetto per la quinta volta nel guinness dei primati

A parte la punteggiatura e l’ordine cronologico, il primo ministro Golda Meir (1898-1978) non fu altrettanto mitica, signor satanasso? Nell’ultimo capoverso, Mephisto Waltz osserva: «Intanto Trump è risorto e Boris Johnson lo segue come fosse il suo profeta: “Let’s party”. Entrambi, con evidenti problemi tricologici di non poco conto, fanno a gara per metterli in mostra». Che Donald Trump sfoggi un vistoso riporto è sotto gli occhi di tutti, ma quali sarebbero gli «evidenti problemi tricologici di non poco conto» di Boris Johnson? A noi pare che l’ex premier britannico abbia in testa più capelli (arruffati) che idee.

 

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Stefano Lorenzetto

Stefano Montefiori, corrispondente da Parigi del Corriere della Sera, parla del Principato di Monaco come del «piccolo e ricchissimo Stato incastonato tra Italia e Francia». Un esempio di geografia creativa. Monte-Carlo si trova a 31 chilometri dal confine italiano ed è incastonato unicamente tra Francia e Mediterraneo.

 

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V. Co. (Valentina Conte), in un’intervista sulla Repubblica, chiede a Stefano Fornaro, dipendente di Intesa Sanpaolo e delegato Fisal Cgil nel gruppo bancario: «E cosa centra con voi la norma della manovra Meloni?». E cosa c’entra questa domanda con la lingua italiana?

 

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avvenire, senzatetto contro senzatetto

Avvenire mette in prima pagina la foto di un senzatetto. Nel testo sottostante si legge: «Senzatetto ancora bersagliati. E il freddo ancora non c’entra. Cinque colpi di pistola hanno spezzato la vita “invisibile” di un polacco 43enne, Margin Wojciechowski, trovato sabato nei boschi di Venaria, vicino a Torino. Ieri le suore benedettine di Boville Ernica, nel Frusinate, hanno diffuso un video che suscita sdegno, con una donna che dorme fuori dal portone del monastero bersagliata da un petardo scagliato da alcuni ragazzi». Il titolo recita: «Il bersaglio vile dei senzatetto». Colleghi, siete sicuri di non aver ecceduto con il vino da messa?

 

••• Info-Flash, piattaforma digitale francese di informazione, riporta un titolo del Mattino di Napoli: «Salerno, cena a base di pesce a La Pescheria: poi la figa prima del dessert». Basata su algoritmi innovativi, la piattaforma Info-Flash mira «a supportare le autorità locali, i servizi di intervento e le istituzioni di interesse pubblico». Missione compiuta.

 

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il mattino, la figa prima del dessert

Incipit dell’editoriale del direttore Alessandro Sallusti sulla prima pagina del Giornale: «Solo oggi, a babbo morto, la sinistra ammette che non è giusto far coincidere gli interessi di un imprenditore che è pure editore con la libertà dei suoi giornali». Non si capisce che cosa c’entri, in questo contesto, la locuzione funebre.

 

In toscano, a babbo morto dicesi «di debito che si salderà coi denari dell’eredità paterna» e babbomorto, sempre in toscano, è il «debito fatto dal figlio e pagabile alla morte del padre con l’eredità», spiega Lo Zingarelli 2024. Il Grande dizionario della lingua italiana di Salvatore Battaglia conferma: «Babbo morto (babbo-morto, anche babbomorto): debito contratto dai figli di famiglia con l’impegno di pagarlo alla morte del padre con l’eredità. Più comune nel modo avverbiale a babbo morto».

 

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info flash, la figa prima del dessert

Titolo a tutta pagina dal Corriere della Sera: «“Dialogo tra credenti e non”». Indipendentemente da chi possa aver pronunciato la frase, avvilisce leggerla proprio in apertura della sezione Cultura. Come più volte riportato in questa rubrica, l’avverbio negativo olofrastico (detto così perché, da solo, costituisce un’intera frase) in italiano è soltanto no: lo testimonia il titolo del romanzo Uomini e no di Elio Vittorini.

 

Ecco che cosa insegnava in proposito Aldo Gabrielli nel suo Dizionario linguistico moderno (Edizioni Scolastiche Mondadori), pubblicato nel 1956: «Sbagliano perciò quelli (e non son pochi) i quali dicono, per esempio: “Che tu mi creda o non, poco mi interessa”, “Torni a casa o non?”, “Verrai o non a teatro?”, “Usato o non, il libro bisogna pagarlo”, e simili. In tutti questi casi si deve usare la forma tonica o no: “Che tu mi creda o no...”, “Torni a casa o no?”, “Sai dirmi quando si deve usare o no l’articolo determinativo?”, eccetera». Repetita iuvant? Poco, temiamo. Trattasi di uno degli errori più diffusi.

 

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corriere della sera, credenti e non

Commentando una foto di Anders Breivik, che nel 2011 uccise 77 persone tra Oslo e l’isola di Utoya, apparsa sul Venerdì di Repubblica, Stefano Lorenzetto specifica che nell’immagine il terrorista norvegese «protende il braccio destro e mostra il pugno chiuso». Benché questa locuzione ricorra quattro volte nello Zingarelli 2024, s’è mai visto un pugno aperto? Con buona pace dei Ribelli, che nel 1967 cantavano Pugni chiusi.

IL SALUTO NAZISTA DI ANDERS BREIVIK 2IL SALUTO NAZISTA DI ANDERS BREIVIK 3

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