dolce gabbana elton john

1. IN ATTESA DI MANDARLI AL ROGO, LA “PINK MAFIA” DI HOLLYWOOD BRUCIA I VESTITI D&G 2. A CAPO DEL TRIBUNALE SUPREMO NAZI-GAY C’E’ IL PRODUTTORE RYAN MURPHY (“AMERICAN HORROR STORY” E “GLEE”), DUE FIGLI "SINTETICI" CON IL MARITO DAVID MILLER, CHE INVITA I COLLEGHI DI HOLLYWOOD A NON USARE PIÙ LE LORO CREAZIONI NELLE LORO PRODUZIONI

1. TRUCE & GABBANA

da www.hollywoodreporter.com

 

ryan murphy ryan murphy

Il produttore Ryan Murphy (“American Horror Story” e “Glee”) sta gettando nella spazzatura i vestiti di Dolce & Gabbana in risposta alle loro esternazioni sui “figli sintetici” e contro le adozioni gay. Murphy promette di non usare più le loro creazioni nelle sue produzioni e invita i colleghi di Hollywood a fare lo stesso. Lui ha due figli con il marito

stefano gabbana contro elton johnstefano gabbana contro elton john

David Miller e si sente oltraggiato, inizia una campagna di boicottaggio simile a quella fatta contro il sultano del Brunei per le politiche anti-gay del “Beverly Hills Hotel” e dichiara: «Non è solo una questioni gay, riguarda anche moltissime donne. La fecondazione in vitro è un miracolo della scienza che aiuta le famiglie a coronare i loro sogni. Non credo che queste famiglie compreranno più un simile marchio».

 

famiglia cristiana del 2025 dolce e gabbana viva la figafamiglia cristiana del 2025 dolce e gabbana viva la figa

La polemica si ripercuoterà anche sulla comunità gay, che ha sempre amato gli abiti a firma D&G: «E’ così ignorante e datato parlare in questo modo. Oggi esistono tipi diversi di famiglie. Invito tutti a buttare i loro vestiti nella spazzatura o a ridarli indietro. E’ davvero ipocrita, soprattutto visto che Stefano anni fa si era detto disponibile alla fecondazione artificiale. Sognava di avere un figlio. Hanno venduto l’immagine della famiglia nelle recenti campagne pubblicitarie e nelle passerelle, e questo è il massimo dell’ipocrisia. Le famiglie non si usano come uno stratagemma. La mia prerogativa ora è farli fuori dai miei show».

RYAN MURPHY RYAN MURPHY

 

Alla campagna di boicottaggio hanno già aderito Elton John, che sui social ha lanciato l'hashtag #boycottDolceGabbana, la tennista Martina Navratilova, Ricky Martin e Courtney Love, che sul web ha scritto: «Ho appena raccolto tutti i miei vestiti Dolce e Gabbana e li voglio bruciare. Non ho parole». ha anche postato un mosaico “Volta & Gabbana” che mette a confronto la copertina di “Vanity Fair” del 2005, dove i due stilisti posavano circondati dai bambini sotto il titolo 'Il desiderio di essere padri', e la copertina di “Panorama” con il titolo “Viva la famiglia (tradizionale)”.

 

2. I GAY LINCIANO DOLCE E GABBANA

elton john david furnish e figlielton john david furnish e figli

Mario Giordano per “Libero Quotidiano”

 

Je suis arcaico. E dunque sto con Dolce&Gabbana: non fraintendetemi, non intendo quello. Anzi, se devo dire la verità quei due non mi sono mai piaciuti, odio la moda, mai stato a una sfilata, tanto meno alle loro feste chic con super ospiti alla Madonna, trenini, coriandoli e cocktail, tutto rigorosamente in stile omosex.

 

Però ecco, se mai avessi avuto un capo Dolce&Gabbana oggi l’avrei esibito con orgoglio in faccia a tutta la gente che piace, da Elton John a Victoria Beckham, passando per Courtney Love e Ricky Martin, quelli che in queste ore stanno invitando a boicottare i negozi D&G. O a bruciarne i vestiti. In attesa, magari, di bruciare direttamente loro. Che, tanto, sono «arcaici»…

Mario Giordano Mario Giordano

elton john boicotta dolce e gabbanaelton john boicotta dolce e gabbana

 

Com’è che, al giorno d’oggi, da stilisti alla moda si diventa arcaici, in pochi attimi? Semplice: basta dichiararsi non del tutto contrari alla famiglia tradizionale. Non bisogna mica esporsi troppo, macché: basta dire una cosa rivoluzionaria, come per esempio che per fare un figlio ci vogliono una mamma e un papà, ecco. Che due uomini, per quanto si impegnino, non ce la faranno mai da soli. E due donne neppure. Basta questo.

