gad lerner

FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA: GAD LERNER FA AUTOCRITICA E SI CHIAMA FUORI DALLA POLITICA - “SONO UN BORGHESE BENESTANTE, UN ‘RADICAL CHIC’, L'AMICO DI DE BENEDETTI. SONO TUTTE COSE VERE. PER QUESTO LA NUOVA CLASSE DIRIGENTE DEL CENTROSINISTRA NON PARTIRÀ DA QUELLI COME ME” - "L'ECCESSO DI ZELO CON CUI SI È PROTETTA LA FAMIGLIA BENETTON, E CITO ANCHE LO SPIRITO ACRITICO CON CUI ERA STATA VALUTATA L'ESPERIENZA DI MARCHIONNE, HA CONFERMATO IL..."

Lorenzo Giarelli per il “Fatto quotidiano”

 

GAD LERNER

Fa autocritica, Gad Lerner. Giornalista, amico di molti industriali dentro e fuori i giornali, poi tra i fondatori del Pd e adesso consapevole che il centrosinistra, per esistere, deve smettere di ragionare come partito degli affari.

 

Gad Lerner, non crede che la tragedia di Genova abbia evidenziato la stortura dei rapporti tra la sinistra e il tessuto imprenditoriale?

La subalternità del centrosinistra al capitalismo non è certo nuova, semmai ha inizio negli anni '90, quando i post-comunisti potevano ambire al governo nazionale e in loro si è determinata un' ansia da legittimazione: non mangiamo i bambini, sappiamo stare composti a tavola, garantiremo i vostri interessi. Detto questo non bisogna esser faciloni nell' analisi.

GAD LERNER COL ROLEX

 

Cioè?

Avviare le privatizzazioni, compresa quella delle autostrade, fu inevitabile, anche se il processo poteva esser gestito meglio se non ci fosse stata quella soggezione nei confronti dei grandi industriali. Ma il tentativo di scaricare addosso al Pd tutta la responsabilità di allora è solo propaganda: anche il centrodestra e lo stesso Salvini hanno avuto un ruolo determinante nel creare la situazione attuale.

 

I fischi a Maurizio Martina durante i funerali di Stato, però, sono eloquenti.

Quei fischi testimoniano nel modo più umiliante il divario tra il gruppo dirigente di centrosinistra e le classi meno agiate. Dietro alla tragica condizione di isolamento del Pd c'è il tradimento dei vertici, la corruzione di un gruppo dirigente imborghesito, i rapporti di confidenza tenuti col capitalismo senza mai avere il coraggio di combatterne i vizi. A questo si unisce la tentazione, non certa nuova per i settori della popolazione più in difficoltà - basti pensare, pur con le ovvie differenze, agli inizi del fascismo - che il modo migliore per difendersi sia il nazionalismo.

 

GAD LERNER

Ma se questo pensiero esiste, non è compito del centrosinistra arginarlo proponendo un'alternativa? Altrimenti le persone cercano risposte altrove.

È così e per questo reputo la mia biografia compromessa. Io da giornalista mi sono occupato a lungo dei lavoratori e dei loro diritti perché ritenevo giusto farlo. Ma sono un borghese benestante, un "radical chic", l'amico di Carlo De Benedetti. Sono tutte cose vere. Per questo la nuova classe dirigente del centrosinistra non partirà certo da quelli come me. Sarà una lunga traversata nel deserto, faranno la loro parte sindacalisti, militanti della cooperazione, del volontariato sociale, ma non gli stessi che volevano essere uomini di fiducia dei grandi capitalisti e allo stesso tempo riferimento del popolo di sinistra.

massimo d'alema gad lerner sergio mattarella

 

Lei riconosce di non poter far parte di questo cambiamento, ma i passi indietro, ai vertici del Pd, non sembrano esser molti.

Al di là della volontà dei singoli, ci sono dati oggettivi - dalla grande depressione della stampa alla crisi senza soluzione del Pd - che volenti o nolenti renderanno inevitabile un ricambio. A differenza di quanto continua a dire Matteo Renzi, mi sembra inverosimile che in pochi mesi il governo Conte sbatta e torni alla grande il centrosinistra. Anzi, in quel caso sarebbe più facile un rafforzamento della destra.

de benedetti e gad lerner villa delingegnere

 

Nel rapporto innaturale tra politica e imprenditori, come valuta il ruolo dei media?

L'eccesso di zelo con cui si è protetta la famiglia Benetton - e cito anche lo spirito acritico con cui era stata valutata l'esperienza di Sergio Marchionne - ha confermato un riflesso automatico dei media a difesa dei grandi imprenditori, che poi spesso sono stati (o sono tutt' ora) nei gruppi editoriali. Durante il mio lavoro ho stabilito amicizie e relazioni con alcuni di questi "intoccabili" e in certi casi conservo buoni rapporti con gli editori, ma questo non mi impedisce di riconoscere la totale assenza di spirito di indagine di questi giorni.

DARIA BIGNARDI E GAD LERNER

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…