FINISCE A CINE-PANETTONI IN FACCIA IL VENTENNALE LEGAME TRA DE SICA E DE LAURENTIIS - GIUNTO ALL’ULTIMO FILM IN CONTRATTO, CHRISTIAN DICE CHE L’HANNO LASCIATO SOLO, DANDO L’EPISODIO MIGLIORE A LILLO E GREG, POI SI PENTE E PROVA A SMENTIRE L’ANSA - MA NON POTEVA ACCORGERSI PRIMA, COPIONE IN MANO, CHE DOVEVA GIRARE UNA CIOFECA?...

Michele Anselmi per "il Secolo XIX"

Christian De Sica lo dice chiaro e tondo, senza tanta diplomazia: «Sono stato abbandonato, mi sono sentito solo, senza una spalla vera. M'hanno fatto fare il romantico... La storia è carina, gentile, anche se avevo qualche perplessità sull'età del personaggio. Ma poi l'episodio comico di punta l'anno dato a Lillo & Greg». Giovedì 13 dicembre esce in almeno 500 copie "Colpi di fulmine", un po' quel che resta del cine-panettone classico.

Il regista, Neri Parenti, saluta la Filmauro di Aurelio De Laurentiis: «Ci siamo separati civilmente, dopo 17 anni» sorride amaro. Si capisce che, dopo qualche rude schermaglia a mezzo stampa col patron del Napoli e suo produttore storico, ha dovuto ingoiare varie imposizioni, a partire dall'ingaggio di Arisa nel ruolo di un'inattendibile perpetua lucana in stile Tina Pica. Anzi lo confessa proprio: all'episodio con De Sica, qui nei panni di uno psichiatra presunto evasore fiscale romano che si finge prete per sfuggire a Equitalia e si nasconde nel Trentino dove si invaghisce della carabiniera Luisa Ranieri, non credeva granché.

Avrebbe di gran lunga preferito raccontare un altro "colpo di fulmine": tra un sessantenne e una ventenne che scoprono alla fine d'esser padre e figlia, con le complicazioni comiche del caso. Ma il vago sapore di incesto ha fatto storcere il naso a De Laurentiis: meglio lo spunto del finto prete in trasferta a Fiera di Primiero, alle prese con la bella marescialla a un passo dalle nozze col sindaco fedifrago, la bisbetica perpetua, il sagrestano muto e un altro parroco infoiato interpretato da Vauro.

Risultato? Martedì sera, nel corso delle due anteprime, una per i vip e una per i giornalisti, rare risate in platea per l'episodio pretesco, anzi quasi nessuna, nonostante un De Sica in versione turbo, per gesti esagerati, tono di voce e tormentoni alla Sordi, più qualche omaggio a papà. Non a caso, il comico parla scherzosamente di "Pane, amore e sagrestia".

Alla fine è andata meglio a Lillo & Greg, al secolo Pasquale Petrolo e Claudio Gregori. Scelto all'ultimo momento al posto di Claudio Bisio ed Enrico Brignano, l'eclettico duo capitolino giganteggia nella storiella usata per il "crescendo" comico richiesto dal genere. Al punto che un abbacchiato De Sica confessa: «Tanti dei nuovi comici non mi fanno ridere, Lillo e Greg invece sono dei portenti. Da quella vecchia zoccola dello spettacolo che sono, dico che mi piacerebbe fare un film con loro».

Se ne accorge ora, dopo aver provato a smentire con l'Ansa per tutta la giornata quanto aveva detto di fronte a una decina di cronisti: cioè che s'è ritrovato sulle spalle, appunto tutto da solo, un episodio che non lo convinceva e che, soprattutto, non fa ridere. Adesso tutto dipende da come andrà "Colpi di fulmine" al box-office. Il toto-incassi ufficioso lo dà solo al quarto posto, e la faccenda preoccupa un po' tutti alla Filmauro, che ora distribuisce insieme all'americana Universal. L'anno scorso "Vacanze di Natale a Cortina", che doveva sancire la rinascita del genere con gli opportuni aggiustamenti, si fermò a meno di 12 milioni di euro, superato per un'incollatura da "Immaturi 2". Quest'anno la partita è impegnativa: ci sono gli italiani "Tutto tutto niente niente" e "I 2 soliti idioti" da un lato, gli hollywoodiani "Lo Hobbit" e "Ralph Spaccatutto" dall'altro. Sapremo tutto giovedì 27 dicembre.

Intanto, mentre De Laurentiis pensa a come utilizzare i comici genovesi Luca e Paolo messi sotto contratto per i prossimi tre Natali, Lillo & Greg si godono il clima favorevole che circonda la loro performance. In effetti l'episodio, ambientato a Roma ma anch'esso girato nel Trentino, è spassoso, coi ritmi giusti, neanche troppo stiracchiato. Una sorta di "My Fair Lady" alla rovescio.

Con l'autista popolano Lillo che aiuta Greg, algido e poliglotta ambasciatore presso la Santa Sede, a trasformarsi in un perfetto "coatto" romanesco. Il diplomatico dall'eloquio forbito e dalle maniere impeccabili s'è innamorato della pescivendola Anna Foglietta, bella, verace e tosta: solo fingendosi Nando riuscirà a conquistarla, tra cardinali che praticano sconvenienti mosse di tai-chi e battute colorite tipo «'sto vestito me fa sguscià come ‘n calippo».

«È difficile fare un film comico sull'amore, anche se l'inversione di tendenza rispetto ai tradizionali cine-panettoni è stata una scelta condivisa» puntualizza Neri Parenti. Cita pure lui, come Fausto Brizzi e i Vanzina, l'inglese "Love Actually". Ancora? In realtà avrebbe continuato volentieri a fare «il cine-panettiere», ma l'aria è cambiata, De Laurentiis vuole rinnovare la squadra. Il regista fiorentino, a questo punto, forse si prenderà un anno sabbatico prima di tornare in pista. Probabilmente col produttore Fulvio Lucisano.

 

christian de sica e arisa in colpi di fulmine VAURO CHRISTIAN DE SICA IN COLPI DI FULMINEAURELIO DE LAURENTIISAurelio DeLaurentis P Napoli CHRISTIAN DE SICA CON AURELIO DE LAURENTIIS De Laurentis e De Sica locandina colpi di fulmine di neri parenti jpeglillo e greg in colpi di fulmine

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...