Ryan Murphy Chris Colfer Xh xRwcVMjm Ryan Murphy Chris Colfer Xh xRwcVMjm

dolce e gabbana quando erano per l adozione ai gaydolce e gabbana quando erano per l adozione ai gay

 

ryan murphy ryan murphy

Dolce e Gabbana lo hanno detto, in un’intervista a Panorama. E tanto è bastato per farli mettere al rogo dal Tribunale Supremo Nazi-Gay. Processo sommario, condanna immediata. Se non riuscite a farli morire, per lo meno fateli fallire. È impressionante, infatti, la violenza dittatoriale che si sprigiona proprio negli ambienti che si sono imposti in nome delle libertà civili.

 

dolce e gabbana prima e dopodolce e gabbana prima e dopo

Hanno fatto battaglie per anni difendendo i loro diritti, adesso calpestano il diritto degli altri, anche solo ad esistere. Hanno marciato nel nome della tolleranza per diventare i principi dell'intolleranza. E ora che, a forza di lobby, denari e gay pride, hanno conquistato il potere culturale lo esercitano con il massimo del dispotismo nei confronti di chi osa dissentire.

 

Sei a favore del matrimonio fra uomo e una donna? Devi essere condannato. Desideri che i figli abbiano una mamma e un papà? Devi essere bruciato. Osi pensare che maschi e femmina Iddio li creò? Per tutti i trasgender del mondo, devi essere subito eliminato. Non vi sembri un'esagerazione. Qui la questione non è più qual è la mia opinione o la sua o quella di Dolce, Gabbana, Pinco Pallo o Ricky Martin. La questione è che si può pensare solo in un modo, cioè quello autorizzato dal nuovo polpottismo in salsa lesbo-gay. Fuori dall'ordine prestabilito, cioè oltre il libretto rosa di Luxuria e Elton John, non c'è discussione: al massimo c'è distruzione. O, se proprio si è fortunati, il campo di rieducazione.

dolce e gabbanadolce e gabbana

 

 

I dittatori del pensiero unico omosessuale, infatti, nell'occasione non hanno aperto una civile discussione: macché hanno organizzato una incivile oppressione. Una rappresaglia nazista con tanto di boicottaggio di negozi: bruciano gli abiti, esattamente come le Ss bruciavano i libri.

 

Allo stesso modo quando Barilla «peccò» di eccesso di Mulino Bianco, pensando per la sua azienda a spot con famiglia tradizionale, organizzarono una campagna per metterlo economicamente in ginocchio e non la smisero fino a quando lui non accettò il «campo di rieducazione» (con annessa consulenza-tangente alle principali associazioni gay).

 

barilla pubblicita gay 101barilla pubblicita gay 101

Allora fu annunciato: esultate, Barilla è diventata gay-friendly. Il che significa che può continuare ad esistere. Lo vedete? Si può continuare ad esistere solo se ci si sottomette alla lobby gay. Altrimenti l'esistenza viene messa in dubbio. Per ora l'esistenza delle aziende, ma avanti di questo passo, anche l'esistenza delle persone: il reato di omofobia è già un primo passo che rende difficile la difesa della famiglia tradizionale con la difesa della propria libertà. Bisogna stare attenti a covare nel proprio cuore pensieri sovversivi come per esempio: «da che mondo è mondo i figli vengono concepiti facendo l'amore».

guido barilla si scusa  per le frasi sugli omosessualiguido barilla si scusa per le frasi sugli omosessuali

 

Oppure: «il matrimonio è fra un uomo e una donna». Siete matti? Se proprio non riuscite a trattenerli, questi pensieri, almeno evitate di esprimerli a voce alta. Mai in una pubblica piazza. Men che meno sui giornali, in radio o tv. Al massimo troviamoci come carbonari al circolo degli arcaici, ultima resistenza di chi pensa che il mondo non debba essere per forza tutto Ivan Scalfarotto.

 

Voi credete che esageri? Non è così. Ieri pomeriggio ho cercato, per un servizio televisivo, un po’ di voci di personaggi famosi, disposti a esprimersi sulla vicenda. Tutti quelli a favore di Elton John, dei figli in provetta e delle adozioni gay non hanno avuto problemi a parlare. Gli altri si sono negati tutti, o quasi. «Sono mica matto». «Non mi va di espormi». «Poi mi attaccano sui social».

guido barilla si scusa per le frasi sugli omosessualiguido barilla si scusa per le frasi sugli omosessuali

 

Fino addirittura a «temo le minacce di morte». Ora: vi rendete conto? Siamo arrivati a questo punto: dire che i figli nascono da mamma e papà è diventato pericoloso anche per la propria incolumità personale (mentre per l’incolumità delle aziende è pericoloso già da un pezzo). Che dobbiamo aspettarci d’altro? Je suis arcaico, ma non ci sto. E mi ribello nei confronti di un mondo così sottosopra che mi ha spinto fin dove non avrei mai immaginato di arrivare: per difendere la famiglia, tocca pure difendere Dolce&Gabbana…

 

 

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