
“LA GIALAPPA’S USÒ FOTO HOT PER IMBARAZZARMI” – ELLEN HIDDING, L’OLANDESINA DI “MAI DIRE GOL”, SI RACCONTA, DA GIOVANE PROMESSA DEL NUOTO A “MELAVERDE” – “SE NON FOSSE STATO PER LA GIALAPPA’S NON SAREI DOVE SONO" - "CON MIKE BONGIORNO ERA VIETATA LA MINIGONNA, EMILIO FEDE MI SOSTITUÌ SENZA DIRMI NULLA. BERLUSCONI? SOLO UNA VOLTA CI SIAMO INCROCIATI E PRESENTATI IN UNO DEI CORRIDOI DI COLOGNO MONZESE" - "LA BELLEZZA? È STATO UN VALORE AGGIUNTO. MA SONO SICURA CHE…”
Giuseppe Alberto Falci per il “Corriere della Sera” - Estratti
Sorride Ellen Hidding quando risponde al telefono. Olandese di nascita ma italiana di adozione, ex modella, conduttrice di due programmi cult del piccolo schermo: «Gialappa’s Band» e «Mai dire Gol». Entrambi rimasti impressi nella testa di intere generazioni. Ed è rimasto impresso anche il suo sorriso che non si è lasciato travolgere dalla popolarità.
Oggi Ellen continua a condurre un programma enogastronomico, «Melaverde», in onda tutte le domeniche su Canale 5 ma la sua è una vita molto familiare e poco mondana: «Il mio mondo è costituito da mia figlia che ha 21 anni e studia a Madrid e da mio marito».
Partiamo dall’inizio: lei da giovane era una promessa del nuoto. Poi cosa è successo?
«Facevo i cento metri stile libero a livello agonistico. Da quel momento in poi è successo tutto per caso. Una cara amica, a mia insaputa, ha mandato una fotografia a un’agenzia di modelle in Olanda per partecipare a un concorso. Un giorno ricevo una telefonata in cui mi si dice: “Sei stata convocata per un concorso di bellezza”. Panico. Si trattava di un concorso che si può paragonare al vostro Miss Italia. Alla fine mi convinco e partecipo. Vinco e un’agenzia di Milano, presente nella giuria, mi chiede di andare nel capoluogo lombardo».
E lei come risponde?
«Mia madre storce il naso, non è affatto d’accordo. Mentre papà ritiene che non possa rifiutare».
Qual è allora il responso della reunion familiare?
«Papà diplomaticamente la mette così: “Facciamo finta che Ellen si prende un anno sabbatico”».
Altro che anno sabbatico...
«Esatto. Non sono più tornata in Olanda. E in Italia ho trovato l’amore e poi anche il lavoro».
Il suo debutto in tv avviene nel 1997. Come arriva a «Mai dire Gol»?
«Un giorno mi chiama la mia agenzia e mi chiede se volevo fare una pubblicità per un programma televisivo. Era “Mai dire Gol”. All’epoca c’era una pubblicità di un ragazzo che entrava in ufficio con tutte le donne che svenivano.
Loro volevano replicare questa pubblicità al contrario, con una ragazza carina e tutti i comici maschi che svenivano. Siccome questa pubblicità chiedeva una settimana di lavoro, passammo diversi giorni assieme e io che non parlavo bene l’italiano mi imbarazzavo sempre, cosa che li faceva divertire molto.
Simona Ventura era appena andata via dal programma e alla fine mi chiesero se mi andasse di provare per dieci puntate perché mancava un volto femminile. Tentare non costava nulla e da lì è iniziato tutto: 10 puntate sono diventati cinque o sei anni. Ecco dove risiede la casualità».
Lì ha incrociato Claudio Bisio, Gioele Dix, Paola Cortellesi, Fabio De Luigi, Alessia Marcuzzi. Gli aneddoti non mancheranno. Ci racconti quello più divertente.
«Quante ore abbiamo? (Sorride ancora, ndr). Il primo anno ci fu l’episodio più clamoroso. Eravamo alla conduzione io, Dix e Bisio. Gioele interpretava in una gag Alberto Tomba che tornando da chissà quale gara mi portava un libro “così impari a sciare”. Peccato che una volta aperto il libro mi ritrovai solo foto assai hot. E la Gialappa’s: “Ci devi fare la descrizione di quello che stai leggendo”. Erano giochi per mettermi in imbarazzo».
