LE FOTO MAI VISTE DI "ELEPHANT MAN", L’UOMO SFIGURATO DAL MALE CHE PAPA FRANCESCO HA ABBRACCIATO A SAN PIETRO (COLPO DEL ‘’DAILY MAIL’’ IN BARBA AI NOSTRI GIORNALONI)

Dagotraduzione dell'articolo di Hannah Roberts per il "Mailonline"
www.dailymail.co.uk

L'uomo gravemente sfigurato il cui corpo pieno di tumori era stato amorevolmente baciato dal Papa qualche settimana fa ha raccontato a MailOnline la commovente storia della sua vita.

Vinicio Riva, da Vicenza nel Veneto, è coperto dalla testa ai piedi da escrescenze dolorose, un sintomo della sua malattia genetica chiamata neurofibromatosi, tramandata a lui dalla sua defunta madre.

All'inizio di questo mese immagine dell'uomo di 53 anni si diffuse in tutto il mondo quando fu calorosamente abbracciato da Papa Francesco in una delle udienze settimanali del pontefice in piazza San Pietro.

In un'intervista esclusiva con MailOnline, l'uomo ha descritto l'emozione di incontrare il capo della Chiesa cattolica, dicendo che l'essere accarezzati da Papa Francesco fece battere il suo cuore così veloce che pensava 'sarebbe morto'.
L'abbraccio del pontefice è stato 'come il paradiso', ha detto, aggiungendo : 'Non ha nemmeno pensato se abbracciarmi o meno. Io non sono contagioso ma lui non lo sapeva. Lo ha fatto e basta. Mi ha accarezzato il volto e io ho sentito solo amore in quel gesto".

Riva ricorda: 'E' venuto giù dall'altare per vedere i malati. Mi abbracciò senza dire una parola. Mi sentivo come se il mio cuore stesse lasciando il mio corpo.
'E' stato completamente in silenzio, ma a volte si può dire di più quando non si dice niente'.

'Prima ho baciato la sua mano, mentre con l'altra mano lui mi accarezzava la testa e le ferite. Poi mi attirò a sé in un forte abbraccio e baciò la mia faccia. La mia testa era contro il suo petto con le braccia erano avvolte intorno a me . E' durato poco più di un minuto, ma a me sembrava un'eternità'.

Le fotografie del commovente abbraccio sono state mostrate in tutto il mondo e ha richiamato paragoni con San Francesco d'Assisi. Da quando è stato eletto otto mesi fa, Papa Francesco ha lavato i piedi dei giovani detenuti, chiamato personalmente i fedeli al telefono e invitato le persone senza fissa dimora a cenare in Piazza San Pietro.

Il cosiddetto 'Effetto Papa Francesco' viene visto come la ragione di un aumento del 20 per cento nelle congregazioni cattoliche in Gran Bretagna, e degli aumenti simili in Italia, Spagna, Francia, Stati Uniti e America Latina.

Vinicio Riva è stato accompagnato in Vaticano da sua zia, Caterina Lotto, 68 anni e vive con la sorella Morena, 46 a nni, nella casa popolare che condividono fuori Vicenza. Ha subito numerosi interventi al cuore, alla gola e agli occhi e spesso ha il fiato corto a causa della sua condizione.

Riva ha ferite aperte sulle gambe che sanguinano sui suoi vestiti e si sveglia sempre con la maglietta coperta di sangue. Anche sua sorella Morena soffre della malattia, anche se in una forma molto più lieve. La loro madre Rosalia era il vettore genetico che ha trasmesso la malattia, ma in lei non si è sviluppato alcun sintomo fino a quando non ha avuto figli.

Fino all'età di 15 anni, Vinicio era adolescente come gli altri e sicuro di sè. Poi le bolle apparvero su tutto il corpo, centimetro per centimetro. Ora tutto il suo viso e la testa sono coperti dalle bolle. Solo la guancia sinistra, che è deformata, è libera delle bolle.

Durante un intervento al cuore i medici hanno dovuto entrare attraverso l'ascella per evitare i tumori che coprono il suo torso. I suoi piedi sono deformati e devastati dalle piaghe, il che gli rende difficile il cammino. Va al lavoro e in giro per il paese in bicicletta, ma ha visitato il Vaticano in sedia a rotelle a causa del lungo tempo di attesa in piedi.

La madre di Vinicio, Rosaria, alla fine è morta della malattia all'età di 81 anni e lo stesso Riva si aspettava solo di vivere fino all'età di 30 anni. Il padre, 77 anni, un ex muratore, vive ancora nella casa di riposo dove il signor Riva ora lavora, sembra sia stata una figura un po' autoritaria.

Signor Riva ha mostrato poco affetto per suo figlio dopo che lui si è ammalato e lo fece ritirare dalla scuola a 15 anni per andare a lavorare nei cantieri con lui. La polvere di quel lavoro era fastidiosissima per Vinicio.

Più tardi Vinicio è andato a lavorare come pittore in una fabbrica di ceramiche e, in un luogo appositamente pensato per le persone disabili, in un posto dove si assemblavano batterie per auto.

Quando non lavora Riva va in bici ed è anche un tifoso appassionato e spesso va a vedere le partite di calcio o va a cena fuori per mangiare la pizza con gli ex compagni di classe e amici.

Riva non ha avuto una ragazza fin da quando era giovane anche se ama leggere romanzi rosa. E lui è anche famoso per portare fiori alle infermiere presso le cliniche in cui si sottopone alle cure una o due volte a settimana.

Dice che gli piacerebbe incontrare una persona che soffre la stessa condizione 'per interesse', ma soprattutto una donna, per una possibile relazione .

Il volontario dal cuore grande è stato spesso evitato in strada come 'Elephant Man' , con le madri che attraversano la strada per evitarlo. Sorprendentemente, le donne possono essere peggiore degli uomini, dice.

In una occasione particolarmente doloroso è stato costretto a lasciare il suo posto sull'autobus. Vinicio racconta: 'Ho preso l'autobus e ho voluto sedermi accanto al guidatore. Ma un uomo ha detto che non potevo stare lì . Ha detto che non voleva guardarmi. Nessuno sull'autobus mi difese. Mi sentii malissimo'.

La famiglia non sono è stata in vacanza per anni - soprattutto perché le ferite sul corpo di Vinicio Riva sanguinano tanto che le lenzuola hanno bisogno di essere cambiate ogni giorno.

'Gli albergatori non lo dicono direttamente ma dicono che si deve lasciare la stanza', dice la zia Caterina.

Il fratello e la sorella vivono con a soli 250 euro al mese a testa di assegno di invalidità e 150 euro ciascuno dai loro posti di lavoro da volontari. Sono pochissimi soldi ma la loro zia Caterina li aiuta, dandogli una parte della sua pensione.

Fortunatamente, nel paese tutti si sono abituati a lui. 'Quelli che conosco da molto tempo sono gentili, gli altri sono orribili' dice Vinicio.

Vinicio si reca ogni anno a Lourdes grazie all'Unitalsi ma era il primo anno che lo accompagnavano a San Pietro.

 

 

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