lucia javorcekova e il servizio delle iene

FASCIA PRO-TETTA! L’HASHTAG TORMENTONE #ESCILE, OVVERO “MOSTRA LE TETTE”, COLPISCE ANCHE LA GNOCCHISSIMA MODELLA SLOVACCA LUCIA JAVORCEKOVA - “LE IENE” LA RAGGIUNGONO A BRATISLAVA E LEI, FELICE, MOSTRA LE SUE MOZZARELLONE

1 - LUCIA JAVORCEKOVA E IL SERVIZIO DELLE IENE

Da www.leggo.it

 

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In Italia, nelle ultime settimane, è diventata una vera e propria celebrità all'improvviso. Complice un "attacco" alla sua pagina Facebook da parte dei suoi fans italiani, che davanti alle sue foto succinte hanno lanciato, come già per Emily Rajtakowski prima di lei, l'hashtag #escile, per chiederle, con dubbia gentilezza, di spogliarsi.

 

Parliamo di Lucia Javorcekova, bellissima modella slovacca, il cui profilo sul social network con la F blu era stato anche bloccato, qualche giorno fa, dopo che la stessa aveva accontentato i suoi fans, postando uno scatto superhot in cui si intravedeva il seno nudo. Un peccato originale per Facebook, che le aveva sospeso la pagina per qualche giorno. 

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Ma per cavalcare l'onda, Le Iene hanno pensato bene di andare a trovarla a Bratislava: Stefano Corti e Alessandro Onnis si sono recati a casa sua per intervistarla, e ovviamente chiederle di spogliarsi. Richiesta che Lucia, alias "mozzarellona", ha prontamente esaudito, mostrando un corpo mozzafiato, peraltro già visibile in tutte le salse nelle tante foto che girano sul web (ma non, ovviamente, su Facebook). "Voi italiani siete pazzi", ha poi commentato ridendo, dopo che le due "Iene", davanti a cotanto spettacolo, erano scappate nella toilette armate di Scottex...

 

2 - #ESCILE STA DISTRUGGENDO IL CONCETTO DI TETTE

Niccolò Carradori per www.vice.com

 

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Fin dai tempi in cui Sabrina Salerno era all'apice della carriera e io ancora ignoravo le tecniche meccaniche attraverso cui sublimare le mie pulsioni verso di lei, le tette hanno sempre esercitato un ascendente incoercibile sulla mia persona.

 

Lo so che è triviale, ma è vero. Eppure questo è stato un anno di tale sovraesposizione social della parte del corpo in questione da farmi venire una sorta di rigurgito. Non so se ve ne siete resi conto, ma negli ultimi mesi le tette sono state ovunque, e il 2015 sta diventando inevitabilmente il loro anno. Come il 2014 lo è stato per il culone.

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Anche solo a giudicare dalla sempre attentissima stampa nazionale, negli ultimi mesi le tette si sono presentate sotto forma di nuova catena/challange, di espediente per la sensibilizzazione, e hanno generato una sequela infinita di piccole pagine a tema come Tette per la scienza, Tette e Cibo o Condividiamo le Nostre Amiche Tettone.

 

La diga dell'esacerbazione ha cominciato a cedere con l'attenzione che ha suscitato Emily Ratajkowski (la Costante di Fidia del seno) nel pubblico italiano. Pubblico che ha iniziato a tempestare i suoi post con l'hashtag #escile, nonostante fondamentalmente le avesse già mostrate professionalmente un sacco di volte.

 

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La cosa è andata avanti per diverso tempo, fino a che non si è sparsa a macchia d'olio per l'internet e ha contaminato la comunicazione comunemente utilizzata sui social. Ormai anche chi non conosce Emily Ratajkowski e non sa che questa tendenza proviene dai suoi profili è abituato a vederlo un po' ovunque. Tanto che escile è diventato un commento costante sotto le foto di qualsiasi ragazza che tenti anche solo velatamente di mettere in pratica la combinazione autoscatto+filtri+finta ingenuità. Praticamente a ogni amica maggiorata che ho su Facebook è stato chiesto di uscirle.

