fabio volo michela murgia

“MICHELA MURGIA SI È SBAGLIATA SUL MIO LIBRO” – FABIO VOLO, DALL'ALTO DEI SUOI 9 MILIONI DI COPIE DI LIBRI VENDUTI, SE NE FREGA DI PIACERE AGLI INTELLETTUALI: “SI SONO SENTITI MINACCIATI. IN ITALIA LE CATEGORIE VIVONO NEGLI ACQUARI, CON LE LORO DINAMICHE” – E TORNA SULLA STRONCATURA CHE GLI DEDICÒ LA MURGIA: “È DIFFICILE PARLARNE PERCHE' LEI NON C'È PIU’. MA RECENSÌ UN MIO LIBRO COME FOSSE UN ROMANZO MA ERA UN LIBRO DI DOMANDE” – LA SEPARAZIONE DALLA MADRE DEI SUOI FIGLI: “NON CREDO DI AMARLA MENO. C’È UN MODO DI STARE INSIEME DIVERSO” – LO SCREZIO CON FEDEZ, LA PRIMA VOLTA CHE HA FATTO SESSO E… – VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Giovanni Viafora per il “Corriere della Sera”

 

Fabio Volo lei andrà in paradiso?

«Ma non so neanche se esista».

 

fabio volo

Uno dei personaggi del suo nuovo libro dice che per gli egizi bastava rispondere «sì» a due domande: hai dato gioia?/hai ricevuto gioia?

«Se è così, sì. Ma io credo che paradiso, purgatorio e inferno siano qui, in questa vita».

 

E lei attualmente dove sta?

«All’inizio del purgatorio, però sono appena uscito dall’inferno».

 

Milano, intanto si sosta al caffè della Triennale. Sul tavolo la sua ultima fatica letteraria: «Tutto è qui per te» (Mondadori). La 13esima, dopo 9 milioni di copie vendute. La prima dopo la separazione con Johanna, la madre dei suoi due figli.

fabio volo - tutto e qui per te

 

L’inferno è stato lasciarsi?

«No, ci siamo lasciati proprio per evitarlo. L’inferno è quando finisci dentro a un problema e non riesci a vederne l’uscita. Sono i tuoi limiti. E non è che poi non ci rientri più».

 

[…]

 

Il tema della separazione però torna ossessivamente.

«La separazione non è un fallimento. I rapporti si evolvono, conta l’intelligenza. Io non credo di amare meno la madre dei miei figli. E non credo che lei ami meno me. C’è un modo di stare insieme diverso. Oggi ci preme creare un ambiente amorevole per i nostri figli. Siamo anche andati in vacanza insieme, in Amazzonia».

 

Ma dopo tre anni ha capito perché tra voi è finita?

«Quando incontri una persona, quella è una promessa di felicità. Se la promessa non si avvera, ti arrabbi. È come un tradimento. Ma l’altra persona non c’entra. La promessa è una tua proiezione, sei tu che carichi l’altro di questo peso. Se non hai risolto i tuoi nodi, non risolvi niente».

 

Li ha risolti? Ed è ancora single?

«Non sto con nessuno, sono rimasto alla ricerca delle mie cose. La risposta non è un’altra donna».

fabio volo johanna

 

È stato innamorato davvero nella vita?

«Migliaia di volte, mi innamoro anche delle giornate, dei libri, dei film...».

 

Sì, ma le storie importanti?

«La donna più importante della mia vita è stata ed è ancora la madre dei miei figli. Rimane lei, domani non so».

 

Nell’immaginario è visto come un grande conquistatore, un grande...

«Ho capito che cerca la parola per non offendermi: donnaiolo, vuole dire!».

 

Ecco.

«Avevo quell’immagine lì, dello womanizer , come dicono in inglese. Ma non mi appartiene più. Ho fatto le cose giuste negli anni giusti, non ho il regret di andare in discoteca a 51 anni, sarebbe un fallimento».

 

La prima volta?

