irene ghergo

1. IRENE GHERGO, MEMORIE GAIE DI UNA IENA TELEVISIVA: “DA ALFONSO SIGNORINI A COSTANTINO DELLA GHERARDESCA, HO INFROCITO LA TV ITALIANA E NE VADO FIERA” 2. E’ STATA AUTRICE STORICA DI BONCOMPAGNI (“DOMENICA IN”, “NON E’ LA RAI”, “MACAO”, “CROCIERA”), POI CON CHIAMBRETTI, PIPPO BAUDO, COSTANZO, DE FILIPPI, FINO A SGARBI

6n59 cla gerini ire ghergo pluigi diaco6n59 cla gerini ire ghergo pluigi diaco

Malcom Pagani per Il Fatto

 

cala17 irene ghergo gianni boncompagnicala17 irene ghergo gianni boncompagni

Terrene concretezze in Via dell’Anima: “Berlusconi ci convocò di mattina. Sul tavolo ballavano l’addio alla Rai, un nuovo ricchissimo contratto con la concorrenza e più di 300 puntate l’anno. Io e Boncompagni ci presentammo in orario. Il padrone di casa, puntualmente, raccontò barzellette. Gianni è sordo, capiva a malapena la metà delle battute e rimaneva serissimo. Più Berlusconi si impegnava, più reprimeva gli sbadigli. Cominciai a prenderlo a calci sotto il tavolo. A incontro finito, al solo scopo di proseguire la gag, Bonco simulò sconcerto: ‘Hai esagerato, mi hai fatto male. Non è che non capissi, ma quello non è il mio umorismo’”.  

calechi01 irene ghergo alfonso signorinicalechi01 irene ghergo alfonso signorinivel68 gianni letta irene ghergovel68 gianni letta irene ghergo

 

L’unica maniera di salvarsi, sostiene Irene Ghergo “è continuare a ridere”. Giura di non aver mai smesso: “Perché il divertimento è un potentissimo antidepressivo. Quando avverto noia, soprattutto con un uomo, scappo. Ad angosce e pene varie provvede già il nostro inconscio, ma la leggerezza non è uno scherzo. Bisogna applicarsi. Avere pazienza. Coltivarla quotidianamente”.

6s05 kristina moser irene ghergo6s05 kristina moser irene ghergo

 

lau33 irene ghergo alf signorinilau33 irene ghergo alf signorini

Per farlo senza distrazioni, dice: “Vivo da sola con grande godimento”. Da molti anni, collaborando o inventando dal nulla programmi originali: “Oggi sperimentare non è più possibile, si compra un format, lo si infiocchetta e si prega il dio dell’Auditel nella straziante attesa dei dati delle 10 del mattino” Ghergo lavora per la televisione. “Continuerò. Di proiettarmi in un domani indefinito non ho nessuna voglia. Quando mi chiedono dove mi vedo nel 2025 provo un sincero orrore”.

verp154 eleonora kennedy ire ghergo kath mondadoriverp154 eleonora kennedy ire ghergo kath mondadori

 

La turba lo scorrere del tempo?

 

Non me ne frega niente. Non ci penso. I figli invecchiano, ma i miei amici sono spesso più giovani di me. Istintivamente, per preservarmi credo, continuo a fare una vita da ragazza.

vel10 veltroni irene ghergo gianf finivel10 veltroni irene ghergo gianf fini

 

Per preservarsi dal logorio della tv?

 

La televisione è un po’ brutale. Devi essere forte e lasciare in un angolo i sentimenti. A causa del mio mestiere, ho rotto molte amicizie. Rapporti profondi. Importanti. Anche se non completamente, la tv mi ha modificata.

 

Dicono che sul lavoro lei sia una belva.

lch30 irene ghergo piero chiambrettilch30 irene ghergo piero chiambretti

 

Mi trasformo. Ho poca pazienza, spesso non mi piaccio e a volte addirittura non mi riconosco. Quando facevo Non è la Rai ero una kapò. Rispetto a qualche anno fa le cose vanno meglio, ma a chi ho incontrato allora sarò stata antipatica.

 

sgn19 irene ghergo alfonso signorini nancy brillisgn19 irene ghergo alfonso signorini nancy brilli

In un libro Luca Telese descrive il lavoro in comune con lei a tinte fosche.

 

Telese dovrebbe solo ringraziarmi. Lo arruolai io, quando il ragazzo tradiva una smania di video pazzesca. Ne ho cooptati anche molti altri. Da Barbara Palombelli, oggi maestra del mezzo, ad Alfonso Signorini e Costantino della Gherardesca. Ho sulla coscienza più di un nome. Tornando al carattere, è vero.

lcr31 irene ghergo marina ripa meanalcr31 irene ghergo marina ripa meana

 

È vero cosa?

 

Un mio lato ienesco esiste.

 

Non belva dunque, ma iena?

 

ngzdllvll78 diego dellavalle ingrid nuccitelli irene ghergongzdllvll78 diego dellavalle ingrid nuccitelli irene ghergo

Sono permalosa e mi offendo con facilità, ma essere rimasta senza mio padre a 12 anni ha avuto il suo peso. Di essere orfana mi sono un po’ vergognata. Mi ha colto un generalizzato moto di rivalsa. Mi sono scoperta aggressiva.

 

Suo padre Arturo, sommo fotografo, aveva messo sotto l’obbiettivo il Papa, De Gasperi e un’infinità di attori.

kmar10 ire ghergo vit sgarbikmar10 ire ghergo vit sgarbi

 

Era un padre innamorato e io, semplicemente, ero innamorata di lui. La sua morte dopo una lunga malattia mi ha segnata nel profondo. E ancor di più mi ha segnata capire che stava accadendo qualcosa di atroce che per proteggermi non mi veniva spiegato.

 

wm37 irene ghergo lisa melidoniwm37 irene ghergo lisa melidoni

Lei andò in analisi molto presto.

 

Mi ero sposata giovanissima con un signore ricco e generoso. Avevo figli, case, impegni e qualche nevrosi di troppo. Mia madre, una donna intelligente e moderna, mi consigliò l’analisi in un’epoca in cui di questa scienza importata, strana e inquietante, si parlava male a prescindere. A me è servita. Il mio medico, un bravo medico, mi spiegò che per placare il tormento avrei dovuto lavorare. Dubitavo. Mi credevo inabile. La prima vera occasione me la offrì Enrico Lucherini.

 

Come vi incontraste?

q dip07 irene ghergo enr lucheriniq dip07 irene ghergo enr lucherini

 

Non me lo ricordo ed essendo curiosa recentemente gliel’ho chiesto. Non se lo ricorda neanche lui. Una cosa però non l’ho dimenticata. A meno di una settimana dall’inizio del lavoro, firmammo insieme, con pari dignità, il lancio di un filmone.

 

Generoso suo marito, generoso Lucherini.

 

Con me scattano dei sodalizi. Per qualcuno evidentemente sono importante. Sono stata sempre scelta da persone che all’eccentricità univano creatività e gusto per il gioco.

 

CARLO GIOVANELLI IRENE GHERGO - Copyright PizziCARLO GIOVANELLI IRENE GHERGO - Copyright Pizzi

Lei è stata anche molto corteggiata.

 

Ero poco meno che adolescente e fuori dal Visconti c’era sempre un ragazzo ad aspettarmi. Devoto e - pensavo- innamoratissimo. Era spiritoso, ma era gay. Mi adeguai. Andavamo in vacanza insieme. Mio marito si lamentava: “Il matrimonio l’hai celebrato con lui”. Sono stata sempre gaiarola.

 

Gaiarola?

IRENE GHERGO VEGETARIANAIRENE GHERGO VEGETARIANA

 

Piena di amici gay. Ho infrocito la tv italiana e ne vado fiera. Prima parlavamo di leggerezza. I froci sanno quanto sia preziosa.

 

Paolo Villaggio, Carmelo Bene, Luchino Visconti. Sceglieva i suoi amici in base alla cattiveria?

 

Visconti era cattivissimo, di una perfidia meravigliosa. Con lui, Moravia, Villaggio e gli altri, in un salotto non finalizzato all’attitudine salottiera ma solo al nostro crudele divertimento, tiravamo a far mattina. Qualche deliberato massacro nei confronti dell’arrampicatrice sociale di turno, non nego, fu compiuto. Certi compagni d’avventura non li tenevo. C’erano occasioni in cui Carmelo Bene aveva la stessa attitudine dello squalo con la preda: “Se mi metti in un contesto simile mi vedo costretto a scalare almeno 4 marce”. “Scalale” gli dicevo. E lui, spietato, accelerava investendo la vittima. Bene era amico di mia sorella Cristina. Facevamo le vacanze insieme. Maschilista, misogino, simpaticissimo e non sempre urbano. Una volta a Cortina - ero all’ottavo mese di gravidanza-si mise in testa che mi si voleva fare a tutti a costi.

MELANIA RIZZOLI IRENE GHERGO FABIANO FABIANIMELANIA RIZZOLI IRENE GHERGO FABIANO FABIANI

 

Era in preda all’alcool?

 

Era in preda a tutto. Gridava tentando di buttar giù la porta: “Ti trovo molto erotica, non resisto”. Mi barricai. Desistette.

 

IRENE GHERGO ENRICO LUCHERINIIRENE GHERGO ENRICO LUCHERINI

Altri esempi di ‘crudele divertimento’ con i suoi amici?

 

Inventavamo un titolo fasullo. Chiedevamo con aria distratta se qualcuno avesse letto l’ultimo libro di Bevilacqua e quando con voce garrula la bella di turno abboccava all’amo: “Iooo, l’ho divoratooo”, tiravamo con forza: “E la parte sessuale come l’hai trovata?”. “Su-bli-me”. A quel punto, la poveretta era spacciata. Masolino D’Amico, Paolo Valmarana, Ruggero Guarini. Lucherini. Eravamo una bella banda.

IRENE GHERGO ENRICO LUCHERINIIRENE GHERGO ENRICO LUCHERINI

 

Lucherini con la beffa provocatoria aveva riscritto il decalogo del proprio mestiere.

 

Lucherini era il profeta dello scherzo telefonico. Spulciava gli elenchi, trovava gruppi umani che abitavano nello stesso condominio e seminava zizzania. Li chiamava in piena notte: “Sa che quella del terzo piano dice in giro che lei è un gran cornuto?”.

 

Quando lei abbandona una cena-riporta Michele Masneri- ha l’abitudine di lasciare nell’aria una frase: “Devo andare, domani lavoro e sono costretta a svegliarmi a mezzogiorno”.

ANNA FEDERICI ROBERTO DAGOSTINO IRENE GHERGO ANNA FEDERICI ROBERTO DAGOSTINO IRENE GHERGO

 

L’ho detta, certo. Ma è un plagio. La frase è di Boncompagni. Mi sono sicuramente svegliata a mezzogiorno tante volte, ma ho lavorato duro. La tv è faticosa. Per anni, d’inverno e d’estate, non ho mai goduto di un giorno di vacanza. La notte poi ha qualcosa di più calmo e rivela i propri segreti a chi è curioso di scoprirli. Della setta dei telefonisti notturni io e Chiambretti siamo soci onorari. Parliamo solo dopo mezzanotte.

 

Della collaborazione con Costanzo che memorie ha?

IRENE GHERGO IRENE GHERGO

 

La sua esistenza coincide con la tv. È bulimico. Non esce dallo studio. Lui e Maria dell’altrove della vita sanno poco. Ma sono molto bravi. Lei è veloce, concentrata, appassionata. Maurizio è straordinariamente ironico. Osservarlo è stata un’università. Ha presente il panico del conduttore quando manca un ospite all’ultimo istante? Ho visto gente perdere la testa. Lui era serafico: “Richard Gere non può venì più? Tojete la sedia”.