Fra i comici c’era anche Maurizio Crozza...
«Semplicemente un mito».
Possiamo dire che deve tutto alla Gialappa’s?
«Sì. Se non fosse stato per loro non sarei dove sono. L’anno scorso ho partecipato come conduttrice a una puntata di “Gialappa Show” e devo ammettere che è stato toccante e nostalgico».
È rimasta in contatto con tutti i volti che ha incontrato nel corso della Gialappa’s?
«Purtroppo no, capita che magari ci incontriamo. Ma nulla di più. L’unica persona con cui mi sento è Alessia Marcuzzi con cui posso dire di avere un rapporto di amicizia. Lei però vive a Roma e io a Milano. Quindi risulta complicato riunirsi».
Ha fatto anche una prima serata con Mike Bongiorno. Chi è stato per lei il grande Mike?
«Rimarrà sempre nel mio cuore. Le racconto questa cosa abbastanza buffa. Quando l’ho incontrato per la prima volta per decidere se potevo farlo o no mi ha subito detto: “Mi fa molto piacere lavorare con te. Però ho delle condizioni: non devi mettere i tacchi, deve stare sempre una spalla dietro me, devi tenere una gamba più avanti e una più dietro. E infine devi indossare abiti lunghi”».
Si è scoraggiata?
«Ma no. Gli risposi: “Possiamo cominciare subito”. Perché non amo i tacchi, adoro i vestiti e perché non amo far vedere le gambe. Era molto attento, mi chiedeva sempre: “Cosa ti manca del tuo paese?”. Una volta gli risposi che mi mancavano i supermercati e in particolare i reparti dedicati alle patatine che in Olanda sono impressionanti. Il giorno dopo ho trovato il camerino pieno di patatine. Mi ha dato tanti consigli che ancora oggi mi porto dietro».
E poi c’è stata l’esperienza con «Sipario», rotocalco del Tg4, all’epoca diretto da Emilio Fede….
«Prima di andare in onda c’era l’abitudine di andare dal direttore Fede. Con cui ci si confrontava prima della registrazione. È stata una breve esperienza, durò più o meno una stagione. Poi però successe un fatto. Un bel giorno non arriva né la telefonata né il copione. A quel punto chiamo la redazione per avere informazioni sulla puntata. Dall’altro capo del telefono mi rispondono così: “Siamo mortificati, non devi più venire perché c’è un’altra ragazza al tuo posto”. Francamente ci sono rimasta male. E anche la redazione era in forte imbarazzo: “Con Fede è così: oggi vai bene, domani chissà”».
Ha avuto modo di conoscere Silvio Berlusconi?
«In realtà mai, solo una volta ci siamo incrociati e presentati in uno dei corridoi di Cologno Monzese».
È soddisfatta della carriera fatta fin qui o ha qualche rimpianto?
«Sono stata molto fortunata. Tutto è arrivato nel momento giusto. Anche adesso che sono tantissimi anni che faccio “Melaverde” va bene così. Forse anche perché io non sono ambiziosa. Ma non vorrei essere fraintesa. Amo quello che faccio. Con “Melaverde” ho trovato il mio equilibrio. Come vi dicevo, ho un compagno e una figlia. Sono loro il mio mondo. È la mia realtà vera. “Melaverde” è un buon compromesso: due volte a settimana sono fuori per registrare e poi ritorno. Ovvio che se mi proponessero una prima serata ci penserei».
La bellezza è stato un valore aggiunto o un peso?
«Un valore aggiunto. Ma sono sicura che avrei avuto una vita felice ugualmente ma il percorso sarebbe stato diverso».
Qual è la giornata tipo di Ellen Hidding?
«Togliendo i giorni lavorativi: mi sveglio, porto fuori il cane, vado a fare la spesa, mi dedico alla cucina. Gioco a golf con mio marito. Una vita familiare senza fuochi di artificio».
Con suo marito è stato un colpo di fulmine?
«Assolutamente sì da parte mia. E sono stata io a conquistarlo bevendo un bicchiere di vino».
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