«A 16 anni. Ero in Spagna, in vacanza. A quell’età cominciavano a farlo tutti, per cui dovevi farlo anche tu. Ho conosciuto una ragazza, non so neanche chi fosse. Non aveva niente a che vedere con il fare l’amore. Poi non è che da lì tutti i giorni, eh... Passò un anno prima che risuccedesse».

fabio volo e johanna

 

Quante donne hai avuto?

«Non le conto».

 

Qualche follia l’avrà fatta.

«Una sera con una ragazza decidiamo di appartarci dietro a un negozio della Decathlon, l’auto era sua, chiese a me di guidarla. Improvvisamente sento bussare alla portiera: era un carabiniere. Mi dico: è finita. Lui invece gentilissimo: “Ragazzi, attenti, questa zona non è raccomandabile”. Sollevo il finestrino e tiro un sospiro di sollievo. Un instante dopo lei mi fa: “Per fortuna che non ci ha chiesto i documenti, quest’auto l’ha rubata mio padre”. Oggi non sarei qui forse».

 

[…]

fabio volo

«Quando ero giovane non c’erano i social, dopo scuola ci si trovava in piazza sulla panchina: si fumava di nascosto, limonavi. Avere una mamma di 55 anni, vestita sexy, che balla su TikTok è come se allora te la fossi trovata sulla panchina a fianco, a farsi le canne. Questi ragazzi non hanno più il riferimento di un adulto che sappia stare al suo posto».

 

Domenica prossima il suo primo figlio Sebastian compirà 10 anni. Alla sua educazione sentimentale ha pensato?

«Quello che faccio con loro è parlare per fargli capire che con me possono parlare di tutto. Do pochi giudizi. Loro sono dei mini-adulti, cerchi di dirgli delle cose e scopri che hanno sempre saputo. Sentono tutto».

 

Della vostra separazione cos’hanno sentito?

«Per adesso vedo dei bambini sani, comprensivi».

 

Fabio Volo

Con suo padre, invece, il rapporto non fu sempre facile.

«Era berlusconiano, c’erano confronti e scontri. Ma non è che non ci siamo mai parlati. Mi ricordo che non voleva che vedessi Rai 3. Io intanto lavoravo a Mediaset, dopo le Iene però tornavo a casa a fare il pane con lui in bottega. Mi ha insegnato la disciplina».

 

Ha detto: mi ha salvato un suo bacio.

«Mio padre non mi ha mai dato baci, perché era un uomo d’altri tempi. Non era uno affettuoso con noi, rideva e scherzava, ma non era come me con i miei figli, che me li mangio. Un giorno, quando era già malato, gli ho fatto la barba io, per me è stato un momento mistico. Mentre mi avvicino per andare sull’altra guancia, lui mi ha dato un bacio. Fu inaspettato e toccante».

 

Oggi cosa gli direbbe?

«Ho capito tante cose di mio padre attraverso la relazione con i miei figli. Vorrei potergli parlare con questa consapevolezza. Ci lamentiamo sempre che i genitori non ci capiscano, però è altrettanto vero che noi figli non capiamo loro.

Io vorrei che i miei mi capissero».

 

FABIO VOLO 1

Perché pensa invece che giornalisti e intellettuali la odino?

«In Italia le categorie vivono negli acquari, con le loro dinamiche. Io ci sono finito dentro scrivendo libri e tutti i pesci hanno cominciato a dire: “Ragazzi, questo non è del nostro acquario, dura poco”. Si sono sentiti minacciati. Ma non sono entrato dicendo: “Ho venduto 9 milioni di libri in 25 Paesi, sono il più bravo di tutti”. Sono sempre stato io quello che non si prende sul serio. Comunque non sono le persone a cui voglio piacere».

