nilde iotti

“IOTTI GRANDE A LETTO”, BUFERA SU LIBERO, L'ORDINE DEI GIORNALISTI DEFERISCE IL GIORNALE AL CONSIGLIO DI DISCIPLINA - LA REPLICA DI SENALDI: “SIAMO STATI ACCUSATI DA MEZZA SINISTRA DI SESSISMO E COPERTI DI FANGO PER AVERE SCRITTO ‘GRANDE A LETTO’, COME SE FOSSE UN INSULTO ANZICHÉ UN COMPLIMENTO. SAPPIAMO PERÒ CHE TOGLIATTI NON ERA UN PIRLA E SE, DOPO ANNI DI RELAZIONE CLANDESTINA, MOLLÒ MOGLIE E PROLE PER ANDARCI A VIVERE, SUPPONIAMO CHE…”

Pietro Senaldi per ''Libero Quotidiano''

 

nilde iotti

Nilde Iotti fu un presidente della Camera saggio e imparziale come pochi prima e dopo di lei. Era facile amarla perché era bella, simpatica e prosperosa. Grande in cucina e a letto».

 

Sono le parole con le quali Libero, sotto il titolo «Hanno riesumato Nilde Iotti», ha recensito la fiction andata in onda giorni fa sulla Rai dedicata alla grande comunista, compagna di Palmiro Togliatti. Inaspettatamente siamo stati accusati da mezza sinistra di sessismo e coperti di fango per avere scritto «grande a letto», come se fosse un insulto anziché un complimento.

 

Sinceramente non avevamo la minima intenzione di criticare sotto l' aspetto personale la Iotti, non ce ne sarebbe stato motivo, e ci spiace se qualcuno ha equivocato. Ci scusiamo pure, benché non ci sia chiaro di cosa. Non siamo sessisti ma neppure sessuofobi e ci sorprende l' indignazione che abbiamo suscitato in spiriti monacali, anche se chi ci ha lapidato non vive in convento ma naviga da lungo corso nelle redazioni e in Parlamento, che non sono templi di virtù né oasi di moralità.

nilde iotti fiction

 

Quando vogliamo attaccare qualcuno, lo facciamo a tutta pagina, a caratteri cubitali e mettendoci la faccia, non deleghiamo a un collaboratore suggerendogli di insinuare del veleno tra una riga e l' altra. Pertanto rassicuro tutti: non volevamo atteggiarci a moralisti svergognando Leonilde. Non saremmo il giusto pulpito. Noi abbiamo senso del ridicolo, sappiamo di non essere santi e non indossiamo abiti che non ci appartengono. Il nostro cronista l' ha vista nella fiction sospirare a letto con Palmiro e ha pensato che anche questa scena potesse essere oggetto della sua recensione. Ci auguriamo che l' Ordine non lo passi per le armi per questo.

 

ANNA FOGLIETTA NILDE IOTTI

Da direttore responsabile di Libero devo dire però che sono preoccupato per gli attacchi, omologati come un belare di gregge. Mi spiace per le donne del Pd, che pensano che a questo si sia ridotto il loro ruolo. Ritrovarmi vittima del loro conformismo, della loro superficialità, della loro pochezza e della loro arte mistificatoria mi ha aperto gli occhi, svelandomi perché non raccattano più un voto. Nascondono la loro incompetenza dietro battaglie facili. Hanno voluto prendere il potere senza ripassare dalle urne e, non sapendo gestire il Paese, sparano su un cronista ottantenne, che a differenza di Togliatti è rimasto con i figli e la moglie tutta la vita, tenendole la mano in ambulanza nel momento del trapasso. Mi auguro che per una donna di sinistra questo sia ancora un valore.

Ma più che dei politici, mi hanno sconcertato gli attacchi dei colleghi, perché tradiscono la professione e si sottomettono ai linguaggi a cui li obbliga una fazione rinunciando alla libertà di critica e d' espressione. E per farlo sparano su chi non può difendersi, un collega in pensione. Contribuiscono a far credere a chi non lo legge che Libero abbia deciso una linea politica d' attacco a Nilde Iotti. Francamente noi, a differenza dei compagni, viviamo in questo secolo e quindi non avremmo mai attaccato la compagna Leonilde, deceduta vent' anni fa. Infatti l' articolo non era un ritratto politico ma una recensione di spettacoli.

ANNA FOGLIETTA NILDE IOTTI

 

Per farci la morale Repubblica cita una frase della storica presidente della Camera: «È necessario cogliere negli altri solo quello che di positivo sanno darci e non combattere ciò che è diverso da noi». Complimenti, copiate e non capite. Abbiamo scritto che fu brava e imparziale, bella e simpatica e voi cogliete solo quel che non vi garba, «grande in cucina e a letto», non contestualizzate, fate della parte il tutto e la servite mistificata ai vostri lettori. Leonilde vi sputerebbe in faccia.

 

Non c' è da aspettarsi molto di diverso da chi ogni giorno dà del razzista a Salvini, del bandito a Berlusconi e della coatta alla Meloni - quali profonde analisi - e poi pretende che gli altri si inginocchino adoranti di fronte a chi i padroni dell' informazione ci indicano.

nilde iotti marisa malagoli togliatti

 

Mi appello all' Ordine dei giornalisti, perché difenda i suoi iscritti dalla prepotenza dei politici e dal killeraggio bugiardo di certi colleghi. Difenda la libertà di stampa dall' ottusità faziosa di chi vuol decidere cosa altri possano o non possano scrivere. Non permetta che i giornalisti facciano da bersaglio a politici disperati che parlano di Libero non riuscendo più a parlare ai propri elettori. Abbiamo descritto Nilde Iotti con simpatia, ritraendola migliore di quanto fosse.

 

nilde iotti

Avessimo voluto indugiare sulle sue arti amatorie lo avremmo fatto. Non sappiamo di persona se fosse grande a letto, come descritto dalla fiction. Sappiamo però che Togliatti non era un pirla e se, dopo anni di relazione clandestina, mollò moglie e prole per andarci a vivere, supponiamo che gli piacesse e non gli bastasse incontrarla in Parlamento. Dove la signora ha dato gran prova di sé, meritandosi la poltrona presidenziale, sicuramente agevolata dal fatto di essere la donna del capo, che gli avrà elargito molti e utili consigli.

iotti togliattinilde iotti palmiro togliattinilde iotti e sergio mattarella nilde iotti marisa malagoli togliatti

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....