milano-islam milano islamizzazione.jpg

CHE ARABIA MI FA! FELTRI: “IL SALONE DEL LIBRO DI TORINO SI INCHINA ALLA MODA E SPALANCA I BATTENTI ALL’ARABIA SAUDITA COL PRETESTO DI STUDIARNE LA CULTURA. UN LUOGO DOVE I LIBRI SONO CONSIDERATI IL VELENO DELL'ANIMA: TUTTI TRANNE UNO, IL CORANO”

Vittorio Feltri per “il Giornale”

 

vittorio feltrivittorio feltri

Gli islamici non ci bastano mai. Abbiamo aperto le porte ai petrolieri, ai quali vendiamo banche, fabbriche (le poche rimaste), palazzi, società sportive. Piazza del Duomo a Milano spesso si riempie di uomini che pregano Allah a glutei per aria. Interi quartieri delle nostre città sono stati invasi da gente che frequenta moschee e si serve in macellerie (illegali) specializzate nello sgozzamento crudele degli animali.

 

Per quieto vivere lasciamo fare. Tra poco legalizzeremo la poligamia. Ci sono parroci e addirittura vescovi impegnati nell'esegesi del Corano, tanto per gradire. Il crocifisso irrita i musulmani? Togliamolo dalle pareti degli uffici pubblici e dal collo delle bambine: che sarà mai!

 

salone del libro 2salone del libro 2

Consentiamo che la civiltà occidentale venga inquinata per dovere di ospitalità, rinunciamo pure alla nostra identità: non sappiamo che farcene in un mondo dove si predica l'integrazione, ovviamente a senso unico. Presto adotteremo il caffetano firmato da un famoso stilista. In attesa di una sfilata che reclamizzi l'abbigliamento mediorientale, il Salone del libro di Torino si inchina alla moda (in omaggio all'Isis, presumo) e spalanca i battenti all'Arabia Saudita col pretesto di studiarne la cultura, i fermenti letterari, i costumi editoriali.

 

salone libro 2015salone libro 2015

L'anno prossimo, la tradizionale manifestazione libraria che mobilita gli operatori del settore, oltre a numerosi scrittori, giornalisti, appassionati di lettura, vedrà al centro le avanguardie intellettuali di Riad, ammesso che esistano. L'annuncio è stato dato a Torino dagli organizzatori del Salone stesso (con qualche imbarazzo di alcuni di essi) e riportato dalla stampa, compreso Il Giornale. Nell'apprendere la notizia, abbiamo avuto le traveggole. Poi i brividi. Poi abbiamo riso, amaramente.

 

isis e arabia sauditaisis e arabia saudita

Sono decine, centinaia le nazioni interessanti sotto il profilo culturale e delle iniziative editoriali, e noi anziché sceglierne una a caso nella certezza di non sbagliare, dato che è stimolante scoprire cosa bolle nella pentola internazionale del sapere, abbiamo selezionato l'Arabia Saudita, un luogo dove i libri sono considerati il veleno dell'anima: tutti tranne uno, il Corano, che non è solo un testo sacro, ma legge dello Stato, in base alla quale le pari opportunità, come le definiamo noi, sono parificate alle bestemmie, cioè reati.

LA BORSA DELL ARABIA SAUDITALA BORSA DELL ARABIA SAUDITA

 

Invitare questo Paese che costringe i cittadini a vivere da trogloditi, è inspiegabile.

Non pensiamo che i curatori della rassegna siano talmente ingenui da non essersi posti il problema che i sauditi finanziano, tra l'altro, i terroristi e alimentano il fondamentalismo. Forse gli intelligentoni torinesi sono stati indotti a convocarli per compiacere a qualche papavero politico ansioso di fare pappa e ciccia con le autorità di Riad onde concludere buoni affari. È solo un sospetto.

 

Arabia Saudita lo scorso anno ha giustiziato ottanta persone Arabia Saudita lo scorso anno ha giustiziato ottanta persone

Sta di fatto che il direttore del Salone, Ernesto Ferrero, tutt'altro che sprovveduto, non è l'autore della iniziativa balorda. Egli lascia intendere che altri ne sono i promotori. Chi? Il nome dell'«assassino» non è ancora venuto fuori. Ma non tarderemo a risolvere il giallo. Angelo Pezzana, fondatore del Salone, è rimasto basito. I suoi commenti ironici più che stupore rivelano disgusto. In sostanza ha detto: «Ottima l'idea di stendere tappeti rossi all'Arabia, finalmente tutti potranno constatare come sia prezioso il codice civile di quel Paese».

 

SOLO UOMINI A UNA CONFERENZA SUL RUOLO DELLA DONNA IN ARABIA SAUDITA SOLO UOMINI A UNA CONFERENZA SUL RUOLO DELLA DONNA IN ARABIA SAUDITA

Giova rammentare che Pezzana da decenni si batte per i diritti civili di qualsiasi tipo e genere ed è al corrente del clima tetro e violento creato dai sauditi, i quali considerano le donne delle fattrici, non permettono loro nemmeno di guidare l'automobile, soffocano ogni libertà e non soltanto quella religiosa. Cose risapute. Il che rende più grave la decisione infausta delle eminenze grigie della kermesse piemontese.

 

Eppure siamo curiosi di verificare quali prodotti culturali gli illustri ospiti di Torino l'anno venturo proporranno ai visitatori. Il manuale per tagliare abilmente la testa agli infedeli? Un saggio sulle tecniche di sterminio rapido dei cristiani? Come bruciare la nonna eretica senza fare fumo? Un trattato sull'inferiorità femminile? Una guida alla conoscenza del califfo-pensiero? Fiduciosi, aspettiamo spiegazioni da parte dei geni che ci portano in casa altri musulmani, come se non fossero sufficienti quelli che già abbiamo. Sia chiaro. A noi della Mecca non importa nulla.

DONNE ARABIA SAUDITA DONNE ARABIA SAUDITA

 

 

 

Ultimi Dagoreport

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....