 

Murgia con lei fu spietata: «Gli alberi si vendicheranno». Vi siete mai riconciliati?

fabio volo

«No. Disse anche che dei testi di Battiato erano canzonette: per me sono illuminanti. Oggi è difficile parlarne perché lei non c’è più. Però secondo me anche Murgia nella vita si è sbagliata. Recensì quel mio libro (A cosa servono i desideri, ndr) come fosse un romanzo: era un libro di domande, li avevo visti fare a San Francisco anni prima. In California c’era pure una scuola. Lei forse non lo sapeva. Adesso in America i libri di tendenza sono tutti così. Però probabilmente ho anticipato i tempi. L’ho fatto anche con altre cose: ho realizzato una serie tv dove interpretavo me stesso, i critici mi dissero che ero egocentrico e narciso. Tre anni dopo l’hanno fatta tutti: Verdone, Bisio..».

 

Fedez, pure. Tra voi ci fu uno screzio.

«Avevo detto una cosa in radio e lui si era offeso. Poi i suoi follower mi hanno inondato di insulti. Ci siamo scritti: lui mi ha chiesto scusa, io gli ho chiesto scusa».

 

Vivrebbe in vetrina come fa lui?

«Figuriamoci, nelle foto metto ancora i cuoricini sulla faccia dei miei figli. Ma non voglio dare un giudizio. Io vivo ancora di pancia, faccio quello che mi piace: se vado a mangiare una pizza non è che penso che devo fare una foto alla pizza. Il suo è un altro modo di lavorare. Io sono come un contadino, lui è quello laureato. È il frutto del marketing. Non mi pare che ci sia niente di spontaneo».

fabio volo

 

Chi sono i suoi amici?

«Quelli storici di Brescia; poi alcuni che ho acquisito in questi anni a Milano».

 

Del suo mondo?

«Non ne ho tanti. Con Accorsi andiamo d’accordo, ci vado a bere una birra. Anche con Favino. Cattelan lo vedo in radio, ma non è che lo chiamo per andare a mangiare la pizza».

 

[...]

 

Dall’Italia scappano tanti giovani.

«Fanno bene. Abbiamo una gestione familiare del lavoro: se incontro un ragazzo in Spagna mi dice: “Lavoro 8 ore, se ne faccio 9 mi pagano un’ora di straordinario”. Qui invece la risposta è: “Poi ci aggiustiamo...”. E ti schiavizzano. Se io fossi un ventenne, oggi me ne andrei dall’Italia».

 

Non abbiamo parlato della separazione che ha fatto più clamore negli ultimi tempi: Meloni-Giambruno.

«Non penso che in quei fuorionda lei abbia scoperto un uomo che non conoscesse. Per altro era molto più fastidioso il modo in cui lui camminava. Ma lungi da me giudicare, errori ne ho fatti un sacco nella vita. Il problema è un altro».

fabio volo con i figli

 

Quale?

«Il karma. Sono convinto che Meloni dentro di sé non creda davvero all’idea di famiglia tradizionale, come neanche Salvini che è separato due volte. Il punto è non tenere conto del dolore che intanto, con le parole, creano a tante famiglie. Quello prima o poi torna».

 

Si sposerebbe?

«Mai. Ha più senso andarsene con la propria donna dentro un bosco e chiedere una benedizione. Mi chiedo: con un figlio firmi un accordo per dire che gli vorrai bene?».

 

Non crede in Dio?

«Medito tutti i giorni da qualche anno. Sento che siamo in connessione con qualcosa. Che sia poi uno con la barba non mi interessa».

 

Ha un sogno?

«Mi piace la vita che faccio. Ma ora riaprirò la panetteria di famiglia, a Brescia. Torno alle origini. Non che mi metterò a fare il pane, eh. Devo ancora visualizzare cosa ci sarà dentro. Forse sarà una catena. Dentro però ci sarà la foto di papà».

 

Il libro è pieno di citazioni enologiche. Lei che vino si sente?

«Un Valpolicella, percepito come un Lambrusco».

 

Le dà fastidio?

«No, è buonissimo».

fabio volo 5fabio voloFABIO VOLOfabio volo e johannafabio volofabio volo 1fabio volo 2fabio volo 3fabio volo 4

Ultimi Dagoreport

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER?