2021divanogiusti1905

IL DIVANO DEI GIUSTI - SU AMAZON PRIME, ALLA FACCIA DEL #METOO, HANNO INSERITO UN FILM DI CULTO TOTALE COME “MEKTOUB MY LOVE: CANTO PRIMO” DI ABDELLATIF KECHICE, TRE ORE COMPOSTE SOPRATTUTTO DI INQUADRATURE ANCHE UN PO’ OSSESSIVE SUL SEDERE DELLA BELLISSIMA OPHÉLIE BAU. TRE ORE FAVOLOSE PER I SUOI FAN E MOLTO MENO PER CHI DETESTA IL LATO VOYEURISTICO CULOCENTRICO DI KECHICHE – PER I FAN DI LOREDANA BERTÉ E DEL CINEMA ITALIANO PIÙ TRASH DEVO SEGNALARE IL PUR TERRIBILE FILM DI ALBERTO BEVILACQUA “ATTENTI AL BUFFONE” – VIDEO

 

 

 

Il divano dei giusti 19 maggio

Marco Giusti per Dagospia

 

apocalypse now 1

Non mi sembrava una gran giornata, confesso. La riproposta di “Apocalypse Now”, capolavoro di Francis Ford Coppola, su La7 alle 21, 45, ma in quale delle tante versioni e rimontaggi degli ultimi anni? Non sarà meglio vederla in originale, poi? O col vecchio doppiaggio italiano, che è stato cancellato nelle nuove versioni? Uffa…

apocalypse now

 

Un tardo Vanzina su Cine 34 alle 21, “Vip” con Enrico Brignano, Carlo Buccirosso, Maria Grazia Cucinotta. Un grande thriller di trent’anni fa come “I tre giorni del Condor” di Sydney Pollack con Robert Redford, Faye Dunaway, Cliff Robertson con un gatto morto in testa e Max Von Sydow killer spietato, presentato su Iris alle 21, ma che ho visto due giorni fa in splendida copia su You Tube. Grande inizio copiato mille volte da tutti, poi un po’ si ferma, anche se Faye Dunaway è favolosa.

 

IL CAST DI NON C E CAMPO

Qualche commediuccia giovanile sparsa qua e là, “Non c’è campo” di Federico Moccia con Vanessa Incontrada, GianMarco Tognazzi, Claudia Potenza, la bombastica Neva Leoni che pensavamo facesse una gran carriera, Rai Due alle 21, 20. Uno sconosciuto thrillerino che magari non è male, “Killerman” di Malik Badel con Liam Hemsworth che si sveglia senza memoria ma pieno di milioni di dollari e di droga, Rai 4 alle 21, 20.

il plenilunio delle vergini 2

 

E vi stavo già spingendo verso un titolo favoloso della notte, Rete 4 alle 2, come “Il plenilunio delle vergini” di Paolo Solvay alias Luigi Batzella, horror erotico con Rosalba Neri e la  sexy star bahiana Esmeralda Barros, allora fidanzata di Maurizio Arena, grande bellezza nera, scoperta da Carlos Machado, re delle notti di Rio, e lanciata sia come ballerina sia come regina di bellezza, anzi “rainha do café”, che venne a Roma senza conoscere nessuno e senza parlare una parola di italiano e finì subito preda dei produttori trafficoni del tempo…

mektoub my love culo di ophelie bau

 

Insomma, stavo cercando di aggrapparmi a qualcosa da vedere, quando scopro, oltre alla riproposta su Rai Play de “Il fiume rosso” di Howard Hawks, che perfino Aldo Grasso ha omaggiato stamane sul Corriere, che su Amazon Prime, alla faccia del #metoo, hanno inserito un film di culto totale come “Mektoub My Love: canto primo” di Abdellatif Kechice, tre ore composte soprattutto di inquadrature anche un po’ ossessive sul corpo opulento e sul sedere della bellissima Ophélie Bau che balla e si dimena.

 

mektoub my love canto uno

Tre ore favolose per i suoi fan e molto meno per chi detesta il lato voyeuristico culocentrico di Kechiche. Il film è tratto da un romanzo autobiografico di François Bégaudeau, “La Blessure, la vrai”, e pensato come la prima parte di un trittico dal regista.

 

mektoub my love 3

Il Canto Due, ancora più spinto (c’è pure una scena hard), si è visto poi a Venezia (e speriamo che Amazon lo trasmetta) e aspettiamo con impazienza il Canto Tre, pandemia a parte.

 

mektoub my love 1

Diciamo che Mektoub My Love è una sorta di educazione sentimentale e artistica, ambientata nel 1994, a Séte, nel Sud più coatto e meticcio della Francia, dove il protagonista, il giovane Amin, interpretato da Shain Boumedine, si muove tra un’aspirazione alla purezza letteraria e l’attrazione per la bella Ophélie, cioè Ophélie Bau, la musa di Kechiche con mutande e calzoncini sempre troppo stretti.

mektoub my love 2

 

Ma ci sono anche molte altre belle ragazze che si muovono attorno a Amin e al suo bel cugino Toni, Salim Kechiouche, sciupafemmine che non la smette di imitare la celebre camminata di Aldo Maccione, detta La classe.

 

Ma poi, su tutto e su tutte, trionfa Ophélie, l’amica di infanzia, che balla al palo della lap dance con dei calzoncini troppo stretti che fanno esplodere qualsiasi cosa. Amin è ossessionato da lei, e lo sappiamo fin dall’inizio, strepitoso, dove vediamo che la spia mentre fa l'amore con Toni. E intanto Amin pensa a concentrarsi sulla sua ispirazione. Una fatica…

 

 

la cerimonia dei sensi 1

Se volete qualcosa di meno chiassoso e più sofferente, “Mektoub” è un’esplosione di sessualità, propongo la love story nordica fra Pier Francesco Favino e Alba Rohwacher “Cosa voglio di più” di Silvio Soldini, Canale 5 alle 00, 35. Sono entrambi sposati con figli, ma la passione esplode.

la prima volta (di mia figlia)

 

Ricordo che allora notai che Alba Rohrwacher, specializzata in ruoli di fidanzata tradita dal protagonista che di solito scappava con Kasja Smutniak, si prendeva qui una bella rivincita e il film segnava un po’ il suo nuovo corso da protagonista. I traditi erano qui Giuseppe Battiston e Teresa Saponangelo. Lo ricordo come un buon film, un po’ triste, certo.

 

la prima volta di mia figlia 8

Per tirarvi su propongo la replica dell’erotico-subpasoliniano di Antonio D’Agostino “La cerimonia dei sensi”, Cine 34 all’1, 05, un pasticcio massacrato dalla produzione che aprì le porte dell’hard al regista. O la divertente e originale commedia scritta, diretta e interpretata da Riccardo Rossi, prodotta da Matteo rovere e Andrea Paris “La prima volta (di mia figlia)”, Rai Movie all’1,05.

 

Ci sono anche Benedetta Cargari, Anna Foglietta, Stefano Fresi e Fabrizia Sacchi. Ebbe anche dei premi piuttosto sorprendenti per la sceneggiatura (scritta assieme a Chiara Barzini e a Luca Infascelli) e segnò una bella svolta di Riccardo Rossi, che avrebbe forse potuto lasciare a un attore più popolare, e meno caratterista, il ruolo da protagonista.

la cerimonia dei sensi 2

 

Per vederlo protagonista dobbiamo riandare allo stracultissimo “Dio c’è (il film pure)” di Alfredo Arciero, mentre per trovarlo dietro alla macchina da presa dobbiamo spingerci a un film ancor più stracult come “3 supermen a Santo Domingo” di Italo Martinenghi, dove figura come assistente alla regia.

 

Il problema è che Riccardo Rossi, grazie alla sua voce morettiana (nel senso di Nanni, ma è più esagerata) lo riconosci sempre, anche tra mille attori. Per questo è quasi impossibile trovarlo in un film drammatico. Nella notte arrivano belle sorprese, come “L’assedio delle sette frecce” di John Sturges con William Holden, Eleanor Parker e John Forsythe, Iris alle 2, 10, mitico western della nostra infanzia. Pensato per essere girato in 3D, fu invece girato in 2D ma in Panavision, fu addirittura il primo film girato in Panavision e incassò addirittura 200 mila dollari più di “Quo Vadis?”, che era lunghissimo.