 

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Il termine è talmente entrato nell'immaginario mainstream da essere utilizzato addirittura per le campagne di marketing. Certo, il seno è sempre sempre stato un pilastro della pubblicità sessualmente implicita, ma qui entra in gioco una delle regole di internet: quando un concetto abusato come "escile" entra a far parte dell'instant marketing e dei meccanismi per veicolare bisogni di acquisto, significa che tutto l'immaginario che si porta dietro è ormai finito nei tubi di scarico dell'hype.

 

Gli argini hanno definitivamente ceduto negli ultimi due giorni, quando Lucia Javorceková—una modella di intimo slovacca che si è autoeletta come "la nuova Emily Ratajkowski"—ha deciso di accontentare le richieste pressanti che avevano colpito anche lei, e ha pubblicato sui suoi profili Facebook, Instagram e Twitter delle foto in cui è nuda, corredandole con una sequela di hashtag: #escile, #mozzarellona, #minne, #escileminne.

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Lucia ha generato talmente tanto traffico che il suo sito ha crashato e la sua pagina Facebook è stata bloccata. Ma ormai doveva aver intuito che questa cosa poteva diventare un vero e proprio affare, visto che ha immediatamente aperto unanuova pagina Facebook e nel momento in cui sto scrivendo continua a postare foto delle sue tette. La cosa è diventata talmente grottesca che ormai realizza delle dediche appositamente pensate per gli italiani.

 

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Ora: al di là della modella che cavalca come può l'ennesima ondata di attenzione degenerata senza motivo, il punto è che il picco del fenomeno che raggiunge una dimensione incontrollabile è già stato toccato. Un po' perché quella specie di linguaggio italiano maccheronico-misto-inglese con cui vengono scritte le richieste è appena stato adottato da una modella non italiana (per annunciare il crash del suo sito ha scritto su Facebook "#escile has impallato the server") e un po' perché, come tutti ormai dovreste, sapere l'ultimo grado della scala Richter della viralità sui social è la mitosi incontrollata degli eventi a tema: e nelle ultime ora questi ultimi (roba come WORLD #ESCILE DAY , Chiedere alla Galbani di prendere Lucia Javorceková come testimonial e Maria Elena Boschi #escile) si sono moltiplicati senza freno.

 

È facile dunque ipotizzare che a breve il fenomeno diventerà talmente pervasivo da implodere su se stesso, generando articoli di analisi sociologica in ritardo su Il Tempo per poi finire nel dimenticatoio in cui marciscono tutte le euforie digitali passeggere.

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Il punto è che capire il motivo per il quale una cosa come il concetto di "tette" e di "uscire le tette" diventi di punto in bianco un must dell'internet è praticamente impossibile—è dovuto al fatto che il personaggio mediatico che lo ha ispirato è diventato gigantesco? Al fatto che qualcuno di anche solo velatamente famoso le abbia mostrate su richiesta? Al fatto che alcuni media che guidano l'attenzione gli abbiano dato spazio? A tutto questo messo insieme?—e soprattutto inutile.

 

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La velocità con cui una "ossessione culturale"—e la conseguente moda da social network—raggiunge la maturazione e poi passa a quella marcescenza che la rende praticamente indigesta è eccessiva anche solo per cercare una spiegazione. Prendete ad esempio il diretto predecessore di questo fenomeno, ovvero il sedere: per mesi il big booty è stata una vera e propria ossessione, ma quando Miley Cyrus ha cominciato a twerkare come un'ossessa l'immaginario del culone ha cominciato a tramontare, risollevato periodicamente soltanto dal video di turno. Ecco, questo sta per succedere alle tette.

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Personalmente comincio già a sentire un certo tedio e peso esistenziale ogni volta che nella home compare uno scollo più accentuato e mi capita di leggere i commenti. E con quel po' di tristezza e rammarico che si riserva alle cose che si sono amate veramente, mi viene da pensare che se Sabrina le avesse mostrate su richiesta non sarebbe stata la stessa cosa. E mi piange il cuore.

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