IRENE GHERGO IRENE GHERGO

 

Costanzo farà una buona Domenica in?

 

Anche lui dovrà adeguarsi a una realtà peggiorata. Un tempo c’era il privilegio di un potere contrattuale. Scegliere una squadra con cui collaborare è un lusso che oggi si può permettere soltanto Maria de Filippi.

 

Carlo Freccero dice che De Filippi è il suo Censis.

 

VITTORIO SGARBI E IRENE GHERGO VITTORIO SGARBI E IRENE GHERGO

Le interpretazioni di Carlo bisogna lasciarle in un angolo. Freccero è fantastico e ha le sue visioni, ma appartengono soltanto a lui. Se fossi il Dg della Rai, comunque, gli darei ancora una rete da dirigere. Freccero sa intuire in anticipo e conosce l’invenzione.

 

L’invenzione in tv è tutto?

 

IRENE GHERGO E GIANNI BONCOMPAGNIFoto Arturo Ghergo ARCHIVIO GHERGO IRENE GHERGO E GIANNI BONCOMPAGNIFoto Arturo Ghergo ARCHIVIO GHERGO

A volte l’invenzione è fallimentare e allora, in periodi di magra, si va sul sicuro o su quello che si ritiene tale. Oggi nessuno rischia e nessuno inventa. Per i costi, il calo delle pubblicità, per quello che vuole lei. Il risultato è che di idee che possano sopravvivere o interessare, programmazione sul satellite inclusa, la tv italiana non ne produce più. 

 

 

IRENE GHERGO E FIGLIA SAMANTAFoto Arturo Ghergo ARCHIVIO GHERGO IRENE GHERGO E FIGLIA SAMANTAFoto Arturo Ghergo ARCHIVIO GHERGO

Non è la Rai, Macao, Markette, Domenica In. Lei ha prestato idee ai contenitori più diversi.

 

Di Domenica in feci qualche lontana edizione piena di cose paradossali e cartomanti di tv private che invece di consultare tarocchi, navigavano tra il mistico e l’assurdo: “Hai magnato troppo abbacchio, core? Te senti appesantito?”. Io e Bonco avevamo messo Roberto D’Agostino a intervistare vecchissimi maestri musicali della Rai che fingevano di essere i figli segreti di Monica Vitti. Monica si incazzò. Piangendo, mi fece una telefonata feroce. Era uno scherzo innocente, ma se dici una cosa in tv, quella diventa immediatamente vera. 

Paolo Villaggio e Irene Ghergo Paolo Villaggio e Irene Ghergo

 

Lei e Boncompagni rendeste plausibile la prima Ambra.

 

Ambra era intelligente. Si presentò parlando un romanesco improponibile e in due settimane di dizione, passò a un italiano perfetto. Capiva dove si trovava e dell’auricolare, uno strumento difficilissimo da dominare, faceva un uso censorio. In Non è la Rai Boncompagni le dettava in cuffia cose irripetibili e lei sceglieva cosa dire e cosa cassare.

 

irene ghergo paolo villaggioirene ghergo paolo villaggio

Che tv ama Irene Ghergo?

 

Più è trash e più mi piace. Lei mi cita Radio Belva, ma quella non è tv trash. È tv sbagliata. Quello di Cruciani e Parenzo avrebbe dovuto essere un numero zero, da tenere lì e migliorare. Invece andò in onda e la situazione sfuggì di mano ai conduttori. Sembrava un’educanda persino Villaggio che invece è un moltiplicatore di provocazioni e un deflagratore nato. C’era uno Sgarbi imbizzarrito. E sì che Vittorio l’ho conosciuto da vicino. Il suo “capra, capra, capra” lo tenni a battesimo in un mio programma.

 

Lei ha firmato per lui “E adesso ci tocca anche Vittorio Sgarbi” chiuso in una settimana.