 

LOREDANA BERTE ATTENTI AL BUFFONE

 

O la bella opera prima di Susanna Nicchiarelli “Cosmonauta”, Rai Movie alle 2, 35, dedicato alla sua fanciullezza nelle sedi del PCI romano. Ci sono Sergio Rubini, Claudia Pandolfi, Angelo Orlando e la stessa Nicchiarelli. Il film vinse il premio Controcampo Italiano nella Venezia Mulleriana di un po’ d’anni fa e lanciò la regista in un percorso che la porterà a “Nico” e a “Miss Marx”.

 

Per i fan di Loredana Berté e del cinema italiano più trash devo ancora una volta segnalare il pur terribile film di Alberto Bevilacqua “Attenti al buffone”, un grottesco artisticoide con Nino Manfredi, Enzo Cannavale, Mariangela Melato, Eli Wallach, Cine 34 alle 2, 40. Imperdibile l’orgia dei vecchi gerarchi fascisti, Ettore Manni, Rolf Tasna…, con Erika Blanc, Cristina Gajoni e una giovanissima e nudissima Loredana Berté. Ma anche Mariangela Melato non scherza.

 

Manfredi è insopportabile e il film fu un disastro. Marco Vallora lo definì al tempo ”famigerato” e Bevilacqua lo diffidò dallo scrivere dei suoi film.

attenti al buffone

 

Per i fan di George Hilton e del suo personaggio di Alleluja segnalo “Il West ti va stretto amigo… è arrivato Alleluja”, diretto da Giuliano Carnimeo. Da molti è considerato tra i migliori spaghetti comedy del duo Hilton-Carnimeo. Il tutto si svolge nel bel mezzo della guerra messicana. Notevole la scena con Alleluja assoldato come pistolero dal generale messicano Ramirez, il vecchio Roberto Camardiel, per ritrovare una statuetta sacra e, in mezzo a una battaglia, tira fuori il contratto.

mariangela melato attenti al buffone

 

Grazie alla statuetta sacra diecimila guerrieri indiani diventeranno alleati del generale. Ma la statuetta passa di mano in mano. Lincoln Tate è Archie lo scozzese, con tanto di kilt in pieno west, alleato di Alleluja, Riccardo Garrone coi baffetti fa Zagaja, ovviamente un ruolo comico, Agata Flori, immancabile nei film prodotti da Dario Sabatello, la bella Fleurette, Nello Pazzafini e Lars Bloch sono i grossi Abele e Caino che se le danno sempre di santa ragione.

 

il plenilunio delle vergini 8

Se vi spingete ancora più giù, oltre alla riproposta di un piccolo capolavoro come “Gran Varietà” di Domenico Paolella con Vittorio De Sica, Alberto Sordi, Renato Rascel, Maria Fiore, Rai Movie alle 3, 55, vi segnalo il più raro in tv ma piuttosto modesto “Zanna Bianca alla riscossa” di Tonino Ricci con Maurizio Merli, Henry Silva, Renzo Palmer e Gisela Hahn, Cine 34 alle 4, 20. Tonino Ricci aveva diretto la seconda unità dello “Zanna Bianca” di Lucio Fulci, ovvio che questo finto sequel spetti a lui.

 

il plenilunio delle vergini 4

Il film non gode di grande fama (“diretto con buon mestiere anche se con appannata fantasia...” recitano le critiche del tempo), ma ha un bel cast da poliziesco, con Maurizio Merli e Henry Silva. Il primo è Bert Halloway, un cercatore d’oro che vive nei boschi canadesi che indaga sulla morte del suo miglior amico, Benito Stefanelli.

 

Ne prende addirittura l’identità oltre che il cane Zanna Bianca, che lo salverà da mille situazioni pericolose, e il figlio Matteo Zoffoli. Silva è il cattivo della città, che ha ucciso Stefanelli assieme a Donal O’Brien per impadronirsi della mappa di una zona piena d’oro. C’è anche Renzo Palmer che fa il capitano delle giubbe rosse. Il cane Sasha non si regge. La chiudo qui.

mektoub, my love canto unoil plenilunio delle vergini 7mektoub my loveil plenilunio delle vergini 5

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…