 

irene ghergoirene ghergo

Esperienza indimenticabile. Sgarbi aveva messo in piedi una redazione folle. C’era gente che invece di comunicare si tirava sedie e bottiglie. Di quel disastro rivendico un merito: ho convinto Vittorio a prestarsi alla televendita di un tè alla pesca. Ci vuole talento, ammettiamolo.

 

 

Sgarbi è matto o è soltanto prigioniero di se stesso?

 

Entrambe le cose. Sgarbi è collerico. Con la collera ti stende.

 

 

Qualcosa o qualcuno l’ha mai stesa in televisione?

pepi nocera irene ghergo marina ripa e barbara albertipepi nocera irene ghergo marina ripa e barbara alberti

 

Quando Biagio Agnes mi fece fuori senza motivo soffrii molto. Cercai invano di parlargli in ogni modo. Fu un episodio di misteriosa brutalità. Ma la Rai è un rompicapo inestricabile che risolvere qui e adesso sarebbe impossibile. Prima di emigrare a Mediaset, ebbi l’inatteso aiuto di Pippo Baudo. Mi ripescò. Naturalmente gli sono ancora molto grata.

 

A chi altri è grata?

 

A chi mi ha voluto bene. A uno dei miei maestri, Umberto Silva. Ai miei fratelli acquisiti. Ai miei simili. E a chi non mi ha detto di no nell’emergenza. È lì che si vede veramente chi è amico e chi solo conoscente. Come le dicevo, per anni una delle mia condanne è stata reperire gli ospiti. Oggi non c’è palinsesto che non si poggi sui nomi e ieri andava nello stesso modo. All’epoca di Pronto Raffaella, avevo un’invidiatissima agenda che mi venne rubata da una macchina. C’erano centinaia di numeri. Fu un lutto. E un danno. Perché proprio quel giorno avrei dovuto confermare gli ospiti in bilico. Mi vidi persa e mi precipitai a casa di Moravia: “Pronto Raffaella chi? Dove dobbiamo andare?”. “Non ti preoccupare, vedrai che ti diverti”. Attraversammo la città e una volta negli studi, gli diedi una spinta e lo buttai dentro.

Irene Ghergo Irene Ghergo

 

Con Moravia conobbe un’altra cattiva storica, Laura Betti. 

 

Ogni volta che Alberto mi diceva che avevo gli occhi belli, Laura protestava: “Mica ce l’ha solo lei gli occhietti blu. Ce l’ha anche Dacia”. Nessuno di noi dice mai veramente quel che pensa, ma cattiverie così manifeste non sono mai vere. La cattiveria che fa male è quella subdola propagata dal mediocre. Il mediocre può far danni perché è incattivito dal talento altrui. Ogni guizzo dell’altro rivela la sua mediocrità.

 

Dopo 40 anni di programmi che idea si è fatta della tv?

 

Marilena Francese Irene Ghergo Marina Ripa di Meana e Simona Izzo Marilena Francese Irene Ghergo Marina Ripa di Meana e Simona Izzo

Vengo dalla scuola di Boncompagni. Lui dice che la tv va fatta e subito dimenticata. Il suo motto è “Presto e male” o anche “è soltanto robaccia”. Io sono meno assolutista, anche perché non ho mai visto nessuno più felice di Gianni nel distruggere il giocattolo. Partecipai al disastro di Crociera. Il programma non c’era. Ma c’erano 2.000 comparse, la scenografia gigantista, la sensazione acre dell’occasione persa prima ancora di iniziare. Ero molto angosciata e vedevo Gianni e Freccero camminare su e giù per la nave di scena, del tutto indifferenti alle sorti della loro creatura. Uno diceva “Sono attratto dal baratro” e l’altro ebbro controcantava: “Che gioia il rischio, che bello il baratro”. E baratro fu. Con i risultati in mano, telefonai affranta a Gianni: “Hai visto che disastro?”. E lui, senza scomporsi: “Di che ti preoccupi? Un grande flop è ancora meglio di un grande successo”. 

Irene Ghergo e Marisela Federici Irene Ghergo e Marisela Federici

 

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…